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RECENSIONE: Il viaggio d’inverno (Amélie Nothomb)

Il viaggio d'inverno di Amélie Nothomb (Voland edizioni)
RECENSIONE: Il viaggio d’inverno (Amélie Nothomb)

Il viaggio d'inverno

Valutazione:
four-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
19/04/2010

Pagine:
112
Genere:
ISBN:
8862430574
Acquista:

La trama

Zoïle, il protagonista di questo romanzo, lavora come impiegato presso il gigante francese dell'elettricità e del gas EDF-GDF e una sua peculiarità è quella di essersi applicato da ragazzo nella ritraduzione integrale dell'Odissea.Un giorno, durante una visita effettuata per presentare un nuovo piano di elettricità presso la casa di Astrolabe, rimane affascinato dalla donna e se ne innamora perdutamente. Zoïle cerca di dare un nuovo senso ed una direzione alla sua vita sulla base di questo sentimento, ma Astrolabe non riesce a condividerlo e per questo lui progetta il folle piano di suicidarsi dirottando un aereo e facendolo schiantare contro la Torre Eiffel.
Un romanzo in cui tutto è improbabile, a cominciare dai nomi dei protagonisti: Zoïle, impiegato di una società elettrica con la passione per l'Odissea, Astrolabe, splendida ragazza che si prende cura di Aliénor, scrittrice di successo che soffre di una curiosa forma di autismo. Affascinato da Astrolabe e infastidito da Aliénor, Zoïle inizia a frequentare le due donne cercando di insinuarsi in questa strana coppia. Un viaggio psichedelico è la bizzarra tecnica di seduzione messa in atto dal giovane per conquistare la bella ma l'esito sarà disastroso, in tutti i sensi...

– Crudele –

Il viaggio d’inverno di Amélie Nothomb (Voland edizioni) è un romanzo cinico, tagliente e decisamente crudele. Piano piano continua il mio viaggio tra i suoi romanzi che sto leggendo in ordine cronologico (esclusi  gli ultimi che leggo appena usciti!). Ancora una volta devo ammettere che i romanzi in cui la scrittrice si diverte a inventare, ricamare, nascondere riferimenti a fiabe, musica e tragedie, rimangono i miei preferiti.

Il viaggio d’inverno mi ha spiazzato, mi ha divertito e mi ha decisamente conquistato. Quanto mi erano mancate queste atmosfere!

Il viaggio d'inverno di Amélie Nothomb (Voland edizioni)Ma veniamo alla storia… Il viaggio d’inverno si apre con uno strambo protagonista (sono sempre tutti piuttosto strambi i protagonisti di Nothomb) che varca la soglia dell’aeroporto. Quel viaggio per lui, e per i passeggeri del volo, sarà l’ultimo della vita. Ha deciso di dirottare l’aereo e di farla finita in maniera decisamente plateale.

Cercava la felicità e ha deciso di abbracciare la morte.

Innamorarsi d’inverno non è una buona idea. I sintomi sono più sublimi e dolorosi.

Anche in questo romanzo i nomi dei personaggi pesano eccome, da essi dipende l’intera trama. Zoïle è  impiegato in un’azienda energetica ed è un grandissimo appassionato dell’Iliade. Durante il sopralluogo a una delle case più fredde mai visitate, fa la conoscenza di due donne agli antipodi: Astrolabe e Aliénor. Le due vivono in casa con una temperatura di dieci gradi, le vetrate aumentano la sensazione di freddo e infatti il freddo sarà un altro elemento fondamentale.

Aliénor è affetta da una rara sindrome e non è autosufficiente. Astrolabe ha giurato che non l’avrebbe mai lasciata e la aiuta quotidianamente a svolgere i compiti: lavarsi, mangiare…

Lo so cosa state pensando: “Ah ma allora Il viaggio d’inverno è una storia d’amore”. Non proprio. Zoïle in effetti ha un colpo di fulmine per Astrolabe… ma la presenza dell’altra donna è troppo ingombrante e   proprio per  questo il nostro protagonista organizzerà il piano perfetto per liberarsi di lei… ma le cose nella vita, e nei romanzi feroci di Nothomb, raramente vanno come ci aspetteremmo:

“È come se non avessi mai visto la stanza…” disse Astrolabe.
“È come se non avessi mai visto niente. Il blu del cuscino: è come se non avessi mai visto un colore.”
“Hai recuperato la visione delle cose di quando avevi un anno o due. In metropolitana hai mai notato come si guardano attorno i neonati.”
“Viviamo in mezzo a un simile splendore e non lo vediamo!”
“Ora lo vediamo, è questo che conta.”
“Perché smettiamo di vedere, crescendo?”
“Esattamente perché cresciamo. Impariamo le dure leggi della sopravvivenza che ci costringono a concentrarci su quello che è utile. I nostri occhi disimparano la bellezza.”

Il viaggio d’inverno è un racconto ricchissimo di metafore e ha un finale decisamente esplosivo.


Il viaggio d’inverno è…

Crudele e irresistibile. Ho scritto questa recensione in un momento di grandissima stanchezza e so di non aver reso giustizia al romanzo. Devo però ammettere che questo entrerà tra i miei preferiti. Cinico, spietato, ironico ed esplosivo è proprio un romanzo ricco di sfumature.

Cosnigliato per chi è in cerca di una storia incalzante, stramba eppure credibilissima. Cosa saremmo disposti a fare per conquistare qualcuno?

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four-stars

Alcune note su Amélie Nothomb

Amélie Nothomb

Nata nel 1967 a Kobe, Giappone, trascorre l’infanzia e la giovinezza in vari paesi dell’Asia e dell’America, seguendo il padre diplomatico nei suoi cambiamenti di sede. A 21 anni torna in Giappone e lavora per un anno in una grande impresa giapponese, con esiti disastrosi e ironicamente raccontati in Stupore e tremori. Rientrata in Francia, propone un suo manoscritto a una solida e storica casa editrice, Albin Michel. Igiene dell’assassino esce il 1° settembre del ’92 e conquista subito molti lettori. Da allora pubblica un libro l’anno, scalando a ogni nuova uscita le classifiche di vendita. Ha ottenuto numerosissimi premi letterari tra cui il Grand Prix du roman de l’Académie Française e il Prix Internet du Livre per Stupore e tremori, il Prix de Flore per Né di Eva né di Adamo ‒ da cui nel 2015 è stato tratto il film Il fascino indiscreto dell’amore di Stefan Liberski ‒ e due volte il Prix du Jury Jean Giono per Le Catilinarie e Causa di forza maggiore. Oggi vive tra Parigi e Bruxelles.

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