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RECENSIONE: Per sempre, altrove (Barbara Cagni)

Per sempre altrove - Barbara Cagni - Fazi editore
RECENSIONE: Per sempre, altrove (Barbara Cagni)

Per sempre, altrove

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
20/04/2022

Pagine:
250
Genere:
ISBN:
9791259672698
ASIN:
B09WF8HR3F
Acquista:

La trama

A volte, l’unica scelta possibile è quella di partire.

Un libro sull’emigrazione intesa in senso lato, da un paese, da se stessi, dagli altri, e sui danni provocati dal senso di sradicamento e dalla solitudine che la scelta di partire spesso comporta.

È una domenica d’autunno del 1955 quando una telefonata raggiunge la famiglia della piccola narratrice della storia per avvisare che Berta, la sorella maggiore a cui è più legata e che è da poco emigrata in Svizzera, ha iniziato a dare segni di squilibrio. Il padre parte immediatamente per riportare la figlia a casa, nel piccolo paese di montagna dove il tempo trascorre lento come il Piave giù a valle e dove la comunità affronta la vita con la stessa naturalezza degli alberi del bosco, anche se con radici assai più fragili: sono sempre di più, infatti, i giovani costretti a emigrare per trovare lavoro, così come aveva fatto anche Berta, spinta da una sofferenza profonda e tutta personale.
La protagonista del libro, così, ripercorre la dolorosa vicenda della sorella ma anche tutto il prezioso mosaico di vite del paese in cui ha trascorso l’infanzia, tra gli abbracci della migliore amica Clarissa, le chiacchiere delle comari, i discorsi impegnati del padre, i balli in piazza d’estate e gli addii, purtroppo sempre più numerosi, di coloro che provano a cercare fortuna altrove.
Un’autrice nuova che affronta temi importanti con una scrittura estremamente delicata e un’amorevole cura dei dettagli: in Per sempre, altrove si intrecciano i desideri e le fragili speranze di chi parte e di chi resta, ma anche di chi non sarà più in grado di tornare indietro. Un romanzo suggestivo che parla di distacchi e lontananza, ma anche e soprattutto una potente riflessione sull’amore, il coraggio e la solidarietà tra donne che, spesso dimenticate, sono da sempre il cuore pulsante di ogni comunità.

«Barbara Cagni dà vita a un romanzo che è insieme affresco di un’epoca e spaccato familiare, di più, entra nel cuore della vicenda più umana di tutte: il congedo. Dagli affetti e da se stessi. Quanti, oggi come ieri, partono in cerca di fortuna, in un altrove spesso illusorio che coincide, invece, con l’infelicità più dura. Ma l’amore, infantile, puro, sa come resistere».
Daniele Mencarelli

– Radici –

Per sempre altrove - Barbara Cagni - Fazi editorePer sempre, altrove di Barbara Cagni (Fazi editore) è un libro che ho divorato. Il viaggio in treno verso il Salone (e il ritorno) mi hanno permesso di far la conoscenza di questa famiglia che vive in un paese del bellunese. Una famiglia abituata a rimboccarsi le maniche e a testa bassa lavorare.

Lo stile di Cagni è asciutto e diretto. Non ci sono fronzoli in questa storia, e come potrebbero esserci? La vita è dura, questa è l’Italia del Dopoguerra e le persone non hanno molte possibilità. Ricominciare è difficile e a volte l’unica alternativa è quella dell’emigrazione.

E poi c’è la nostalgia, cioè le radici che spuntano dalla testa, dal cuore e dalla pancia. Non sono nella terra, ma si aggrappano ai ricordi e cercano di raggiungere le persone lontane. E con tutte queste radici dentro e fuori, un emigrato non sa più a quale posto appartiene, e questa è la vera tristezza, l’unica inconsolabile.

Per sempre altrove - Barbara Cagni - Fazi editoreEd è sicuramente questa una delle parti più interessanti del romanzo. Lo struggimento che comporta sia andarsene sia restare. La vita in paese scorre uguale a sé stessa, ci si conosce tutti per nome, gioie e dolori delle persone sono scolpiti in faccia e ci si dà una mano come si può.

Qualcuno cerca fortuna in Australia, in Germania, qualcuno invece rimane in Italia: Torino, Milano e Vercelli. Una delle nostre protagoniste andrà a Vercelli ogni estate per fare la mondina, la fatica e lo sfruttamento scolpiti sul volto e sulle gambe martoriate.

Chi lascia il paese nell’alto Cadore smette di essere italiano ma al tempo stesso non acquisisce l’identità di australiano, tedesco… incarnando così la classica scissione di chi lascia la terra di origine.

Tutti quei piccoli paesi, come il nostro, erano popolati da fieri montanari e tutti si riconoscevano nel fiume che li attraversava: il Piave.

Berta è la sorella della voce narrante. Dopo varie vicissitudini, che si scopriranno andando avanti con la lettura, Berta decide di andare a Zurigo. Lì dorme e mangia dalle suore finché non arriva una telefonata: “Venite a riprenderla”. Comincia così il calvario di questa famiglia che impareremo ad apprezzare.

Solo Berta era sempre la stessa, persa nel suo mondo. A volte mi domandavo in che anno si trovasse lei e se si rendesse conto del passare del tempo; non quello delle stagioni, che per forza comprendeva per il fatto di doversi vestire pesante o indossare un abitino leggero, ma quello della testa, quello che ammucchia le esperienze e ti fa nascere le idee. Il tempo che scorre portandosi via una parte di te e rendendotene un’altra, come le onde del mare, che mischiano la sabbia e cambiano la forma della battigia.

La vita a Zurigo non è facile, Berta racconta dei cartelli: Vietato ai cani e agli italiani, delle male parole, della vita dura con le suore… comincia così la malattia mentale di Berta. Le sorelle e i genitori la guardano mentre si perde, non sarà mai più la stessa. E poi le corse dai medici, i ricoveri in ospedale…

Il manicomio era come una stazione, dove quelle sconosciute si incrociavano in attesa della prossima partenza. Il manicomio sembrava una grande emigrazione, un luogo a cui nessuno poteva appartenere. Era una grossa cesoia che tranciava radici.


Per sempre, altrove è…

Radici. Questa è una storia di attaccamento alla terra, alla famiglia. I ritratti delle donne sono struggenti: stanche e invincibili sopportano le violenze, la fatica. A muoverle l’amore, il senso di attaccamento, l’enorme forza che forse non sanno nemmeno di avere.

Per sempre, altrove è raccontato con gli occhi di una bambina che diventa una donna e che dovrà compiere una scelta: restare o andare. Il racconto è commovente, non ho dato quattro stelle solo perché avrei voluto sapere ancora di più di Berta. Ma la parte che riguarda il giuramento della famiglia mi ha messo i brividi e mi ha commosso profondamente.

Consigliato per chi è in cerca di una storia malinconica ma appassionante, sussurrata ma piena di potenza.

three-half-stars

Alcune note su Barbara Cagni

Barbara Cagni

Barbara Cagni è nata a Milano, dove si è laureata in Biologia e ha studiato Scrittura creativa.

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