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RECENSIONE: Carnaio (Giulio Cavalli)

Carnaio - Giulio Cavalli - Fandango libri
RECENSIONE: Carnaio (Giulio Cavalli)

Carnaio

Valutazione:
three-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
2018

Pagine:
218
Genere:
ISBN:
9788860445773
ASIN:
B07KB15LSH
Acquista:

La trama

Giovanni Ventimiglia è un pescatore, da tutta la vita raccoglie nelle sue reti acciughe e granchi, anche se negli ultimi anni il mare è diventato avaro e sulla sua piccola nave non ha più un equipaggio. Il pesce lo vende nel mercato di DF, un paesino aggrappato alla costa come tanti, con un parroco che fa la predica ma va a puttane, un sindaco che è padre di sindaco, un'emittente locale che scalda i cuori delle casalinghe con il suo conduttore brizzolato. Ma un giorno di marzo Giovanni attraccando al pontile trova un cadavere, un uomo che in ammollo dev'essere stato per giorni, un ragazzo non di quelle parti, forse dell'Est o del Sud, uno di colore comunque. E dopo di lui, i ritrovamenti di cadaveri sbiaditi dall'acqua, tutti giovani, tutti neri si susseguono, senza che le autorità locali riescano a trovare un filo, cumuli di cadaveri da seppellire, identificare, gestire. E da DF chiedono aiuto, ma da Roma prendono tempo, impongono accertamenti, tanto che, per non venire sommersi, i cittadini saranno costretti a escogitare un sistema per affrontare l'emergenza, e poi nel tempo trasformarla in profitto.

– Grottesco – 

Carnaio di Giulio Cavalli (Fandango editore) è un libro che non può lasciare indifferenti. Grottesco, irriverente e anche inquietante. La storia è quella di DF, un paese,  o meglio un’isola che assomiglia drammaticamente a Lampedusa, gli abitanti non lo sanno, ma la loro tranquillità verrà sconvolta per sempre. A trovare il primo cadavere è un pescatore, da DF non si è mai mosso, cerca di tirare avanti con la moglie e… dietro si portano un dolore enorme: quello di non essere riusciti ad avere figli.
Il primo cadavere ritrovato è di un ragazzo, difficile individuare la provenienza, il mare l’ha consumato, slavato… snaturato. Ma quello non è l’unico cadavere a DF, a pochi giorni di distanza ne viene trovato un altro e poi un altro ancora. In commissariato si scherza, si ride di quei corpi senza nome e senza storia, si ride delle reazioni delle persone. La TV locale cerca lacrime, paura e indignazione per i primi corpi ma poi… poi succede qualcosa di ancora più terribile, qualcosa che non si può controllare.
Carnaio è così: è continuare a leggere aspettandosi il peggio e il peggio arriva sul serio, perché  il 4 aprile l’onda travolge tutto e tutti.
 Il quadro generale si ebbe quando i primi elicotteri si alzarono per sorvolare la zona, furono prima due e poi il cielo si riempì, e offrirono la città vista dall’alto:DF era ricoperta di cadaveri e qui il lettore deve cimentarsi in uno sforzo di immaginazione figurandosi corpi che non sono morti come si sdraiano i morti appoggiati sulla strada come in una banale strage ma nel nostro caso sono un’onda di carne, senza corpi, a forma di massa, non tutta contenuta nella forma intellegibile di esseri umani, che sommerge la città per un’altezza di almeno cinquanta centimetri nella zona bassa e poi come strato più sottile nelle zone collinari, morti per terra che coprono interamente i giardini, le strade, impigliati sui muretti e gli alberi e tra le ruote delle auto parcheggiate e a riempire fino all’orlo le fontane, corpi che impedivano di rientrare in casa coprendo gli usci fino alle maniglie e che occludevano l’uscita delle abitazioni e dei ristoranti e degli uffici, corpi come fango che avevano sfondato le siepi e le recinzioni di ordinati  giardini e le vetrine dei negozi e i gazebo dei bar sul lungomare.
Le cose si complicano quando le ondate si moltiplicano e i personaggi del libro che avevamo appena cominciato a conoscere sembrano scomparire in quel mare di carne, esistono solo in relazione ai cadaveri spiaggiati.   Quello descritto da Cavalli è un paese tipico: i politici rimandano i problemi della domenica al lunedì, i poliziotti non vogliono “rotture di scatole”, i giornalisti fanno vera e propria opinione, anche ora che in atto c’è un vero e proprio sciacallaggio e poi c’è il medico del paese. Quello che ha visto  tutti i bambini nascere e i vecchi andarsene. Ma uno spettacolo così Quinto non l’ha mai visto e a stento riesce a trattenere i conati quando si trova di fronte quella marea di corpi.
Carnaio - Giulio Cavalli - Fandango libriL’onda di morti ha ucciso anche quattordici persone del posto e così i morti che vengono dal mare diventano “quelli” mentre quelli di DF sono ” i nostri”. Una contrapposizione fortissima che alimenta l’orrore e lo smarrimento.
I cadaveri che eccezionalmente hanno tutti la stessa età e verosimilmente la stessa provenienza, vanno smaltiti ad ogni costo. Portati via con spazzaneve o con ruspe, stipati nei container e trattati come carne da macello: sono troppi e dopo le prime autopsie è necessario trovare un posto a centinaia, migliaia di cadaveri.
Quello che mi ha colpito di Carnaio è che non conosciamo nulla di questi morti e durante la storia, escluso il momento iniziale, ci chiediamo poco di loro, non sappiamo nulla ed è così fino alla fine del libro. Rimaniamo senza parole quando vediamo gli abitanti di DF sganciarsi dal governo di Roma per autogestirsi, scioccati quando vediamo i rapporti cambiare natura e quasi ci dimentichiamo che “quelli” sono persone, anche dopo la morte.

Carnaio è…

Grottesco, disturbante, disumano ma così reale. Le situazioni di DF sono quelle dei centri di accoglienza, sono situazioni che hanno oltrepassato il limite ma che assomigliano in modo inquietante alla realtà che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.

Le navi respinte, quei corpi che sono oggetti, senza storia prima e senza storia dopo, mi hanno colpito perché mi ricordavano una storia già sentita, ma non vissuta. E’ vero, Cavalli ci richiede uno sforzo di immaginazione importante: non è facile disegnare una scena in cui corpi invadono ogni superficie, ma non è difficile immaginare la ferocia delle persone, i disgraziati che sono costretti a differenziare se stessi dagli altri, in nome di cosa?

Chi non si adatta diventa straniero. chi è straniero diventa un impiccio, anche se un’ora prima era tua moglie, tuo fratello, tua figlia.
DF diventa un vero e proprio stato senza contatti con l’esterno, costretto a gestire una situazione troppo difficile come? Inventandosi nuove, grottesche regole.
three-stars

Alcune note su Giulio Cavalli

Giulio Cavalli

Scrittore e autore teatrale, dal 2007 Giulio Cavalli vive sotto scorta a causa del suo impegno contro le mafie. Collabora con varie testate giornalistiche e ha pubblicato diversi libri d’inchiesta, tra i quali ricordiamo Nomi, cognomi e infami (2010), L’innocenza di Giulio (Chiarelettere 2012), Santamamma (Fandago 2017) e Carnaio (Fandango 2018). È stato membro dell’Osservatorio sulla legalità e consigliere regionale in Lombardia.
Nel 2015 pubblica per Rizzoli Mio padre in una scatola da scarpe.

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1 COMMENTO

  • elisa

    Me l’avevi anticipato che era strano….mi èiace sempre di più

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