
Guerra e pace
La trama
«'Guerra' è il mondo storico, 'pace' il mondo umano. Il mondo umano interessa ed attrae particolarmente Tolstoj soprattutto perché egli è convinto che ogni uomo - di ieri, di oggi, di domani - valga un altro uomo...» (Leone Ginzburg). La più autentica epopea narrativa della letteratura moderna. Sullo sfondo della crisi europea degli inizi dell'Ottocento, si intrecciano le vicende dei membri di due famiglie dell'alta nobiltà russa, i Bolkonskij e i Rostov, fra i quali emergono le figure di Natasa Rostova, Andrej Bolkonskij e Pierre Bezuchov. Tolstoj accompagna i tre protagonisti, simboli dell'armonia del mondo, attraverso balli, battaglie, matrimoni, morti, partecipando direttamente alle loro inquietudini e dando voce ai moti interiori del cuore.
-Teatro –
Guerra e pace di Lev Tolstoj (Einaudi) è un libro che non ho il coraggio di “recensire”. E’ stata un’esperienza troppo intensa e questo articolo somiglierà poco agli altri. Se leggi un libro straordinario devi anche trovare le parole giuste e forse quelle non le avrò mai. Per questo motivo mi limiterò a raccontarvi (ma quello lo faccio sempre) le impressioni e le sensazioni provate durante la lettura, a costo di lasciare indietro dettagli su trama e personaggi.
Appena terminato ho scritto di getto queste parole:
“Oggi avevo bisogno di leggere come chi ha bisogno di respirare dopo una lunga apnea. Oggi sono arrivata alla fine di un viaggio lungo 1500 pagine. Oggi ho salutato un libro di storia, un romanzo d’amore, una confessione, un racconto corale. Oggi vorrei non averlo finito, per poterlo leggere per la prima volta. Forse dopo Guerra e pace non si è più gli stessi”
Guerra e Pace non è un libro difficile per via della mole. Lo so, pensare di buttarsi in un’avventura lunga millecinquecento pagine fa paura, ma non è un reale ostacolo. Ho fatto davvero fatica all’inizio, le prime cento (ma diciamolo anche duecento pagine) sono state lunghe. Ho faticato a calarmi nella storia, a ricordare i personaggi e soprattutto a leggere il maledetto francese! Nell’edizione che ho affrontato io alla fine del libro sono riportate tutte le traduzioni dei dialoghi. Lo so, sembra un’ovvietà, ma per me che non conosco neanche una parola di francese è stata un po’ una sofferenza ribaltare il libro e andare a cercare le frasi!
A metà del primo libro però, qualcosa è cambiato. Improvvisamente, per me, si è fatta interessante la figura di Nataša Rostov, la sua storia d’amore con il coraggioso Andrej non è priva di insidie. Ed è lì, il giorno in cui mi sono presa due ore intere per leggere che ho capito di aver ritrovato il mio Tolstoj, quello di Anna Karenina. Ecco perché ho deciso di darvi dieci motivi per intraprendere questo viaggio che tanto mi ha ricordato il teatro, con i personaggi che si affacciano su una scena in costante cambiamento.
Di Tolstoj mi ha colpito la chiarezza, che parli di una pianta (ho adorato la descrizione di una quercia) o che parli dell’indecisione di un amore (il dubbio di Nataša è stato anche il mio), o che descriva la battaglia di Pierre (quella che quotidianamente affrontiamo) riesce sempre ad arrivare dritto al cuore.
Ecco qui i miei dieci motivi per leggere Guerra e pace, volutamente non mi sono dilungata, non voglio rovinare la sorpresa a nessuno.
La descrizione dei personaggi
I personaggi di Tolstoj non vengono descritti, ma prendono vita tra le pagine. Non li conosciamo subito, proprio come succede con le persone reali. Protagoniste due famiglie: Rostov e Bolkonskij e ovviamente la guerra. All’inizio credevo che il mio protagonista preferito sarebbe stato il coraggioso Andrej, quanto mi sbagliavo. Perché alla fine sono rimasta conquistata da Pierre, alterego dello stesso Tolstoj, costantemente dilaniato dai dubbi.
Nataša all’inizio non riuscivo a sopportarla. Solamente dopo diverse pagine, anche e soprattutto quando si comportava male e si sentiva confusa e stranita, ha suscitato in me una grande tenerezza e perché no, mi ha ricordato me stessa.
Arrivati alla fine del viaggio si ha come l’impressione di essere stati via qualche settimana in compagnia della propria famiglia. Alla fine del libro, le sensazioni sono opposte: da una parte non vedevi l’ora di respirare per conto tuo e quando lo fai ti senti sollevata, dall’altra non si può non avvertire il senso di mancanza.
Non è un romanzo troppo lungo
E’ vero, all’inizio è faticosissimo e portarselo in giro sostituisce l’abbonamento alla palestra ma, ma arrivati verso la fine vi accorgerete che le pagine erano appena sufficienti. Dentro Guerra e pace c’è un mondo: sì c’è una grande storia d’amore, c’è la guerra e l’esperienza di Andrej, ma ci sono anche i dilemmi morali, la religione, le leggi del mondo, la storia… Guerra e pace è letteratura, Guerra e pace è vita e nessuno può condensare la vita in trecento pagine.
