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RECENSIONE: Le assaggiatrici (Rosella Postorino)

Le assaggiatrici - Rosella Postorino - Feltrinelli
RECENSIONE: Le assaggiatrici (Rosella Postorino)

Le assaggiatrici

Valutazione:
three-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
2018-01-11T00:00:00+01:00

Pagine:
288
Genere:
ISBN:
9788858831090
ASIN:
B077B42V29
Acquista:

La trama

La prima volta in cui Rosa Sauer entra nella stanza in cui dovrà consumare i suoi prossimi pasti è affamata. “Da anni avevamo fame e paura,” dice. Siamo nell’autunno del 1943, a Gross-Partsch, un villaggio molto vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Ha ventisei anni, Rosa, ed è arrivata da Berlino una settimana prima, ospite dei genitori di suo marito Gregor, che combatte sul fronte russo. Le SS posano sotto ai suoi occhi un piatto squisito: “mangiate” dicono, e la fame ha la meglio sulla paura, la paura stessa diventa fame. Dopo aver terminato il pasto, però, lei e le altre assaggiatrici devono restare per un’ora sotto osservazione in caserma, cavie di cui le ss studiano le reazioni per accertarsi che il cibo da servire a Hitler non sia avvelenato. Nell’ambiente chiuso di quella mensa forzata, sotto lo sguardo vigile dei loro carcerieri, fra le dieci giovani donne si allacciano, con lo scorrere dei mesi, alleanze, patti segreti e amicizie. Nel gruppo Rosa è subito la straniera, la “berlinese”: è difficile ottenere benevolenza, tuttavia lei si sorprende a cercarla, ad averne bisogno. Soprattutto con Elfriede, la ragazza più misteriosa e ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del ’44, in caserma arriva un nuovo comandante, Albert Ziegler. Severo e ingiusto, instaura sin dal primo giorno un clima di terrore, eppure – mentre su tutti, come una sorta di divinità che non compare mai, incombe il Führer – fra lui e Rosa si crea un legame speciale, inaudito. Con una rara capacità di dare conto dell’ambiguità dell’animo umano, Rosella Postorino, ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf), racconta la vicenda eccezionale di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della Storia, forte dei desideri della giovinezza. Proprio come lei, i lettori si trovano in bilico sul crinale della collusione con il Male, della colpa accidentale, protratta per l’istinto antieroico di sopravvivere. Di sentirsi, nonostante tutto, ancora vivi.

 – Introspettivo –

Le assaggiatrici di Rosella Postorino (Feltrinelli editore) è la storia di Rosa Sauer chiamata a servire Hitler rischiando la vita ogni giorno, o meglio ad ogni pasto.

Ha perso la mamma durante un bombardamento e ora vive a casa con i suoceri, lontano da Berlino, in attesa che il marito Gregor ritorni dalla guerra. Un giorno le SS bussano a casa, la vita di Rosa non sarà più la stessa. Da quel momento diventerà l’assaggiatrice dell’uomo più potente di Europa.

Insieme a lei altre donne, con le quali condividerà la paura della morte e la mensa. Il contrasto tra il mondo esterno, fatto di paura, fame e morte e… l’apparente mondo di ricchezza e tranquillità che si respira in quelle stanze. Il cibo non è mai solo cibo, specialmente in tempo di guerra.

Il quotidiano appuntamento con la morte per queste giovani donne è diverso da quello dei soldati ma la paura che stringe lo stomaco, provoca la nausea e obbliga ad andare avanti… è la stessa della trincea.

Rosa scoprirà presto che le sue compagne di mensa non sono amiche, anzi. Incontrarle al Villaggio è quasi spiacevole. Quanto è segreta la loro missione? Con il passare del tempo i legami diventano più profondi e progressivamente aumentano anche i segreti da nascondere.

Rosa non interagirà mai con il Führer direttamente, loro sono lì sono per assaggiare e nemmeno le stesse cose. Divise in gruppi, mangiano pietanze differenti. Nell’eventualità di un avvelenamento affronterebbero la morte da sole.

La vita di Rosa prende una piega ulteriore verso lo sconforto quando scopre che Gregor è disperso in Russia. Si può dire addio a qualcuno senza avere la certezza della sua morte?

Si può smettere di esistere anche da vivi; Gregor forse era vivo, però non esisteva più, non per me. Il Reich seguitava a combattere, proteggeva Wunderwaffen, credeva nei miracoli, io non ci avevo mai creduto. La guerra continuerà finché Goring non riuscirà a infilarsi i pantaloni di Goebbles, diceva Joseph, la guerra sembra dover durare in eterno, ma io avevo deciso di non combattere più, mi ammutinavo, non contro le SS, contro la vita. Smettevo di esistere, seduta sul pulmino che mi portava a Krausendorf, la mensa del Regno.

Rosa ha conosciuto l’intimità coniugale per un anno, ha il sogno nel cassetto di diventare madre ma la scomparsa di Gregor mette la parola fine alle speranze future. Quale futuro si può sognare?

