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RECENSIONE: Perché Istanbul ricordi (Ahmet Ümit)

Perché Istanbul ricordi - Ahmet Umit - Ronzani editore
RECENSIONE: Perché Istanbul ricordi (Ahmet Ümit)

Perché Istanbul ricordi

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
01/10/2020

Pagine:
608
Genere:
ISBN:
9788894911381
ASIN:
B08QZ8NKSD
Acquista:

La trama

Istanbul. Un misterioso delitto mette alla prova il commissario Nevzat Akman e i suoi giovani collaboratori. La vittima viene rinvenuta nella parte vecchia della città, davanti alla statua di Ataturk, tiene in mano una moneta antica e sembra indicare una direzione precisa. È solo il primo di una serie di omicidi rituali in luoghi storici, ogni monumento è legato a una figura importante del passato: sette monarchi, sette magnifici luoghi antichi e una sola sconvolgente verità. Inizia così una corsa contro il tempo, alla caccia di abilissimi e sfuggenti criminali. La chiave dell'enigma risiede nel passato di una delle città più misteriose del mondo, e conduce a un emozionante viaggio storico da Bisanzio a Istanbul, in cui la sorte delle vittime dipenderà dalla capacità degli investigatori di decifrare quella storia, di ripercorrerla attraverso dolorosi ricordi, e di attraversare l'anima di una moltitudine di personaggi: ubriachi senzatetto, potenti uomini d'affari senza scrupoli, avvocati e giornalisti corrotti, avidi archeologi e cittadini idealisti che lottano per preservare i siti storici di Istanbul. Ümit scava nella psicologia dei personaggi, nella sacralità dell'amore e dell'amicizia, e fonde abilmente la narrazione di genere con gli intermezzi storici. Tra le righe si ritrovano la sua vocazione politica, il richiamo ai tempi cupi del recente passato e del presente, in ogni pagina l'amore sconfinato per la sua città. Fino all'imperativo finale: "perché Istanbul ricordi".

 – Storia –

Perché Istanbul ricordi di Ahmet Ümit (Ronzani editore) è un libro ricco di elementi: storia, mistero e sentimenti si mescolano in un libro di oltre seicento pagine che scorrono però velocissime.

Quando la casa editrice mi ha contattato per leggere il libro ho deciso di accettare perché volevo approfondire la mia conoscenza degli scrittori turchi (ho letto solamente La risata del barbaro di Sema Kaygusuz). E sono contentissima di essere uscita dalla mia comfort zone per scoprire Ümit. Come al solito farò un pochino di fatica a raccontarvi la trama (non voglio assolutamente svelare dettagli importanti)

Perché Istanbul ricordi - Ahmet Umit - Ronzani editorePerché Istanbul ricordi è principalmente un giallo molto incalzante: il protagonista è il commissario Nevzat che intraprende una corsa contro il tempo. Quest’uomo schivo, riservato nasconde un passato con un grande dolore: ha perso moglie e figlia.

Ma la sua vita privata scivola in secondo piano perché il nostro commissario si troverà a dover indagare su omicidi, monete antiche e la storia della città.

La  prima vittima che viene rinvenuta nella parte vecchia della città, davanti alla statua di Ataturk, tiene in mano una moneta antica e sembra indicare una direzione precisa.

Si tratta di Necdet Denizel, un archeologo ex marito di Leyla, una figura che diventerà fondamentale durante le indagini.

Cosa significa quella moneta? E cosa sta indicando la vittima con la gola tagliata?

Non ci vuole molto per capire che questo è un rituale: il commissario nelle indagini sarà affiancato dalla criminologa Zeynep e l’ispettore Ali. Di loro conosceremo molti tratti, anche per quanto riguarda la vita sentimentale.

Gli assassini fin dal primo omicidio hanno agito secondo un metodo preciso. Rapiscono le vittime, le uccidono con un taglio alla gola, le abbandonano nei luoghi storici importanti della città, lasciano accanto a ognuna una moneta del periodo storico che intendono mettere in evidenza, e ogni vittima è posizionata in modo tale da indicare la direzione del luogo in cui verrà fatta trovare quella successiva. Senza contare che non hanno mai dato la minima spiegazione delle loro azioni. Perché dovrebbero cambiare metodo quando tutto funziona secondo i loro piani?

