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Tre libri appena usciti, da acquistare a febbraio

Libri appena usciti che vorrei acquistare

Nei mesi scorsi vi ho segnalato volentieri alcuni libri in uscita che secondo me erano molto interessanti e stuzzicanti. Questa volta però vorrei fare un pochino il punto su libri appena usciti che non vi ho segnalato e che vorrei acquistare questo mese. Ancora meglio, no? Potrete trovarli subito in libreria! Vi avviso, come al solito non hanno un tema in comune. Ecco a voi la mia lista della spesa.

 

Delitto Neruda di Roberto Ippolito (Chiarelettere)

Delitto Neruda di Roberto Ippolito (Chiarelettere), è uscito il 6 febbraio. Cile, 11 settembre 1973, l’instaurazione della dittatura militare di Pinochet, la fine di un sogno. Le case di Pablo Neruda devastate, i suoi libri incendiati nei falò per le strade. Ovunque terrore e morte. Anche la poesia è considerata sovversiva. A dodici giorni dal golpe che depone l’amico Allende, il premio Nobel per la letteratura 1971, il poeta dell’amore e dell’impegno civile, amato nel mondo intero, muore nella Clínica Santa María di Santiago. La stessa in cui, anni dopo, morirà avvelenato anche l’ex presidente Frei Montalva, oppositore del regime. Il decesso di Neruda avviene alla vigilia della sua partenza per il Messico, ufficialmente per un cancro alla prostata. Ma la cartella clinica è scomparsa, manca l’autopsia, il certificato di morte è sicuramente falso.
Ippolito ha raccolto le prove sostenibili, gli indizi e il movente della fine non naturale di Neruda, sulla scorta dell’inchiesta giudiziaria volta ad accertare l’ipotesi di omicidio, e per questo contrastata in ogni modo da nostalgici e negazionisti. Per la sua drammatica ricostruzione, l’autore si è avvalso di una vasta documentazione proveniente dalle fonti più disparate: archivi, perizie scientifiche, testimonianze, giornali cartacei e online, radio, televisioni, blog, libri, in Cile, Spagna, Brasile, Messico, Perù, Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Italia.
Il libro è scritto con il rigore dell’inchiesta e lo stile di un thriller mozzafiato. Protagonista, una figura simbolo della lotta per la libertà, non solo in Cile, vittima al pari di García Lorca, suo grande amico e illustre poeta, ucciso dal regime franchista.

Roberto Ippolito, scrittore e giornalista, conoscitore del mondo letterario, organizza eventi che portano la cultura fra la gente nei luoghi più vari: centri commerciali, mondiali di nuoto, navi, aeroporti, scuole, pullman (per il giro a tappe “conPasolini”), musei, siti Unesco.
Ha curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, con attenzione ai grandi fatti globali. È stato editor del Festival dell’economia di Trento. Ha dato vita al “Tour del brutto dell’Appia Antica”. È stato direttore della comunicazione di Confindustria e direttore delle relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma, dove ha insegnato alla Scuola superiore di giornalismo.
Autore di libri d’inchiesta di successo, ha pubblicato Evasori (Bompiani 2008), Il Bel Paese maltrattato (Bompiani 2010) e, con Chiarelettere, Ignoranti (2013), Abusivi (2014) ed Eurosprechi (2016).

 

Il circolo delle invincibili sognatrici di Anna Nieto (Salani)

Il circolo delle invincibili sognatrici di Anna Nieto (Salani) è uscito il  23 gennaio.  «Quel pomeriggio, come ogni primo mercoledì del mese, mamma aveva riunito le sue amiche del club di lettura, composto esclusivamente da donne. Con il tempo aveva finito per chiamarsi il Club delle cinquanta parole, per via del breve manifesto che avevano stilato allʼatto della sua fondazione e perché dicevano sempre che le socie erano cinquanta, per quanto non si incontrassero mai tutte insieme. So che avevano una licenza di riunione ‘per laboratorio di pasticceriaʼ, ma lʼultima cosa di cui parlavano era di farina, forno e dolci. Chiunque si fosse affacciato ai loro incontri e avesse ascoltato anche solo un paio di frasi avrebbe capito allʼistante che quello che mia madre covava lì sotto, nel seminterrato di casa, aveva tutta lʼaria di essere qualcosa di clandestino».