Di Rosa conosciamo tutto, ogni pensiero. Postorino ci “obbliga” ad entrare nella sua testa e in quel contesto così particolare e sconosciuto. In tempo di guerra è tutto lecito? Le riflessioni su vita e morte sono ricorrenti e ci spiazzano per la loro forza.

Come si fa a dare valore a una cosa che può finire in qualsiasi momento, una cosa così fragile? Si dà valore a ciò che ha forza, e la vita non ne ha; a ciò che è indistruttibile, e la vita non lo è. Tant’è vero che può arrivare qualcuno a chiederti di sacrificarla, la tua vita, per qualcosa che ha più forza. La patria, per esempio

La morale corrente viene sospesa, si creano nuovi valori, nuove credenze. Cosa si è disposti a fare per rimanere vivi…ma soprattutto, conoscendo Rosa, ci chiediamo: è davvero vita quella?

Le ragazze guadagnano duecento marchi ma rischiano di morire ogni giorno, eppure la vergogna per quello stipendio così alto è un sentimento diffuso. Seguiamo le loro ritrosie, le storie d’amore clandestine, gli aborti celati. Sussurriamo in quei bagni, respiriamo gli odori dei loro corpi, delle pietanze e l’inevitabile odore della paura.

Le assaggiatrici è…

[amazon_link asins=’8807032694′ template=’ProductAdDESTRA’ store=’lalettricecon-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e5332e8e-9247-11e8-b52a-0b93fae2ad20′]Un libro fortemente introspettivo. Prima di questo, sullo stesso argomento fino a poco tempo fa sconosciuto ed ora quasi inflazionato, ho letto Al Servizio di Adolf Hitler (Trovate qui la recensione).

In questo libro succedono tante cose, ci sono colpi di scena e dolori difficili da sopportare ma diventano tali perché Postorino ci fa calare perfettamente nel personaggio di Rosa. Dolenti o nolenti la vediamo mentre si scruta il corpo cercando i segni del decadimento e della prossima decomposizione.  Sentiamo il desiderio sessuale che brucia sulla pelle, condividiamo l’impellente bisogno di una gravidanza, di una rinascita.

Capiamo subito il suo bisogno di accettazione, la voglia di integrarsi, la ricerca del contatto e ci stupiamo quando non riesce a trovarlo.  La accompagniamo in un finale commovente (seppur troppo sbrigativo rispetto al resto della storia) e per un attimo, quando chiudiamo il libro, ci sembra di vederla. Rosa è lì vicino a noi, sola, immersa nei propri pensieri con il suo piatto  – quasi immacolato – davanti.

Vincitore al Premio letterario Rapallo per la donna scrittrice

Postorino Rosella - premio letterario donna scrittriceLe assaggiatrici di Rosella Postorino (Feltrinelli, 2018) ha trionfato alla trentaquattresima edizione del  Premio letterario Rapallo per la donna scrittrice 2018 (vedi albo d’oro), imponendosi sugli altri due romanzi finalisti: “La ragazza di Marsiglia” di Maria Attanasio (Sellerio Editore, 2018) classificatosi al terzo posto e “Non fa niente” di Margherita Oggero (Einaudi, 2017) che ha ottenuto il secondo posto.

Nel corso della serata finale, svoltasi sabato 4 agosto 2018 sono stati assegnati anche il premio opera prima a Sabrina Nobile con “Per metà fuoco, per metà abbandono” (SEM, 2018), ed il premio speciale della giuria, intitolato ad Anna Maria Ortese, che è stato attribuito a Ilaria Scarioni per il suo romanzo d’esordio “Quello che mi manca per essere intera” (Mondadori, 2017).

three-stars

Alcune note su Rosella Postorino

Rosella Postorino (Reggio Calabria, 1978) è cresciuta in provincia di Imperia, vive e lavora a Roma. Ha esordito con il racconto In una capsula, incluso nell’antologia Ragazze che dovresti conoscere (Einaudi Stile Libero, 2004). Ha pubblicato i romanzi La stanza di sopra (Neri Pozza, 2007; Feltrinelli, 2018; Premio Rapallo Carige Opera Prima), L’estate che perdemmo Dio (Einaudi Stile Libero, 2009; Premio Benedetto Croce e Premio speciale della giuria Cesare De Lollis) e Il corpo docile (Einaudi Stile Libero, 2013; Premio Penne), la pièce teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro (in Working for Paradise, Bompiani, 2009), Il mare in salita (Laterza, 2011) e Le assaggiatrici (Feltrinelli, 2018). È fra gli autori di Undici per la Liguria (Einaudi, 2015).

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2 COMMENTI

  • Anna

    Buongiorno, non capisco se il libro le è piaciuto e perché. Grazie, Anna.

    • Sì mi è piaciuto per i motivi scritti sopra: periodo storico che mi appassiona, introspezione, finale commovente.
      Non è un capolavoro ma fa passare qualche ora piacevole 😉

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