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RECENSIONE: Sempre tornare (Daniele Mencarelli)

Sempre tornare - Daniele Mencarelli - Mondadori
RECENSIONE: Sempre tornare (Daniele Mencarelli)

Sempre tornare

Valutazione:
four-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
05/10/2021

Pagine:
324
Genere:
ISBN:
9788804741848
ASIN:
B09FXFGMP9
Acquista:

La trama

È l'estate del 1991, Daniele ha diciassette anni e questa è la sua prima vacanza da solo con gli amici. Due settimane lontano da casa, da vivere al massimo tra spiagge, discoteche, alcol e ragazze. Ma c'è qualcosa con cui non ha fatto i conti: se stesso. È sufficiente un piccolo inconveniente nella notte di Ferragosto perché Daniele decida di abbandonare il gruppo e continuare il viaggio a piedi, da solo, dalla Riviera Romagnola in direzione Roma. Libero dalle distrazioni e dalle recite sociali, offrendosi senza difese alla bellezza della natura, che lo riempie di gioia e tormento al tempo stesso, forse riuscirà a comprendere la ragione dell'inquietudine che da sempre lo punge e lo sollecita. In compagnia di una valigia pesante come un blocco di marmo, Daniele si mette in cammino, costretto a vincere la propria timidezza per chiedere aiuto alle persone che incontra lungo il tragitto: qualcosa da mangiare, un posto in cui trascorrere la notte. Troverà chi è logorato dalla solitudine ma ancora capace di slanci, chi si affaccia su un abisso di follia, sconfitti dalla vita, prepotenti inguaribili. E incontrerà l'amore, negli occhi azzurri di Emma. Ma soprattutto Daniele incontrerà se stesso, in un fitto dialogo silenzioso in cui interpreta e interroga senza sosta ciò che gli accade, con l'urgenza di divorare il mondo che si ha a diciassette anni, di comprendere ogni cosa e, su tutto, noi stessi: misurare le nostre forze, sapere di cosa siamo fatti, cosa può entusiasmarci e cosa spegnerci per sempre. Questo viaggio lo battezzerà infine all'arte più grande di tutte. L'arte dell'incontro. Daniele Mencarelli ha scritto un romanzo vitale, picaresco e intimo, che ha dentro il sole di un'estate in cammino lungo l'Italia e l'energia impaziente dell'adolescenza.

-Viaggio –

Sempre tornare di Daniele Mencarelli (Mondadori) è il racconto di un viaggio tra malinconia e bellezza, tra difficoltà e scoperte, tra amore e sofferenza. Io sono di parte lo so, c’è una connessione tra me e Mencarelli (che non ho nemmeno mai visto di persona) che non riesco a spiegare a parole. Ha la capacità di arrivare dritto nella mia mente: improvvisamente ho la voce di Daniele, ho le sue stesse paure, la medesima voglia di perdermi e ritrovarmi.

Sempre tornare è un viaggio fisico, in autostop verso casa, ed emotivo. Daniele non si limite ad incontrare le persone, vive le loro sofferenze e le riporta al lettore che inevitabilmente si abbandona a solitudine, paura… ma anche gioia.

Gli animali. La natura. La bellezza sterminata delle cose.
Io sono qui perché devo capire.
Non posso più fare finta di niente.
Non è colpa mia se vedo ovunque una discendenza da scoprire, ovunque un enigma che chiede a me di essere risolto, come se fosse possibile.
Daniele ha diciassette anni sulla carta, ma in realtà ne ha molti di più. Sulle spalle e negli occhi tutta l’esperienza trasmessa dalle persone che ha incontrato, vissuto, abbandonato.

Quando si apre Sempre tornare il nostro protagonista ha diciassette anni e ha intenzione di tornare a Roma in autostop. Dopo la notte trascorsa al Cocoricò non se la sente di continuare la vacanza, peccato però che nel marsupio dei suoi amici siano rimasti soldi e documenti.

Il viaggio di Daniele, che compone la trilogia ideale de La casa degli sguardi e Tutto chiede salvezza mi ha strappato un sorriso in più di un’occasione. Penso alle scarpe puzzolenti, alla gestualità da autostoppista perfetto, la valigia che sbatte contro la gamba… altri momenti sono carichi di sofferenza.

Saluta con un occhiolino.
Per tornare indietro fa un’inversione al volo, ci manca solo che gli capiti un incidente per colpa mia. In fondo, sarebbe qualcosa che ha già vissuto.
Pagare per un gesto di generosità.
Resto da solo, aggrappato alla mia valigia.
Che cosa sterminata e imprevedibile la vita.
Uomini vanno, compiendo ogni male, senza mai pagare nulla, con il destino dalla parte del manico.
Altri, innamorati del bene, giusti nelle azioni, travolti da un male immeritato.
Deve esistere una giustizia ultima.
Una voce definitiva.
Una mano che tolga la pena dalla schiena degli innocenti per metterla su quella dei colpevoli.
Altrimenti a cosa serve tutto?

