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RECENSIONE: Sono tutte storie d’amore (Dulce Maria Cardoso)

Sono tutte storie d'amore - Dulce Maria Cardoso - Voland
RECENSIONE: Sono tutte storie d’amore (Dulce Maria Cardoso)

Sono tutte storie d'amore

Valutazione:
four-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
13/04/2017

Pagine:
138
Genere:
ISBN:
9788862433006
ASIN:
B073S9DLZS
Acquista:

La trama

Una raccolta di racconti di amori mancati e imperfetti, o di disamore: dall'invidia per la donna d'altri all'amore morboso per l'irrefrenabile trascorrere del tempo, dalla disparità d'amore per i figli alla tentazione di farsi giustizia da soli. E se in nessuna di queste storie c'è spazio per il consolatorio "e vissero per sempre felici e contenti", ciascuna lascia il lettore senza fiato e tutte, senza esclusione, nascondono al loro interno un doppio, una trappola che l'autrice porta avanti con rigore impietoso e stile esemplare. Rispetto ai dodici racconti dell'originale portoghese, la traduzione italiana comprende due inediti.

– Mozzafiato –

Sono tutte storie d’amore di Dulce Maria Cardoso (Voland) è una raccolta di racconti decisamente molto particolare. Mi sono buttata in questa lettura subito dopo aver apprezzato Eliete, la vita normale (trovate QUI la mia recensione) e sono rimasta un pochino spiazzata perché mi aspettavo storie lente, sussurrate e invece questa raccolta è originalissima e nessun racconto si è chiuso come mi sarei aspettata.

Sono tutte storie d'amore - Dulce Maria Cardoso - VolandSono tutte storie d’amore e lo sono davvero, anche quelle dal sapore più macabro o malinconico. Il primo racconto è abbagliante e all’inizio anche rassicurante. ne Questo blu che ci circonda, la luce inonda tutto e tutti. Una ragazza che sembra un angelo abbaglia e conquista marinai e ragazzini, le sue ciliegie sono il più bel regalo che si possa ricevere ma la fiaba prende presto una piega…amara.   Sono tutte storie d’amore però è spiazzante… si passa da racconti rassicuranti (ma forse solo all’apparenza) ad altri in cui il protagonista è un omicida e pure spietato. Dov’è l’amore allora? Proprio questa è la grande forza della raccolta: farci andare al di là dei fatti presentati e regalarci un punto di vista inedito.  L’immedesimazione nelle pagine de La biblioteca è ancora una volta spiazzante:

La mia biblioteca. Ho vissuto tutte le vite che ho letto. Migliaia di vite. Ti sembrerò delirante. Ho le idee un tantino confuse, ma non a questo proposito. Le vite che ho letto non per questo sono state meno mie. Non c’ molta differenza tra le cose vissute leggendo e quelle vissute vivendo. Migliaia di vite ci attendono nel silenzio dei libri. Il silenzio dei libri non è uguale al nostro.

Difficile per me spiegare le sensazioni che hanno suscitato questi continui cambi di scena, in me. Mi aspettavo una penna rassicurante, una serie di situazioni che mi avrebbero commosso e non scosso. E invece sembra che Cardoso si diverta a spiazzarci mostrandoci sì l’amore, ma anche l’imprevedibilità del male e le beffe crudeli del destino.

Gli angeli dentro è forse il racconto che mi ha impressionato di più. Protagonisti due fratelli e il rapporto con i genitori. A chi vuole più bene la mamma? Una madre vuole bene ai suoi figli in maniera eguale e non ha un prediletto fino a che…Può davvero salvarne uno e sacrificarne un altro come se stesse scegliendo un pollo da mangiare?

La risposta non vi piacerà.

E ancora la brutalità di La scomparsa o della giustizia ispirato a fatti realmente accaduti. Nel 2004 a Joana una bambina di otto anni è scomparsa e la madre è stata condannata per omicidio. Qui dolore e violenza si fondono ed è disturbante andare avanti riga dopo riga, fino al finale inaspettato e macabro. Pagine in cui si fa fatica a distinguere vittime e carnefici.

Le mosche non smettevano di volarle intorno. La donna scuoteva la testa, si agitava con gesti bruschi, ma le mosche ormai non scappavano più. Restavano posate su di lei, che sentiva il solletico delle loro zampette, di tanto in tanto un pizzico. Era ferita, non dormiva da oltre due giorni.  Respirava a fatica. Il sole scottava sulla pelle, soprattutto là dove i vestiti non la coprivano. Le mosche si litigavano i punti dove la carne era più gonfia e il sangue non ancora coagulato.

Sono tutte storie d'amore - Dulce Maria Cardoso - VolandE proprio quando pensiamo che il libro stia prendendo una piega precisa, Cardoso cambia ancora le carte in tavola e ci trascina nell’universo di Chubby Bunny in cui il sesso e una macchina sono solo una faccia della medaglia chiamata amore.

Cardoso riesce a mettere nero su bianco una serie di pensieri che non avremmo mai il coraggio di confessare ad alta voce ed è forse proprio questo che la rende magnetica. Complice la traduzione di Petruccioli, finito un racconto si ha voglia di immergersi in un altro anche se sappiamo che ci lascerà lontanissimo rispetto al racconto precedente.

Cardoso in Sono tutte storie d’amore gioca come lo fa il destino beffardo in Gli Angeli dentro che mostra scelte che dovrebbero rimanere nascoste o peggio ancora crudele quando racconta del crollo del ponte Hintze Ribei che si è portato via settanta vite e che ovviamente mi ha fatto pensare al crollo del nostro ponte, il Morandi.

E ancora, sono rimasta conquistata dalla preghiera Non dimenticare, in cui l’autrice si rivolge direttamente al lettore tendendo una mano in un universo fatto di nebbia e incertezze. E così in un battibaleno sono arrivata  all’ultima manciata di parole in Autobiografia tra desiderio e dubbi.

Ma una sola certezza resta:

È inutile cercare di penetrare il passato. Alla fine ci raggiunge sempre, travestito da presente.


Sono tutte storie d’amore è…

Mozzafiato. Ogni racconto è un piccolo universo, spietato, malinconico, terrificante. Sono storie d’amore anche quando l’amore non c’è perché massacrato dalla violenza e paradossalmente è proprio quell’assenza a renderlo presenza.

Vi consiglio di leggere questo libro perché i racconti sono tutti piccoli capolavori e vale la pena approfondire questa autrice.

Consigliato per i coraggiosi, per gli incoscienti, per i curiosi.

four-stars

Alcune note su Dulce Maria Cardoso

dulce maria cardoso

Dulce Maria Cardoso è nata in Portogallo nel 1964, ha trascorso parte della sua infanzia in Angola, per poi tornare a stabilirsi a Lisbona. Il suo primo romanzo, Campo di sangue (Voland 2007), le è valso il prestigioso Grande Prémio Acontece. Da allora ha pubblicato Le mie condoglianze (Voland 2007), vincitore nel 2009 del Premio Letterario dell’Unione Europea, Il compleanno (Voland 2011), Premio Pen Club 2010, e Il ritorno (Voland/Feltrinelli 2013), eletto libro dell’anno dai quotidiani “Público” ed “Expresso” e vincitore dell’English Pen Translate Award 2016 per la “straordinaria qualità letteraria”.

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