Attentato
La trama
Epiphane Otos è di una bruttezza straziante e associa alla sua deformità una totale assenza di principi morali. Solo una cosa fatalmente lo attrae: l'angelica bellezza femminile. L'incontro con l'affascinante Ethel sembra far breccia nell'animo di Epiphane. Ma quando la ragazza s'innamora di un artista sciocco e privo di scrupoli, il dramma di questo novello Quasimodo esplode in tutta la sua violenza. Umorismo spietato e finale inatteso per una moderna favola sull'amore impossibile che ci racconta anche di una società attenta solo alle apparenze.
– Folle –
Attentato di Amélie Nothomb (Voland edizioni) è l’elogio della bruttezza. Un’altra storia folle e potente che reinterpreta i grandi classici della letteratura e non solo.
Dopo aver letto Amélie in ordine sparso, sto continuando il mio viaggio in ordine cronologico. Neanche a dirlo, Amèlie è certezza, ho amato anche questo racconto che mi ha preso in contropiede, mi ha disgustato, mi ha divertito.
Epiphane Otos è soprannominato Quasimodo. Con tutta probabilità è l’uomo più brutto sulla faccia della terra e non solo sa di esserlo, ma ne va fiero.
Uno dei suoi passatemi preferiti è osservare le reazioni degli altri quando incrociano il suo viso. E il viso no, non è la parte peggiore del suo corpo. Non sappiamo moltissimo di lui all’inizio, se non che la sua faccia assomiglia a un orecchio. Un enorme orecchi rivoltante… ovviamente!
C’è qualcosa di indigesto riguardo alla bellezza: tutti si trovano d’accordo nel dire che l’aspetto esteriore ha poca importanza, è l’anima che conta eccetera…Così le persone mentono. Mi chiedo se ne sono consapevoli. E’ questo che mi irrita: l’idea che mentano senza saperlo. Ho voglia di gridar loro in faccia: Giocate agli spiriti puri se vi fa piacere. Affermate anche che non giudicate la gente dall’aspetto, se vi diverte. Ma almeno non credeteci.
La sua vita cambia quando conosce la bellissima Ethel. Il loro primo incontro avviene durante le prove di un film: a colpirlo la visione di lei con due splendide corna in testa. Una visione angelica e al tempo stesso erotica per il nostro Epiphane. Sarà mai possibile una storia d’amore tra i due?
Se avete letto Riccardin dal Ciuffo (LEGGI QUI la mia recensione) potreste pensare che la tematica sia la stessa, e invece no. Qui Amélie è più audace, porta al limite i concetti di bellezza e bruttezza, mostrando anche la superficialità nei giudizi e la grettezza della banalità.
Tra Ehel e Epiphane nasce un’amicizia pura e commovente. Il nostro Quasimodo la guarda come si ammira un oggetto prezioso: non la toccherebbe mai.
Finché ho avuto l’intelligenza di tacere la mia follia, ho conosciuto le delizie di un amore ascetico: essere lo spettatore insospettabile della mia attrice che dava il meglio del suo talento solo con me. Io la vedevo recitare a sua insaputa la più grande delle parti: lei era quella che ispira l’amore di ogni eternità. Nulla appaga quanto l’ascesi. Se non avessi provato il bisogno più primario, quello di parlare, non ci sarebbero stati problemi.
Ma l’equilibrio di questo legame è sull’orlo del baratro e Nothomb non solo ci fa sbirciare nell’abisso, ma ce lo fa vivere portandoci verso un finale potente e crudele.
Attentato è…
Folle. Nothomb è bravissima a portarci fuori strada per tutto il racconto. Attentato all’inizio è grottesco e provocatorio. Andando avanti con la lettura però l’assurdo lascia spazio a qualcosa d’altro. A riflessioni più reali di quanto potessimo pensare. Attentato è una tragedia, una storia di amore e ossessione. Disturbante e folle porta il lettore al limite e lo lascia con molte domande e pochissime certezze.
Ora, uno può pure odiarsi dalla testa ai piedi, ma ciò non toglie che si esiti ad abbandonare il proprio intero involucro. Avevo bene o male abitato quella pelle per vent’anni, questo creava un legame tra me e lei. Se non mi restava più nulla di originario, quel corpo avrebbe potuto considerarsi comunque mio? Eliminare anche uno dei suoi difetti non equivaleva forse alla mia morte? Non ne facevo una questione morale, ma un problema metafisico: fino a che grado di metamorfosi si resta se stessi? La sola certezza che abbiamo di fronte alla morte è la scomparsa dell’involucro carnale. Che siano il bisturi o i vermi a incaricarsene, forse non fa differenza.
Consigliato per chi è in cerca di una storia potente, originale, senza categorizzazioni.
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