Sono tanti i volti che Daniele incontra in questo viaggio, alcuni vengono incrociati solo per qualche minuto, altri sono destinati a rimanere impressi molto più a lungo. C’è chi ha perso la moglie e vive in un tempio del dolore, chi odia il proprio lavoro ma continua a farlo per non deludere i genitori… E ancora c’è chi ha perso la mamma e non riesce più ad essere il pilastro del papà… e poi la certezza dell’amore. L’amore come motore della vita, come porto sicuro, come una casa, la nostra casa.


Sempre tornare di Daniele Mencarelli è…

Un viaggio indimenticabile. Mencarelli ha una scrittura semplice, diretta e coinvolgente. Trovo che Sempre tornare sia il libro perfetto per gli adolescenti. Mencarelli dà voce al disagio, alle paure, alla voglia di sperimentare tipica di quell’età. Avrei avuto bisogno di leggere certe parole quando ero una ragazzina, mi sarei sentita capita. Ma attenzione, questo è un libro anche per adulti. Adulti che ogni tanto perdono la strada, sommersi dalle cose da fare, dalle scadenze e non si rendono conto che le sicurezza vanno abbandonate per essere ritrovate.

Non farmi vivere di passato, senza un grammo di presente, incapace di cogliere il dolore degli altri, semplicemente perché imprigionato dentro al mio. Non farmi essere sicuro di tutto, come lo è lui, non per esperienza, ma solo per presunzione, dall’alto di una vita ridotta a ricordo.

Consigliato per chi è in cerca di una storia raccontata come una favola ma con la potenza della vita reale. Abbandonatevi sul sedile di un’auto qualsiasi e da Misano a Roma godetevi il viaggio più bello di tutti, quello della vita. Sono stata molto più breve delle altre volte anche per questo, abbandonatevi senza troppe domande, per quelle c’è sempre tempo.

Quanta bellezza mi è venuta incontro, incarnata dentro luoghi e volti.
Questo viaggio è la scoperta di una terra. Il mio Paese.
Riprendo a camminare.
Al massimo del mio sentire.
Come il più vivo dei vivi.

four-stars

Alcune note su Daniele Mencarelli

Daniele Mencarelli

Daniele Mencarelli nasce a Roma, nel 1974. Vive ad Ariccia. Le sue principali raccolte di poesia sono I giorni condivisi, poeti di clanDestino, 2001, Bambino Gesù, Tipografie Vaticane, 2001, Guardia alta, Niebo-La vita felice, 2005. Con Nottetempo ha pubblicato Bambino Gesù, 2010, e Figlio, 2013. Sempre nel 2013 è uscito La Croce è una via, Edizioni della Meridiana, poesie sulla passione di Cristo. Il testo è stato rappresentato da Radio Vaticana per il Venerdì Santo del 2013. Nel 2015, per il festival PordenoneLegge con Lietocolle, è uscita Storia d’amore, la sua ultima raccolta. Si occupa di fiction a Rai Uno.

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1 COMMENTO

  • Carla

    Commento dopo aver letto “TUTTO CHIEDE SALVEZZA” e usato per pubblicizzarlo in una scuola.
    “Questo è un libro semplice, nella sua complessità. Un libro vero, che racconta come, meravigliosamente e sorprendentemente, nel più profondo della sofferenza psichica degli ultimi, anche dei più emarginati, può nascere un seme, un germoglio di resurrezione, intesa come senso infinito della vita.

    L’angoscia iniziale del protagonista Daniele ( internato per una settimana in Trattamento Sanitario Obbligatorio) da devastante e stordente, si trasforma, attraverso l’accoglienza dell’assurdità dell’altro, nella capacità di comprendere e dare dignità al proprio e altrui dolore.

    Giorno dopo giorno, nella fatica e nella lotta interiore, cresce in lui la consapevolezza che la fragilità, se innaffiata dalla scintilla dell’amore e dell’amicizia, può diventare un ottimo fertilizzante per addomesticare il proprio cuore. E non si sente più solo.

    Commovente è il rapporto quasi filiale che si instaura tra Daniele e il vecchio maestro Mario, ospite ormai abitudinario della struttura, che sa riconoscere nel ragazzo e nella sua poesia, che il ragazzo timidamente gli offre, quell’anelito all’infinita bellezza e verità, che il maestro chiama paradiso.

    E ancora, stupefacente è la scoperta che anche da parte del rozzo e irascibile Giorgio, altro compagno di sventura, si eleva un gesto di altissima umanità, quando invita Daniele e Gianluca ad inginocchiarsi, tenendosi per mano, per pregare per l’amico Mario, che sta rischiando la vita: “ Gesù, Giuseppe e Maria, aiutate Mario, nun fatelo morì, fate la grazia a lui e a noi, che je volemo bene perché è bono. Amen” .

    Tante volte un semplice abbraccio, uno sguardo di sincero affetto guariscono più di mille parole. Perché tutti, prima di ogni altra cosa, abbiamo un insopprimibile bisogno d’amore.

    Questo libro, a mio parere, è un cantico sublime, un inno alla Compassione, nel suo più nobile significato, del patire con l’altro e insieme all’altro camminare verso la salvezza.”

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