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RECENSIONE: Racconto grosso e altri (Paola Masino)

Racconto grosso e altri - Paola Masino - Rina edizioni
RECENSIONE: Racconto grosso e altri (Paola Masino)

Racconto grosso e altri

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
2021

Pagine:
223
Genere:
ISBN:
9788894318104
Acquista:

La trama

In questa seconda raccolta, che si compone di dieci racconti scritti tra il 1935 e il 1941 in pieno periodo fascista, Paola Masino prosegue la ricerca dei concetti di vita, morte, male, miseria della parabola umana, che hanno caratterizzato la sua poetica fin dall’esordio Decadenza della morte (1931). Si tratta di una raccolta eterogenea e circolare che si impone con violenza, sin dal primo racconto, a interpretare e rappresentare la tragicità e lo sforzo vitale dell’uomo nelle sue ribellioni e metamorfosi, fondendosi con l’irruenta espressione di una natura antropomorfa e assoluta fino al culmine, in una dimensione spazio-tempo sospesa dell’ultimo racconto, nell’epifania persecutoria della morte dominante. Pervasi da un’ossessiva vena di incubo, in ognuno di questi racconti emerge l’originalità dello stile di Masino: l’anticonformismo, l’alienazione a modelli canonici del regime, la capacità di mescolare il romanzo gotico con fulminee immagini di realismo allucinatorio, in un alternarsi di atmosfere grottesche, oniriche, surreali e metafisiche. Suscitando una tensione progressiva, un senso di inquietudine, oppressione, crudeltà e spietatezza, ogni visione protende verso il raggiungimento di uno stato catartico, attraverso l’uso retorico della catacresi e una lingua convulsa, sinestetica, lirica e allegorica. A ottant’anni dalla sua prima pubblicazione, per Bompiani nel 1941, Racconto grosso e altri manifesta la versatilità e il temperamento intellettuale di una delle scrittrici italiane che più di tutte fu provocatrice di cambiamenti e innovatrice in ambito storico, politico e letterario, inserendosi nel panorama internazionale da cui è sempre stata apprezzata.

 – Urlo –

Racconto grosso e altri - Paola Masino - Rina edizioniRacconto grosso e altri di Paola Masino (Rina edizioni) è stata una bellissima scoperta. Sono sincera, non conoscevo Paola Masino e sono rimasta piacevolmente stupita.

Amo i racconti e quando si incontra un autore bravo è subito amore.  In questo caso il valore della scoperta è stato doppio. La bravura di Masino è indubbia e la scrittrice oscurata dal fascismo torna in libreria e non viene più ricordata soltanto per essere stata la compagna di Massimo Bontembelli.

Racconto grosso è altri è una raccolta immersa nel perturbante. Ci sono molti scenari in cui la tensione è altissima e la sensazione che realtà e fantastico si mescolino è praticamente una certezza.

Sono dieci i racconti contenuti nel volume di Rina edizioni e il mio preferito probabilmente è proprio il primo. Terremoto è una fotografia angosciante di un paese andato in pezzi. Il terremoto ha distrutto case, ricordi e spezzato legami. Figli in cerca dei genitori e viceversa, urla, pezzi di cadaveri, orrore senza fine dove prima c’era qualcosa di così famigliare e rassicurante. L’incubo peggiore, o forse no.

Alla morte non si pensa o si pensa come a una soluzione miracolosa o di stabilità. Si pensa alla pazzia di una vita continua e così convulsa, alla terribilità delle passioni scoperte, alla verità. Forse ogni altro elemento sempre è altrettanto convulso come una terra scrollata, ma le cose e gli uomini stanno fermi sulle loro convulsioni, si nascondono per difesa.
Un minuto in cui gli uomini avevano imparato che cosa vuol dire essere ucciso, dunque avevano imparato il vero significato della vita. Ma molti non erano più a tempo a usarne, e gli altri subito lo avevano buttato via.

Tra i temi ricorrenti, oltre a quello della morte che è sempre presente, c’è anche quello della libertà di scelta e le riflessioni sono di un’attualità sconvolgente:

Perché ci sia ordine al mondo, bisogna che ci siano ritornelli fissi, controllati, approvati, e che entrino, volere o no, in tutte le teste, senza tener conto delle conformazioni e delle dimensioni, altrimenti addio governo. Un ritornello per la fede, uno per l’amore, uno per l’odio.

Non posso non citare i racconti che riguardano l’aborto (mai davvero esplicitato) e la libertà di scelta di una donna.  Penso alla bellezza struggente di Latte, al sapore perturbante e fantastico di Famiglia… e probabilmente potrei andare avanti a citarli tutti ma non posso e non voglio togliervi un piacere così.

Dietro i fili di pensieri che m’incrinavano il sonno, giungevo, chissà dove, a stupefatti sogni per cui con ali grandi e linguaggi variamente armoniosi superavo e penetravo i limiti della natura e delle cose.

Racconto grosso e altri - Paola Masino - Rina edizioniMasino gioca con disperazione e magia incatenandoci: non abbiamo altra scelta, siamo dentro a quelle storie che urlano, lacerano, a volte disgustano.

Sono rimasta così impressionata che non trovo nemmeno le parole giuste per descriverla questa raccolta così potente e originale.

Racconto grosso chiude la raccolta, anche se non è stato il mio preferito mi ha fatto sicuramente riflettere, e ancora una volta mi sono trovata di fronte a una riflessione su libertà, ingiustizia, preconcetti e prigionie fatte di convenzioni e ottusità.

Servi per antichissima schiavitù neppure il sospetto appariva in noi che le nostre razze nascessero libere, che misti uomo e cavallo potessero partorire centauri e non schiavi e tiranni.


Racconto grosso e altri è…

Un vero e proprio urlo. Una maschera che cade e fa molto, moltissimo rumore come durante un terremoto.

Preziosissima la prefazione a cura di Marinella Mascia Galateria che spiega a meraviglia quello che forse non sono riuscita a dire in questa recensione.

Chi legge questi racconti non potrà più guardare nemmeno un vasetto di basilico o un orcio di latte come oggetti qualunque. Non potrà pensare all’aborto senza rivedere gli occhi biancastri e gelatinosi del “Rosso”, o sua madre che silenziosa trascina il cadavere di Secondo; non potrà contemplare l’idea dell’amore assoluto senza che gli appaia il palazzo sulla laguna di Albo e Melania – trasfigurazione mitica dei luoghi di Paola e Massimo a San Samuele: quel palazzo Contarini, affacciato sul Canal Grande, all’angolo con la piccola e oscura calle Mocenigo – non potrà pensare alla morte senza che gli appaiano le immagini alla Savinio della fantasmatica signora Pada, del racconto Famiglia, o dimenticando le scenografie dei sogni in cui il principe Orazio rincorre il suo segreto.

Consigliato per chi non ama i racconti, io so che vi ricrederete, per chi è in cerca di una voce nuova, originale, spiazzante.

three-half-stars

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