È meglio di un libro di storia
Sono un’amante della storia e devo dire che in Guerra e Pace non solo ci sono personaggi realmente esistiti (che si mescolano a quelli inventati) ma potrebbe essere un ottimo libro per ripassare battaglie e avvenimenti storici. Perchè? Perché se sui nostri manuali si trovassero passaggi come quello di Andrej che viene ferito in battaglia… passeremmo le nostre giornate a studiare, ad interrogarci:
«Che cos’è? Sto cadendo? Mi cedono le gambe», pensò e cade sul dorso. Aprì gli occhi, sperando di vedere com’era finita la lotta dei francesi con gli artiglieri e desideroso di sapere se l’artigliere rosso era stato ucciso oppure no, se i cannoni erano stati presi ho salvati. Ma non vedeva nulla. Sopra di lui non c’era più nient’altro che il cielo- un cielo alto , non limpido, e tuttavia incommensurabilmente alto, con nuvole grigie che vi scorrevano piano. «Com’è tutto silenzioso, quieto e solenne, non come quando correvo, – pensò il principe Andrej, – non come quando correvamo, gridavamo e ci battevamo; non come quando il francese e l’artigliere si contendevano lo scovolo, con le facce furiose e spaventate: le nuvole scorrono in modo completamente diverso in questo cielo alto e infinito. Ma come ho fatto a non vederlo prima, questo cielo alto, e come sono felice di averlo finalmente conosciuto. Sì! Tutto è vano, tutto inganno, tranne questo cielo infinito. Non c’è niente, niente all’infuori di questo. Ma non c’è neppure questo, non c’è nient’altro che silenzio, pace ritrovata. E grazie a Dio!… »
Dimostra l’insensatezza della guerra
Tolstoj ha scritto un romanzo ma ciò non significa che dentro non ci siano opinioni o prese di posizione. Il disappunto nei confronti di Napoleone, un guerrafondaio assetato di potere è chiara:
Alla fine del diciottesimo secolo si riunirono a Parigi una ventina di persone che presero a dichiarare che tutti gli uomini sono liberi e uguali. Per questo movimento in tutta la Francia gli uomini cominciarono ad uccidersi e ad affogarsi a vicenda; mandarono a morte il re e molti altri personaggi. Proprio in questo periodo si trovava in Francia un uomo di genio: Napoleone. Egli vinse tutti dovunque, ossia uccise molta gente, perché era molto
geniale. E andò anche a uccidere, chissà mai perché, gli africani; e li uccise così bene, dimostrando tanta astuzia e tanta intelligenza che, rientrato in Francia, ordinò a tutti di sottomettersi a lui. E tutti gli si sottomisero. Divenuto imperatore, andò di nuovo a uccidere altra gente in Italia, in Austria e in Russia.
Universale
Il racconto di Tolstoj è universale. D’accordo, parla di uno stato diverso dal nostro, di un’altra epoca ma in realtà sta parlando di noi. Tutti ci siamo trovati di fronte al dilemma morale di Pierre, tutti abbiamo perso qualcuno che amavamo, abbiamo desiderato fuggire, dimenticarci di una parte di noi. Abbiamo assistito a conflitti, abbiamo sospirato, guardato chi amiamo invecchiare, ricominciare, vivere.
Per essere felici bisogna credere anzitutto nella possibilità di esserlo: io adesso ci credo.
Chi ama la letteratura non può non averlo letto
Arriva per tutti il momento in cui bisogna fare i conti con i classici non letti. Dieci anni fa mi ero buttata (con più incoscienza) su Anna Karenina e avevo amato tutte le pagine, comprese quelle che non potevo capire. Quando mi sono avvicinata a Guerra e pace avevo paura di non riuscire ad apprezzarlo, di non arrivare in fondo… e invece ho trovato un libro che non vale cinque stelle, ma cinquemila. Chi ama la letteratura e non solo quella russa, deve avventurarsi in un romanzo così. Ho scritto “non si è più gli stessi dopo Guerra e pace” ed è così. Si arriva alla fine esausti perché il lettore ha avuto la possibilità di vivere decine di vite, oltre alla propria.
«Temo la morte di Tolstoj. Se lui morisse, nella mia vita resterebbe un grande vuoto. Primo, non amo nessuno quanto lui: non sono credente, ma fra tutte le fedi è proprio la sua che ritengo più vicina e adatta a me. Secondo, finché nella letteratura c’è Tolstoj, è facile e piacevole essere un letterato; perfino essere cosciente di non aver fatto e di non fare nulla non è così spaventoso, perché c’è Tolstoj che fa per tutti. La sua attività giustifica tutte le aspettative e le speranze che si ripongono nella letteratura. Terzo, Tolstoj sta saldo, la sua autorità è enorme, e finché lui è vivo il cattivo gusto in letteratura, ogni cosa volgare, sfrontata e lacrimosa, ogni ruvida e astiosa suscettibilità resterà lontana, nell’ombra profonda. Solo la sua autorità morale è in grado di mantenere a una certa altezza i cosiddetti umori letterari e le correnti. Senza di lui sarebbero solo un gregge senza pastore o un guazzabuglio in cui sarebbe difficile orientarsi».