Un circolo di lettura clandestino per sole donne si riunisce ogni mese nel seminterrato di Alice. Sbirciando dalla porta David, suo figlio, cresce osservando quelle donne colte e misteriose, ascoltando le parole sconosciute dei libri stranieri, vivendo le trame dei romanzi più avvincenti, fino al giorno in cui Alice sparisce allʼimprovviso senza lasciare traccia. Solo una mente allenata alla fantasia come quella di David può trasformare la fredda realtà in una straordinaria avventura.

Il mare diventa per David il luogo dove ritrovare Alice, un ponte tra il reale e lʼimmaginario, tra il passato e la memoria. Durante gli anni trascorsi in un faro prima e nelle traversate in solitaria che lo renderanno un famoso navigatore poi, David imparerà a crescere e ad affrontare le sfide con coraggio, anche ad amare, a modo suo, e diventerà un adulto che ha dentro di sé il bambino sognatore di un tempo. Non importa come siano andati davvero i fatti se, come ci insegna David, la realtà non è altro che un dettaglio davanti al potere della fantasia.


Ana Nieto è nata a Madrid nel 1978. È scrittrice e sceneggiatrice. Ha studiato Comunicazione audiovisiva, Arte e Pubblicità. Fin da piccola appassionata di storia e mitologia, ha trascorso un anno in Irlanda per approfondire la mitologia del luogo e nel 2013 ha pubblicato il primo libro di una trilogia ispirata alla cultura celtica. Il circolo delle invincibili sognatrici ha ricevuto unʼaccoglienza entusiastica in Spagna, ricevendo recensioni da cinque stelle e il plauso della critica.

 

 Le formiche festanti di Pinar Selek (Fandango)

Le formiche festanti di Pinar Selek (Fandango) uscirà domani, 13 febbraio. Sui documenti Azucena è Suzanne. Il nome che ha scelto di portare è quello che le ha dato la nonna spagnola, esule in Francia dopo la guerra civile. Azucena indossa un paio di scarpe rosse e con quelle percorre le strade di Nizza, si ferma nelle piazze ad ascoltare Gouel che suona Leonard Cohen, parla con Manu allo stand di frutta delle Paranoiche, ragiona di poesia con il Principe dei rifiuti Alex. E intanto, formica tra le formiche, resistente in un mondo dedito al profitto e minacciato dalla criminalità, scava gallerie nascoste per quando il momento di ribellarsi sarà definitivamente arrivato e bisognerà uscire allo scoperto. Ognuno dei personaggi che incontra nella Costa Azzurra patinata degli yacht e dei cani di razza ha una storia di esilio, amore, resistenza, soprusi e amicizia. Ognuno di loro lotta per creare una realtà alternativa, solidale, onirica e più equa: c’è chi sa parlare con i cani e li aiuta a vivere senza guinzagli, chi organizza i braccianti agricoli migranti sfruttati dalle grandi aziende, chi trapianta gli alberi intrappolati dal cemento e chi cerca di riconciliarsi con il proprio passato.

Pinar Selek Sociologa, attivista e scrittrice turca. Dopo aver conseguito il suo diploma al liceo francese Notre Dame di Sion si è laureata con onoreficenze presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università Mimar Sinan. Nel 1996, viene pubblicata da Belge Publishing la sua traduzione-selezione Ya Basta-Artik Yeter, dedicata ai movimenti indigeni del Messico.
La sua tesi di Master è stata pubblicata con il titolo: Maskeler, Süvariler, Gacilar-Ülker Sokak: Bir Dislanma Mekâni Maschere, Cavalieri, Gacias, via Ülker: un luogo di emarginazione.
I suoi lavori hanno come oggetto le minoranze oppresse dalla Repubblica turca. Nel 1998 comincia per lei un dramma giudiziario, del quale ancora non è stata scritta la fine: accusata di complicità con il PKK, è torturata e imprigionata.
Nonostante le privazioni e le violenze, Pinar resiste anche all’accusa di terrorismo che le viene mossa.  Malgrado l’annullamento della condanna e le quattro assoluzioni, l’accanimento politico e giudiziario non si ferma.  Costretta all’esilio dal 2009, ha visto radunarsi e mobilitarsi per il comitato che la sostiene personalità eminenti della cultura e della società turca, come gli scrittori Ohran Pamuk e Yashar Kemal.
Rifugiata politica in Francia, Pinar Selek ha insegnato all’Università di Strasburgo

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