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RECENSIONE: Spezzate (Jude Ellison Sady Doyle)

Spezzate - Jude Ellison Sady Doyle - Tlon editore copertina
RECENSIONE: Spezzate (Jude Ellison Sady Doyle)

Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano

Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
29/04/2022

Pagine:
384
Genere:
ISBN:
8831498657
ASIN:
B09YF8MDXT
Acquista:

La trama

Perché ci piace guardare una donna crollare? Cosa ci attrae della sua vulnerabilità?
È uno spettacolo a cui siamo abituati e da cui con difficoltà distogliamo lo sguardo. Questo saggio potente e appassionato ci apre le porte di una galleria degli orrori in cui celebrità di ogni epoca, da Charlotte Brontë a Miley Cyrus, da Britney Spears a Hillary Clinton, hanno scontato la colpa di non aver rispettato i limiti che la cultura patriarcale aveva imposto alle loro vite.
Attingendo dalla letteratura e dalla stampa scandalistica, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne, esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si aveva ottenuto. Un libro che è un invito a cambiare il proprio sguardo, a riconoscere nella trainwreck un nuovo modello di emancipazione in grado di sovvertire le regole della società.

Spezzate - Jude Ellison Sady Doyle - Tlon editore copertinaCi ho messo parecchio a leggere Spezzate di Jude Ellison Sady Doyle (Tlon) e non perché il libro non fosse interessante, anzi. Ci ho messo molto perché volevo capirlo, ho sentito l’esigenza di cercare ogni (o quasi) donna citata.  Mi conoscete, tutto il mondo della televisione, cinema e talvolta anche musica, mi è quasi sconosciuto e ammetto che non conoscevo tutte le persone citate o comunque non ero a conoscenza di dettagli precisi sulle loro storie e devo dire che sono rimasta… sbalordita.

Doyle indaga sul perché ci piace così tanto vedere queste donne cadere, soffrire e in alcuni casi morire. Essendo un saggio, preferisco non fare una recensione canonica, ma voglio darvi invece cinque motivi per leggerlo.

Scoprire cosa significa trainwreck

Non avevo mai sentito il termine trainereck e non avevo idea di cosa rappresentasse. Sono quelle donne spezzate: “le andiamo a cercare per puro sadismo o misoginia interiorizzata. Possiamo usarle come schermi su cui proiettare le nostre paure e i nostri fallimenti o per avere la conferma che ci stiamo comportando bene, secondo il ruolo che compete al nostro genere”.

So che ci sentiamo tutte lontane da questa massima: eppure qualcosa di vero c’è:

Le trainwreck possono incarnare le donne che speriamo di non essere, ma possono anche dare una voce alle nostre sofferenze. Quando dicono “fanculo” al mondo, forse, lo dicono anche per noi. L’odio delle donne nei confronti delle trainwreck è direttamente proporzionale a quello per se stesse. Le amiamo nella misura in cui desideriamo che i nostri difetti ed errori siano amati.

Fa capire che le donne non sono libere

Le donne sono sempre controllate, passano o non passano degli esami impossibili. Sotto alla lente di ingrandimento passiamo le loro rughe, i difetti fisici, le frasi, le pose…

Le donne non meritano di essere libere perchè sono buone. Spesso, anzi, non lo sono affatto. Le donne meritano di essere libere perchè sono esseri umani. E umanità significa essere meravigliosi e orrendi, spesso entrambe le cose, a volte nessuna delle due.

Un uomo che invecchia è come il vino: viene riempito di complimenti. Una donna che invecchia se non viene derisa può considerarsi fortunata ma l’alternativa è comunque sparire. Una donna non ha la libertà di essere se stessa, di rispettare o no le regole, di non essere giudicata.  In Spezzate ci sono decine di esempi. E in un certo senso ho ripensato a Campo di battaglia di Carolina Capria. Le donne vengono controllate persino con i vestiti che indossano. Sempre a controllarsi la scollatura o l’orlo della gonna, una donna deve essere seducente e mai volgare. E mentre il cervello è intento a controllare la posa (si vedranno le mutande? si vede troppo seno?) è difficile elaborare altri pensieri.

Scoprire cosa hanno in comune  Plath e Lewinsky

Spezzate - Jude Ellison Sady Doyle - Tlon editore copertinaScoprire cosa hanno in comune Sylvia Plath e Monica Lewinsky. So che questa frase vi farà sorridere e vi farà sorridere perché le battute sulla seconda si sono sprecate in questi anni. Ma in realtà potrei citarne tantissime altre lontanissime tra di loro: charlotte Brontè a Miles Cyrus, Britnev Spears… ogni epoca aveva la sua celebrità e ogni epoca ha fatto di tutto per portarle sull’orlo della distruzione. Menzione di disonore per il giornalismo squallido. Spezzate è anche un saggio preciso che riporta le fonti di titoli di giornale, interviste… imbarazzati per tutta la categoria di giornalisti che le hanno dipinte tutte come instabili, incapaci di domare i propri appetiti, o nel caso di Clinton addirittura la colpa sarebbe essere asessuali, isteriche…

Come invertire la tendenza

Spezzate mostra anche che è possibile invertire questa tendenza, questa narrazione tossica. Come? Conoscendola. Se riusciremo a riconoscere i segnali saremo anche in grado di mascherare il meccanismo. Possibile che le donne possano essere solo psicopatiche o fredde calcolatrici? Sante o puttane? Ovviamente no, eppure quando abbiamo visto i servizi alla TV su Paris Hilton e i video erotici diffusi contro la sua volontà non ci siamo indignati sulle battutine dei giornalisti: “non riesce a tenersi i vestiti addosso”. Una parte di responsabilità è anche la nostra.


Esistono solo ragazze normali

Esistono solo ragazze normali.

Le donne che avremmo dovuto essere, le donne che temevamo di diventare non sono mai esistite. In un mondo in cui non esistono ragazze normali, l’unica cosa che esiste siamo noi.

Consigliato per chi come me conosceva poco di queste vicende o comunque ha seguito distrattamente gli sviluppi su Clinton o sulle attrici prima osannate e poi dimenticate. Chi invece conosce già questi episodi potrebbe non trovare nulla di nuovo nel libro in termini di nozioni, ma la parte importante del saggio è tutta riflessiva. Spezzate fa scattare una molla, che è quella del ragionamento ed è quella che ci renderà davvero libere.

Alcune note su Jude Ellison S. Doyle

Jude Ellison Sady Doyle

Jude Ellison Sady Doyle scrive di femminismo, cinema, letteratura e cultura di massa per numerosi blog e riviste online.
La sua firma è apparsa su «The Guardian», «Elle», «The Atlantic» e sul magazine «GEN» di Medium, che ne ospita una rubrica settimanale.
In Italia, nel 2021 Tlön ha pubblicato il suo saggio Il mostruoso femminile. Il patriarcato e la paura delle donne.

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