Il figlio di due madri
La trama
Alle soglie del Novecento, il piccolo Mario vive a Roma in una famiglia benestante. Il giorno del suo settimo compleanno, dopo una passeggiata al parco, il bambino si immerge in un silenzio inconsueto. Pochi minuti dopo, però, riacquisite le forze, non riconosce più la premurosa madre, Arianna, e anzi le chiede con insistenza di essere riaccompagnato dalla madre vera, Luciana. Sconvolta, Arianna asseconda il desiderio del bambino, che le chiede con fermezza di essere chiamato Ramiro. La tensione drammatica cresce di pagina in pagina, esplodendo in una rivelazione sconcertante: non solo Luciana abita davvero nella casa in cui Mario accompagna Arianna, ma ha perso un bambino di sette anni, Ramiro, proprio sette anni prima, ossia nell'istante esatto in cui Mario è nato. Che Mario sia, dunque, la reincarnazione del figlio di Luciana? O forse qualcuno lo ha plagiato, giocando sulla fatalità di coincidenze incredibili?
– Ammaliante-
Il figlio di due madri di Massimo Bontempelli (Utopia editore) è un romanzo che mi aspettava da un po’ in libreria. Mi sono decisa a leggerlo dopo che è stato consigliato da Giorgia Tribuiani che ha parlato di storia perturbante (come ricorderete ho partecipato ai suoi corsi Bottega di narrazione) Le aspettative erano alte e non sono state deluse.
Primo approccio con Bontempelli, in attesa ho ancora Gente nel tempo, e posso già dire di essermi innamorata.
La storia è all’apparenza molto semplice e ha quel pizzico di surreale che sfocia appunto nel perturbante. Il 7 maggio 1900 Mario sta per festeggiare il suo compleanno. Siamo a Roma e il piccolo Mario è su di giri: oggi non è un giorno qualunque. Con lui ci sono la madre Arianna, il padre Mariano e l’istitutrice. Mario va a fare un giro insieme a quest’ultima, Elena, ed è allora che cambia tutto.
Quando Arianna lo raggiunge infatti, Mario non solo non la riconosce ma dice di non chiamarsi in quel modo. La madre si sente morire ma decide di assecondare il figlio e lo conduce in una via mai sentita prima. Lì Mario, o meglio Ramiro come si fa chiamare, raggiunge una casa, tira fuori i suoi giochi e le mostra un ritratto. Senza alcun dubbio il bambino ritratto a casa di Luciana è Mario. Come è possibile? Grazie all’aiuto della vicina di casa Arianna scopre che la donna sette anni prima ha perso il figlio, il figlio identico al suo. Un lutto avvenuto proprio il 7 maggio, la data di nascita di Mario.
Arianna sconvolta decide di assecondare il figlio e fa mandare un telegramma a Luciana: deve tornare immediatamente a casa.
L’incontro tra Luciana e Ramiro è commovente, sono proprio madre e figlio. Ma che fine ha fatto Mario? Comincia così un’interinale attesa. Arianna continua a rimanere accanto a Mario sperando che rinsavisca e studia Luciana, che a sua volta studia Arianna.
Vede- continuava Luciana- mi fondo su tutte cose che mi ha detto lei. Lei crede che io sia matta. E Ramiro? Matto anche lui? Siamo matti tutti e due. Ma come ci siamo messi così bene d’accordo sulle stesse cose? Quando? Dunque è vero, è vero tutto, non quello che dico io, quello che dice lui, il bambino, Ramiro. È vero che è il figlio mio. È vero che sono la sua mamma.
Ed è proprio su questa crepa che Bontempelli costruisce l’intero racconto. Mario non può essere Ramiro: avrebbe 14 anni, ma Mario come faceva a sapere il nome della via della casa di Luciana? Perché c’è il suo ritratto lì? Tutte domande che non possono trovare una spiegazione logica.
Mariano decide di far internare Luciana. Con una soluzione razionale tenda di risolvere un’assurdità e ne pagherà le conseguenze.
Un vento di follia corse tra la gente… Tutti erano presi in una comune meraviglia, di fronte a quel bambino che nel pianto somigliava a una madre e nel riso a quell’altra, di una somiglianza perfetta, oltre ogni immaginazione.
Bontempelli con uno stile asciutto ed elegante ci restituisce uno spaccato di Roma incredibilmente reale che si mescola all’assurdo, all’inspiegabile.
Zingari, presagi e speranza danno vita a un libro sulla maternità con le sue verità contrastanti. Un racconto originale, attuale e intriso di realismo magico.
Il figlio di due madri…
Ammaliante. La tensione è crescente. Impossibile staccarsi: chi è davvero Mario? Impossibile scegliere tra Luciana e Arianna. La prima ha congelato la sua vita: prima ha perso l’amante e poi il figlio. Il suo amore la fa credere oltre ogni “ragionevole dubbio”, per lei quello è Ramiro.
(…)perché la speranza è fatta d’immaginazione.
L’altra è una donna che vive per Mario e il suo dolore è lo stesso che ha provato Luciana quando ha perso Ramiro. Questo bambino la guarda in faccia e dice: “Voglio la mamma”. Una coltellata.
Io so anche cosa state pensando: “Non mi piacciono gli autori italiani” ma lo dite solo perché non avete ancora letto Bontempelli. Consigliato per chi è in cerca di una storia potente, irrisolvibile, avvincente. Consigliato per chi crede che si possa vivere di immaginazione, sempre e comunque.
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