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RECENSIONE: Il rosso e il blu (Luca Giommoni)

Il rosso e il blu - Luca Giommoni - Effequ editore
RECENSIONE: Il rosso e il blu (Luca Giommoni)

Il rosso e il blu. Una comune favola di migrazione

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
25/11/2020

Pagine:
224
Genere:
ISBN:
9788898837977
ASIN:
B08RYD3RCN
Acquista:

La trama

Makamba ha una missione: aggiustare il mondo attraverso l'acqua. Partito dal Mali con un quadernino di famiglia e poco più, attraversa i continenti per equilibrare i rubinetti di ogni paese. Dalla Cina alla Svezia, passando per la Libia, Makamba sbarca in Italia per ritrovarsi nel centro di accoglienza straordinaria Arcobaleno. Da lì riprende la sua ambiziosa e sconclusionata impresa, accompagnato dagli altri ospiti del centro, ognuno con la propria specifica idea di mondo, e dagli operatori, che combattono un sistema ostile a suon di cinismo e fialette puzzolenti. La loro storia si muove tra fantasia surreale e terribili esperienze, in una favola che racconta un presente meraviglioso e atroce, in cui il lieto fine va cercato a tutti i costi e, se non lo si trova, va inventato.

– Favola –

Il rosso e il blu, una comune favole di migrazione di Luca Giommoni (effequ) è un romanzo delicato, commovente ma anche spietato, perché fotografa una realtà che nessuno di noi vorrebbe vedere.

Il rosso e il blu - Luca Giommoni - Effequ editoreSi può raccontare la violenza, l’ingiustizia, la sofferenza usando il linguaggio delle fiabe? Il rosso e il blu è la prova  che sì, è possibile.  Del libro di Giommoni mi è piaciuta l’originalità: avrebbe potuto parlare di accoglienza e razzismo in maniera tradizionale ma non l’ha fatto. Ha preferito mischiare realtà, fantascienza e la crudeltà tipica delle storie forti, delle storie vere.

Makamba è il nostro protagonista, nel suo quaderno è custodito il segreto per ristabilire l’equilibro nel mondo.   Insieme a lui ci sono diversi personaggi, tutti alle prese con pratiche bizzarre che riescono sempre a strapparci un sorriso. Un pezzetto di cuore me lo ha rubato Benedic, il compagno che crede di essere stato rapito dagli alieni: non è possibile che gli esseri umani facciano delle cose del genere. Quali? I campo di prigionia in Libia. Uomini ammassati come bestie costretti a immaginare il cielo, ad obbedire agli ordini e a piegarsi per sopravvivere e allora l’unica soluzione diventa impazzire: “Qui, se vuoi farcela, devi trovare una tua forma di pazzia”.

Era un’altra volta in mezzo a quel m are quando ha letto un nome inciso in una delle costole della barca e una rapida esplosione di forse ha assalito la sua testa. Forse era il nome di chi aveva costruito la barca. Forse era di chi era partito ed era stato riportato indietro. Forse era di chi quella barca non era mai sceso. All’inizio Benedict ha avuto paura di morire. Poi, alla vista dei sorrisi degli alieni camuffati da guardia costiera, ha avuto paura di non morire.

Facciamo la conoscenza di Fagadan, alla ricerca di una gomma per cancellare per cambiare il proprio destino:

Sono le nove di sera ed entrambi sono appostati a pochi metri da Dublino. Fagadan si fruga in tasca e tutto gli sembra più semplice al tatto della gomma per cancellare. La luce della luna ancora bassa nel cielo si riflette sullo strato argentato della coperta termica di Makamba.
«Anche io ne avevo una» dice Fagadan toccando un lembo della mantellina, come se si fosse accorto solo ora di com’è vestito l’amico.
«Riscalda come un pomeriggio in Mali» sorride Makamba.
«Quando ho capito che con la gomma potevo cancellare gli errori» si confida Fagadan senza distogliere gli occhi dall’obbiettivo «la prima cosa che ho cancellato è stata la Libia».
«In cosa l’hai corretta?»
«In un cielo stellato. Mia nonna rimaneva nottate intere a osservarlo. Diceva sempre che bisognerebbe imparare dal cielo: subisce di tutto e continua a dare stelle».

Il rosso e il blu - Luca Giommoni - Effequ editoreE ancora, incrociamo Billy Idol che vuole cambiare ad ogni costo il proprio nome ed essere riconosciuto come Billy Idol. I nostri protagonisti hanno tutti storie diverse, all’apparenza lontane tra di loro. A unire le vicende de Il rosso e il blu c’è il centro Arcobaleno e anche qui non mancano personaggi strambi a partire da Manfredi che gestisce il centro. Ci sono poi Valerio, un insegnante di italiano che fatica a gestire le sofferenze altrui e le proprie (sì, l’altro pezzetto di cuore lo ha preso lui) e Santiago e Malang. Ancora una volta tutti diversi ma tutti uniti per l’accoglienza.

Diciamoci la verità, è così facile rinchiudere il problema dell’immigrazione in un cassetto quando queste vicende non hanno nomi né volti. Molto più difficile ignorare la sofferenza quando ha le sembianze di questi ragazzi, così lontani, ma così vicini.


Il rosso e il blu è…

Una favola. Giommoni, che insegna italiano agli stranieri, mescola realtà e fantasia dando vita a un libro estremamente vero e toccante. C’è sempre un altro modo per raccontare la realtà, ci sarà sempre posto per chi racconta la sofferenza con così tanta delicatezza. La certezza è che dopo questo libro non potrete più girarvi dall’altra parte.

Santiago non si accorge di nulla. Valerio non dà peso alla cosa e Manfredi ritiene che siano solo episodi isolati che si possono risolvere con qualche fiala. Perfino nei salotti televisivi, nelle sedi di partito, nelle redazioni giornalistiche, chi dovrebbe insospettirsi si mostra sereno. Alla stessa maniera di quando scoppia una guerra o una malattia e si dice: è passeggerà; finirà presto. Per la guerra, lo diceva pure uno scrittore, ci tranquillizziamo pensando che sia troppo stupida per durare, dimenticandoci come la stupidità eserciti la spiacevole dottrina dell’insistenza. Per la malattia speriamo in una cura, in un vaccino. Ma quando Malang, per le strade, sente alzarsi dietro le spalle vari Avete finito di spassarvela, come tanti colpi di tosse, è già troppo tardi. L’infezione si è diffusa.

Consigliato per tuti, per tutti i lettori che non hanno paura di affezionarsi, interrogarsi e giudicarsi. Non ho dato quattro stelle solo perché all’inizio ho fatto un pochino di paura a calarmi nella storia, ma dopo, è stato amore.

 

three-half-stars

Alcune note su Luca Giommoni

luca giommoni

Luca Giommoni (Cortona, 1985) è insegnante di italiano per stranieri. Ha lavorato sia in scuole private che in associazioni no profit. Negli ultimi anni ha svolto anche il ruolo di operatore in un centro di accoglienza straordinaria.
Suoi racconti sono stati pubblicati su numerose riviste, tra cui «Effe – Periodico di Altre Narratività», «Pastrengo», «L’Indiscreto» e sul «Corriere Fiorentino».

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1 COMMENTO

  • silvia neonato

    bellissima recensione, grazie
    conosce e può segnalarmi per caso un libro uscito quest’anno in cui si parla di scuola e ragazzi.
    Ho già letto “Invisibile” di Roy Moreno e “La scuola è di tutti” di Cinzia Pennati, entrambi bellissimi
    grazie

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