Cerca...
TOP

RECENSIONE: Malapace (Francesca Veltri)

Malapace - Francesca Veltri - Miraggi edizioni
RECENSIONE: Malapace (Francesca Veltri)

Malapace

Valutazione:
four-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
17/10/2022

Pagine:
18
Genere:
ISBN:
8833862267
ASIN:
B0BJD5JV3R
Acquista:

La trama

Autunno 1944. In un campo di prigionia alleato della Francia appena liberata, è detenuto François, accusato di collaborazionismo. Quando al campo arriva Antoine, vecchio vicino di casa al tempo dell’infanzia e ora fascista convinto, François rammemora il percorso che l’ha condotto all’internamento, attraverso un dialogo intessuto di reticenze e accuse, di antagonismo e intimità carsica. …

– Spietato –

Malapace di Francesca Veltri (Miraggi edizioni)è stata una scoperta bellissima. Ho preso il libro alla fiera di Più libri più Liberi a Roma e poi, quando ho saputo che era stato presentato allo Strega 2023, la curiosità l’ha fatto balzare in cima agli altri libri.

La trama all’apparenza è piuttosto semplice: è il 1944, la Seconda Guerra Mondiale è ormai agli sgoccioli. Ma il presente non esiste nella prigione in cui è rinchiuso François, un uomo malato e sofferente forse più a causa dei rimorsi che per colpa della malattia. Veltri ci costringe ad entrare in quella cella e improvvisamente mi sembra di cogliere odori, colori di quella stanza infernale.

(…)Per un po’ mi lascio assorbire dai gemiti, i respiri, gli scricchiolii di legno, di ossa, di denti; il rumore costante di corpi che non trovano pace neppure nel sonno.
Almeno loro dormono. Io invece me ne sto inchiodato alla mia veglia, aspettando il riaprirsi delle ostilità non appena spalancheranno gli occhi. Sto qui in attesa di giu-dizio, accusato di aver collaborato con il nemico. Gli altri per lo più sono detenuti di diritto comune. Dicono di aver già espiato la pena, ma il nuovo governo non ha ancora deciso cosa fare della Francia, figurarsi di loro. Più passano le settimane, più monta la loro frustrazione (come dargli torto, d’altronde), e più aumenta l’odio che provano per quelli come me.

Malapace - Francesca Veltri - Miraggi edizioniIo so cosa state pensando: è il solito libro ambientato durante la guerra che strappa consensi e fa rimanere nella comfort zone. Posso rispondere tranquillamente che vi sbagliate. Malapace non è niente di copiato, scontato, banale. Veltri, attraverso la lingua spietata e commovente, fa un’operazione di altro tipo: un’indagine filosofica, morale ed emotiva. Ma ora, sto correndo troppo.

Grazie all’arrivo di Antoine, il nostro protagonista François comincia a ripercorrere la sua vita. Scopriamo così che ha perso il papà per colpa della Prima Guerra Mondiale, era un fervente cattolico e poi si è iscritto al partito comunista. Lo so, tutte queste nozioni non dicono nulla, perché la domanda importante non è chi è François ma come ha fatto ad arrivare lì.

Se Antoine è un fascista convinto, la posizione del vicino di casa di infanzia è decisamente diversa. François infatti è accusato di collaborazionismo: ha aderito al regime fascista di Vichy. Fervente pacifista, pur rimanere fedele all’ideale è passato sopra a qualunque cosa: agli amici, al partito:

Ero al Ministero della Propaganda, dove che ci piacesse o meno difendevamo quello che loro e i nazisti facevano in Francia.

Malapace - Francesca Veltri - Miraggi edizioniIl nostro protagonista sa di trovarsi sullo stesso piano di quell’uomo spietato e violento. E con questo sospetto, che diventa una certezza quando le pagine che mancano alla fine continuano a diminuire, che guardiamo la vita di François sotto un altro aspetto. La domanda torna prepotente: fino a che punto si può arrivare per mantenere la pace?

François rinnega tutto: religione, fede politica, amicizia e amore in nome di un ideale. Potente? A tratti e qui sta la grandezza – e l’attualità – di Malapace. François a tratti è un antieroe mediocre e impaurito, dall’altra un ipocrita egoista. Qual è la riposta giusta? Io non credo ci sia.

La verità è che il protagonista mi ha fatto una grande tenerezza, nonostante tutto. Voleva solo essere amato, apprezzato, colmare la mancanza del padre e al tempo stesso far sì che nessuno morisse più in guerra. Ma ogni scelta ha il suo prezzo da pagare e lui l’ha pagato caro.

Veltri alterna pagine commoventi, specialmente quelle in cui compaiono Martine e Jean- Pierre, ad altre spietate. Quando Antoine rivive le torture è impossibile non rimanere scossi:

– L’unica cosa che posso dirti, è che dopo non riesci più a vedere gli uomini alla stessa maniera. Io, te, perfino quei disgraziati laggiù, siamo abituati a guardarci attraverso decine di strati, di veli, di tutti i tessuti che secoli di evoluzione ci hanno depositato addosso, come se facessero parte della nostra pelle, come se fossero un prolungamento dei nostri organi. Capisci? Se ti dicessi che ho visto uomini scorticati di tutto questo, capiresti? Nudi, al di là del senso che puoi dare a questa parola. Nudi come se non avessero più che pelle e anima, e gli istinti del sangue…

Certo, Antoine è colpevole ma François? Colpevole o innocente? Veltri ci spinge al limite, lo oltrepassa e ci lascia soli con risposte che forse preferiremmo non dare.

Ora ditemi, se avete il coraggio, che questo è il solito libro sulla guerra.


Malapace è…

Spietato. Il linguaggio è crudo, il tema spinoso e forte. Ma anche spiazzante, dinamico, a tratti commovente. Insomma, riassumere in una parola Malapace sarebbe fare un torto all’autrice. Sono molto contenta di aver scoperto questa autrice e sono sicura che sentiremo ancora molto parlare di lei.

pensavo che non avrei più creduto a niente, ma se c’era una cosa di cui ero sicuro come del fatto che un giorno sarei morto, era che la pace andasse difesa a ogni costo.
Quello non poteva essere sbagliato, no?

E noi fino a che punto siamo disposti ad arrivare per difendere quello in cui crediamo? Veltri ci porta verso un finale spietato solo all’apparenza e perfetto.

Consigliato per chi è in cerca di una voce originale, potente, indimenticabile.

four-stars

Alcune note su Francesca Veltri

Francesca Veltri

Francesca Veltri (1976) si è diplomata in Studi Filosofici alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1999. Attualmente è docente presso l’Università della Calabria. Parte della sua formazione si è svolta in Francia, presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales e l’École Normale Supérieure di Parigi.
Ha pubblicato tre volumi di saggistica con Rubbettino: La città perduta (2002) premio internazionale Annie de Jaeger; La rete in movimento (2005) e Quale ordine sociale (2012). Nel 2017, insieme a Paolo Ceri, ha pubblicato Il movimento nella rete (Rosenberg & Sellier).
Finalista al premio Calvino nel 2002, nel 2015 arriva al secondo posto nel concorso letterario nazionale La Giara Rai (Giara d’argento). Nel 2019 esce per Divergenze il suo primo romanzo,Edipo a Berlino.

TEMI:

«

»

1 COMMENTO

  • Sandra Bruno

    Sto leggendo Malapace che mi è stato regalato .. veramente una piacevole scoperta !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segui @lalettricecontrocorrente