Bisanzio, Costantinopoli e infine Istanbul: la storia della città e dei suoi fondatori è fortemente intrecciata agli omicidi: capire perché sono stati lasciati lì i cadaveri è fondamentale. Perché gli assassini colpiscono queste persone? Perché li lasciano lì? E cosa significano le monete?

Mentre Nevzat si districa tra musei, volumi e monete antiche, seguiamo anche la sua storia d’amore con Eugenia. Donna mite e solare che accetta di amare anche il difficile passato del poliziotto.

“Sì, Nevzat, ammettilo, questo lavoro ti piace”.
Aveva ragione, mi piaceva. Anche se non ne sapevo esattamente la ragione, non riuscivo a rinunciarci. Forse perché nel mondo c’era troppa sofferenza, forse perché in questo Paese non c’era giustizia, forse perché credevo che se avessi risolto qualche caso di omicidio e preso gli assassini, mi sarei sentito meglio. O forse semplicemente mi piaceva questo lavoro. Oppure perché non sapevo fare altro.

Perché Istanbul ricordi - Ahmet Umit - Ronzani editoreAccanto a loro anche gli amici di infanzia, anche loro con un passato turbolento: sono il veterinario Demir e l’architetto poeta Yekta. A legare questi tre uomini un’amicizia profonda e un dolore mai sopito.

In Perché Istanbul ricordi però la grande protagonista è la città: ci sono i quartieri caratteristici, come quello in cui abita il commissario, le piazze, le moschee e i monumenti. 

Sarà che non faccio un viaggio da ormai quasi due anni, sarà che ho nostalgia della scoperta ma le descrizioni di Ümit mi hanno quasi commosso. Si respira la vita, la frenesia (in alcune pagine anche il degrado) di una città che sembra non dormire mai.

Una città carica di storia e di gesta eroiche che ci vengono svelate grazie ad aneddoti, ricerche e conversazioni:

Cosa potevo dirle? Eravamo ignoranti in storia. Passi per i Greci e i Romani, ma anche dell’Impero ottomano non sapevamo niente. Nonostante ciò, senza vergogna, ci vantavamo delle azioni eroiche dei nostri gloriosi antenati.

Certo, non ci sono solamente brave persone in Perché Istanbul ricordi: ci sono criminali, aspiranti terroristi e altri personaggi senza scrupoli ma il confine tra buoni e cattivi non è così netto.

Le nostre moschee, le nostre chiese, le nostre sinagoghe, le nostre cemevi erano tutte in questa città. Dunque, il fatto che fossimo degli esseri umani e che vivessimo a Istanbul erano due condizioni importanti che ci tenevano legati.


Perché Istanbul ricordi è…

Storia soprattutto. Attraverso il racconto della città l’autore riesce a descrivere un popolo con le sue contraddizioni, con le stratificazioni e con una tradizione in continua evoluzione. Religione, cultura e attualità si fondono nell’indagine del commissario che è il mio personaggio preferito: malinconico, appassionato e riflessivo. Impossibile non affezionarsi a un uomo che ha perso tanto ma che rimette in gioco tutto.

Consigliato per gli amanti dei noir, per chi è in cerca di un’avventura lunga ed avvincente. Adattissimo per chi non è mai stato ad Istanbul come me, e per chi vorrebbe tornarci. Chissà che il  futuro non ci riservi un’altra avventura con il commissario Nevzat.

three-half-stars

Alcune note su Ahmet Ümit

Ahmet Ümit

Ahmet Ümit (Gaziantep, Turchia, 1960), scrittore e consigliere culturale alla Fondazione Goethe di Istanbul, dove vive e lavora. Membro attivo del Partito Comunista Turco dal 1974 al 1989; prese parte al movimento clandestino per la democrazia durante la dittatura militare (1980 – 1990). Nel 1985 ha frequentato illegalmente l’Accademia delle Scienze Sociali a Mosca. Ümit è uno degli autori turchi contemporanei più celebri, i suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo. Attingendo al particolare background politico e storico del suo paese di origine, Ümit approfondisce la psiche dei suoi personaggi e intreccia appassionanti storie di omicidi e intrighi politici.

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