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RECENSIONE: Delitto nel campo di girasoli (Marzia Elisabetta Polacco)

Delitto nel campo di girasoli - Marzia Elisabetta Polacco - Newton Compton Editori
RECENSIONE: Delitto nel campo di girasoli (Marzia Elisabetta Polacco)

Delitto nel campo di girasoli

Valutazione:
three-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
10/05/2018

Pagine:
320
Genere:
ISBN:
9788822720412
ASIN:
B07BLQ9F14
Acquista:

La trama

Vincitore del concorso Ilmioesordio
Un caso per il vice commissario Vergari
Il ritrovamento del cadavere di una bambina sconvolgerà la vita monotona di un paesino Borghereto, sonnolento paesino dell’Umbria, ha poco da offrire a chi è in cerca di avventura. Così Leyla, una ragazzina con una passione smodata per il mistero e i libri gialli, passa il tempo scorrazzando in bicicletta per le campagne assolate. Finché una mattina, fra i campi di girasoli, trova il corpo senza vita di una bambina. Leyla si sente improvvisamente catapultata in una delle storie dei suoi libri, tanto più che il caso è affidato proprio a sua madre, il vice commissario di polizia Mirella Vergari. I primi sospetti sembrano subito convergere su un anziano del posto, un uomo scontroso e solitario, detto lo “Strambo”, con pesanti precedenti penali. Il superiore della Vergari, il commissario Pantasileo, spinge per chiudere rapidamente il caso incriminando il vecchio, ma Mirella non è convinta della sua colpevolezza e si ostina a indagare, coinvolgendo negli interrogatori anche altre insospettabili figure del paese. Tutti, a quanto pare, hanno qualche segreto da nascondere... E mentre cerca di tenere a bada la voglia della figlia di intrufolarsi nelle indagini, sarà proprio il suo fiuto a fornirle la chiave per arrivare alla verità...

 – Leggerezza – 

Delitto nel campo di girasoli di Marzia Elisabetta Polacco (Newton Compton editori) è un divertente giallo ambientato in un paesino dell’Umbria. Ormai lo sapete, non sono un’amante, nè un esperta del genere, però ogni tanto mi piace sperimentare cose nuove.  E anche in questo caso sono rimasta positivamente stupita.

Mi aspettavo un giallo tradizionale, un cadavere, il mistero e poi la risoluzione, senza grandi stravolgimenti e in effetti è stato così, ma l’originalità è tutta nei personaggi, sono loro a conquistare il lettore, a strappare sorrisi e riflessioni, sono loro che hanno reso Delitto nel campo di girasoli un libro piacevolissimo.

Siamo a Borghereto, un piccolo paese che potrebbe trovarsi ovunque in Italia, è piena estate  e il borgo è popolato prevalentemente da anziani e da personaggi un po’ bizzarri (chi non ne conosce in paese?). Subito spicca Leyla, una ragazzina con una passione smodata per il mistero e i libri gialli, che passa il tempo scorrazzando sulla bicicletta, che si chiama Miss Marple, per le campagne assolate.

Leyla è una bambina intelligente, vivace e con tante manie. La sua fantasia la spinge ad immaginarsi donna in carriera pronta a risolvere misteri, sulle spalle zainetto con tutto l’occorrente per risolvere casi e per sopravvivere alle insidie della campagna: salviette igienizzanti, antistaminici contro l’allergia… ed è così che una mattina si imbatte nel corpo di una bambina, senza vita.

Scioccata, ha solo dodici anni,e si trova in compagnia della sorella più piccola Leyla corre dalla mamma,  il vice commissario Vergari, raccontandole tutto.

Quell’insana fascinazione per la morte era cosa recente: fino a pochi mesi prima, di cadaveri ne aveva incontrati solo sulla carta, nei libri gialli che leggeva. Non le procuravano fastidio né la mettevano a disagio: erano il mezzo necessario per il dispiegarsi dell’enigma. Niente cadavere, niente assassino. Ed era quello che la intrigava: scoprire il colpevole prima di arrivare alla fine. Poteva esserci un morto, un rapimento o anche solo un furto: l’importante era il mistero.

Mirella non sa che da quel momento in poi, farà fatica a tenere lontana la figlia dalle indagini. Il corpo ritrovato è quello di Beatrice Marra, ragazzina precoce, figlia di genitori separati e molto popolare in paese tra i ragazzini.

Ci sono vari sospettati, primo tra tutti l’anziano che vive ai confini del paese. Il corpo della ragazzina è stato trovato vicino a casa sua, e lui ha dei precedenti inquietanti… eppure Mirella, a differenza del commissario che non vede l’ora di chiudere le indagini e finire sui giornali nazionali, non è convinta.

Le indagini non vengono svolte in maniera tradizionale, mettiamo insieme i pezzi grazie ai pettegolezzi del paese, ai personaggi eccentrici che ruotavano attorno alla vita di Beatrice, alle intuizioni di Leyla, alle conoscenze che si incrociano casualmente o meno, portandoci alla risoluzione del caso.

Delitto nel campo di girasoli è…

[amazon_link asins=’B07BLQ9F14′ template=’ProductAdDESTRA’ store=’lalettricecon-21′ marketplace=’IT’ link_id=’21da1812-efcf-11e8-9506-db475215b747′]Faccio sempre molta fatica a parlare di gialli perché ho paura di svelare troppo. Il finale del libro mi è piaciuto molto, le motivazioni che stanno dietro all’omicidio, non solo sono inquietanti, sono credibili, oserei dire attuali… arrivati alla fine capirete cosa intendo.

Della penna di Polacco ho amato soprattutto la leggerezza. E’ divertente, pungente e scorrevole. Il tratteggio dei particolari personaggi non è mai esagerato, non è una caricatura. Alcuni protagonisti hanno aspetti da caricatura ma non sono mai calcati o portati all’eccesso. I vecchi di Borghereto che si siedono in piazza e commentano senza sosta, sono i vecchi del mio paese, il commissario Pantasileo è il collega/superiore che odio, Mirella è una donna come me, figlia, moglie e lei anche madre, insicura come me. Tanti buoni propositi in testa e poi… poco tempo per realizzarli.
Ma c’è anche la profondità in questo libro, il racconto di una generazione smarrita, il razzismo, la finta tranquillità della vita di provincia… sarei curiosa di leggere un’altra indagine con protagonista la piccola Leyla.
Consigliato per chi ama i gialli e per chi ha voglia di leggere un libro un po’ diverso dal genere, un viaggio in compagnia di personaggi difficili da dimenticare.

three-stars

Alcune note su Marzia Elisabetta Polacco

marzia elisabetta polacco

Nata a Bari, ha trascorso l’infanzia a Roma, finché a diciassette anni si è trasferita in Germania per inseguire il sogno di diventare una ballerina di danza classica. Due anni dopo è tornata in Italia per finire gli studi e conseguire una laurea in Filologia slava. Dopo aver trascorso lunghi e freddi mesi in Slovenia, ha deciso di seguire il cuore e mettere su famiglia nella ridente campagna umbra. Attualmente insegna danza classica a Orvieto, dove abita in compagnia di quattro gatti e un pazientissimo marito.

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