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RECENSIONI: Dipinto da entrambi i lati

Dipinto da entrambi i lati - Autori Vari - Corrimano edizioni
RECENSIONI: Dipinto da entrambi i lati

Dipinto da entrambi i lati

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
marzo 2019

Pagine:
213
Genere:
ISBN:
9788899006174
Acquista:

La trama

13 racconti - liberamente ispirati ad altri racconti, poesie, miti, parti di romanzi, pubblicità televisive e reportage - di 13 autori diversi, risultato del corso formativo "Nulla da ridire" realizzato con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell'ambito dell'iniziativa "Sillumina - Copia privata per i giovani, per la cultura".

 -Talento –

Dipinto da entrambi i lati (Corrimano) è una raccolta di racconti molto, molto particolare.  E’ un progetto, è un’opera d’arte corale… è un prodotto originale. Gli autori sono tutti giovani e pieni di un entusiasmo che è impossibile non cogliere:  sono Laura Abate, Pierluigi Bizzini, Manfredi Matteo Cammarata, Giuseppe Del Core, Valentina De Santis, Giuliana Leone, Eleonora Magno, Elettra Marrone, Marco Mondino, Valentina Morgante, Sarah Nicosia, Alberto Patella, Antonella Vella.

Dipinto da entrambi i lati - Autori Vari - Corrimano edizioniMentre lo stavo leggendo mi chiedevo: “Come farò a parlarne?”. Svelare le trame di questi racconti, che sono tutti rivisitazioni di qualcosa: spot pubblicitari, canzoni, altrettanti racconti, è rovinare la sorpresa. Raccontarvi come hanno (ri)sviluppato la storia, sarebbe un delitto e quindi? Quindi seminerò indizi, qua e là, sperando di instillare curiosità ed entusiasmo, lo sto che ho incontrato aprendo il volume.

Questa antologia è nata alla fine del corso di scrittura “Nulla da ridire” e quando sono andata a Una Marina di libri a Palermo, ho avuto la fortuna di farmi autografare il libro, e di scambiare quattro chiacchiere con alcuni degli autori presenti.

Lo dirò subito per rompere gli indugi: uno dei racconti che mi è piaciuto di più, è quello di Eleonora Magno, E io non sarò salvato: racconto che nasce dal concept dell’album La buona novella di Fabrizio De André. La storia della vergine Maria, della crocifissione di Gesù è nota a tutti, ma le voci di questi personaggi… così non le avete mai sentite:

Sono di nuovo sudata come quella notte in cui segnato l’angelo. Jeshua emana un odore acre che mi fa venire la nausea. È un agnello scuoiato appeso a un palo.

Dicono che stesse programmando una ribellione.

Inspiro allungo dal naso, trattengo un conato.

Il volto di Yeshua è deformato nel mio specchio di lacrime. I capelli sono unti, quando apre la bocca vedo i suoi denti sporchi di sangue. Biascica poche parole. Yohanan adesso è tuo figlio. Tu sei sua madre.

Il giovane accanto a me stringe il mio fianco sotto il mantello, mantenendomi in piedi; sono queste le prime premure di un figlio che vede sua madre sul punto di svenire.

I soldati presidiano l’area, ma non si voltano ai lamenti dei condannati. Yeshua guarda in alto, adesso, forse parla ma cosa dice? Il suo capo si affloscia sul petto, che si sgonfia e si stira, le dita che prima erano tese si scaricano in un’ultima scossa. Tutto tace.

La terra inizia tremare ma nemmeno in questo momento i soldati si voltano. Soltanto uno, il ragazzo che ha la bottega del falegname nettava l’ingresso dallo sterco, afferra una lancia e colpisce il costato di Yeshua.

Ad avermi colpito è stato anche Consumarsi di Giuseppe Del Core, liberamente ispirato  a un brano musicale dei Radiohead, Fake Plastic Trees. Qui parlano diverse voci e io all’inizio avrei tanto voluto abbracciare Tommaso, perché mi ha ricordato proprio come ero da ragazzina e la mania per la conservazione dei libri è la stessa.  E forse per questo l’incipit mi ha conquistato.

A lungo, da ragazzo, ho creduto che i libri andassero difesi dai segni dell’usura. Li portavo con me protetti da una plastica esterna, ero attento a leggerli in modo che la rilegatura non si crepasse e, una volta letti, li mettevo sotto a un peso (una pila di altri libri, o il ferro da stiro quando era freddo) per far sì che potessero recuperare la forma che avevano avuto il giorno in cui li avevo comprati. Col tempo, invece, ho iniziato ad apprezzare la bellezza dei segni che finiscono per crearsi. Adesso capita perfino che io li appesantisca, che li marchi in modo da renderli indelebili, e quindi riconducibili a un momento. La stessa cosa ho cominciato a fare con me stesso. Conservo ancora una certa cura del corpo, ma ho abbandonato la preoccupazione inutile di nascondere i colpi subìti, i miei lividi, le mie ferite, le mie cicatrici.

E ancora, ho amato la riscrittura della poesia di Paul Eluard, ho sorriso nel ritrovare Esche di Andrea Fiorito, mi sono impressionata leggendo Focolari, ho incontrato nuovamente Kafka (uno dei miei autori preferiti), ho scoperto canzoni, reportage, pubblicità… mi sono buttata e li ho letti uno dietro l’altro, senza filo logico, come quando si vaga a una mostra e ci si lascia guidare da emozioni e sensazioni e sono rimasta stupita dalla ricchezza che ho incontrato.

Dipinto da entrambi i lati è…

Un inno al talento, alla creatività. In passato forse non avrei letto questo libro. Sono una persona abbastanza rigida e sono affezionata alle storie così come le conosco e invece grazie a Dipinto da entrambi i lati ho scoperto un mondo. Rileggere un episodio, cambiando o aggiungendo voci, stravolgendo i finali, o semplicemente aggiungendo le proprie impressioni, è un modo per arricchire noi stessi e l’opera che abbiamo amato o odiato.

Ho trovato interessantissimo questo “esperimento” e spero di poter, in futuro, leggere altri racconti nati nello stesso modo. Scoperte, riscoperte e stravolgimenti mi hanno stupito. E’ stato un viaggio bellissimo.

Consigliato per gli amanti dei racconti, per chi è in cerca di novità spiazzanti, per chi ha voglia di giocare con finali e scene già conosciute, per chi ha voglia di indossare nuovi occhi

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