Anton Čechov
La semplicità dello stile
Guerra e pace andrebbe letto anche solo per la semplicità dello stile e per questo bisogna anche ringraziare la traduzione di Emanuela Guercetti . Non ci sono paroloni, frasi arzigogolate per descrivere situazioni o persone: oggi diremmo noi che Tolstoj scrive anche per la casalinga di Voghera. C’ è solo da imparare.
Fa conoscere la Russia
Quando ero ragazzina la Russia mi affascinava, mi sembrava lontanissima e distantissima da noi. Complici i film americani che facevano vedere russi come nemici, mi è sempre rimasto il pallino di voler visitare questo Paese. Crescendo, la curiosità non è scomparsa ma mi sono imbattuta in pochi autori russi, fino a quest’anno. Ecco, Guerra e pace è un ottimo modo per conoscere la Russia, anche se stiamo parlando del 1800.
E’ un’iniezione di ottimismo
La vita è dura, durissima, eppure c’è sempre un motivo per sorridere, per viverla. Chiuso il libro, a parte lo smarrimento iniziale, si ha voglia di gridare al mondo che la vita è bella, nonostante tutti i nonostante!
Per essere felici bisogna credere anzitutto nella possibilità di esserlo: io adesso ci credo.
Anche nelle disgrazie è possibile trovare un motivo per sorridere.
Il finale
Tutta la fatica delle prime pagine viene ripagata dall’ultima parte, dalle considerazioni finali che vanno al di là delle singole vicende dei personaggi. L’analisi di Tolstoj è tutt’altro che superficiale e investe il campo umano, storico, universale… insomma per arrivare al finale dovete mettervi di impegno, ma non rimarrete delusi.
Potevo sbilanciarmi di più? Forse… ma è stato uno scritto di getto e ho pensato a cosa avrei voluto sapere io se non l’avessi letto. Poco della storia, tanto su ciò che lascia. Se lo avete letto ditemi i vostri motivi e insieme potremo approfondire. Non l’avete fatto? Ditemi cosa vi spaventa o non vi convince.
8 COMMENTI
Ignorante
7 mesi faDa tempo ho iniziato la lettura di Guerra e Pace ma non riesco ad andare avanti. Lo trovo noioso e perverso nel tentativo di intrattenere il lettore menzionando una nomenclatura di una oziosa aristocrazia russa che ti vuole intrattenere con discussioni inutili e nel contempo non costruisce alcuna trama interessante. Non parlo poi dei numerosi personaggi che vagano nel racconto i cui nomi è impossibile ricordare. Mi domando: quale lettore è deciso a proseguire la lettura di un romanzo quando le prime 200 pagine sono un polpettone insipido? Fortunatamente esistono i critici letterari che suggerisco al comune lettore che hai in mano un capolavoro che puoi solo elogiare e devi andare avanti.
Ignorante Anonimo.
Alessandra - La lettrice controcorrente
7 mesi fa AUTHORMa chi l’ha detto che devi andare avanti? Io ho odiato Cent’anni di solitudine, ho mollato Il conte di Montecristo… il valore letterario di un’opera è una cosa, il gusto un’altra. Molla e goditi la vita 😉
Lillina Legnani
11 mesi faHo apprezzato moltissimo quello che ha scritto su Guerra e Pace perché e un libro che ho amato infinitamente. Letto la prima volta a sedici anni sull’onda del film con Audrey Hepburn e Nel Ferrer. Riletto a trent’anni con un altro spirito ….
Mattia
2 anni faSto iniziando l’audiolibro di Guerra e pace. 75 ore. Un avventura. Mi é venuta voglia di imbattermi in Guerra e pace perche ho appena terminato Vita e Destino. Uno dei libri che piú mi ha colpito. Grazie per questo articolo, prezioso
UMBERTO rondi
2 anni faGRAZIE
Ferruccio Benedetti
3 anni faCondivido tutte le considerazioni esposte. Aggiungerei che si tratta di un libro colmo, vorrei dire permeato di spiritualità’: in tutti i personaggi, in tutte le vicende, persino nei capitoli della guerra, salvo rare eccezioni, un velo, una atmosfera sovradimensionale e sovrareale avvolge e sembra “legare” tutti gli avvenimenti (vedi epilogo).
E’ proprio vero “non si è più gli stessi dopo Guerra e pace”
Jacopo Zerbo
3 anni faHai descritto le sensazioni che anch’io ho provato leggendo questo che è molto più di un romanzo. Tutta la vita è in Guerra e pace. È come tornare a casa, una casa che non sapevamo nemmeno di avere, e in cui invece ci riconosciamo a ogni stanza.
Vic
1 anno faÈ vero, ma al tempo stesso è una casa che sa d’infanzia, perduta.