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RECENSIONE: Il signore di San Francisco (Ivan Bunin)

Il signore di San Francisco - Ivan Bunin - Adelphi editore
RECENSIONE: Il signore di San Francisco (Ivan Bunin)

Il signore di San Francisco e altri racconti

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Illustratore:
Pubblicato da:
Data uscita:
21/05/2020

Pagine:
244
Genere:
ISBN:
9788845934735
ASIN:
B088M6PN1W
Acquista:

La trama

Quello di Bunin è un «severo talento», si legge nella motivazione del Premio Nobel di cui fu insignito nel 1933 - e in effetti la sua prosa terribilmente precisa, densa, intransigente riesce a essere non meno implacabile di quella di ?echov. Bunin non racconta solo storie della sua terra: prima del '17 è stato anche un appassionato viaggiatore, e i paesaggi geografici e umani da lui osservati - soprattutto l'Oriente, dove gli europei possono percepire «un vago sentore della vita, della morte, del divino», e l'Italia, dove ha soggiornato a lungo - si riverberano nei racconti radunati in questo libro, fra i quali il lettore troverà alcuni vertici della sua narrativa. Come "Il signore di San Francisco", dove il viaggio per mare di un ricco americano e della sua famiglia evoca con rara intensità il «dolce inganno della vita»; o come "Il respiro lieve", prodigiosa miniatura su uno dei temi prediletti da Bunin: quella frenesia «di accogliere nel proprio cuore tutto il mondo visibile e invisibile prima di farne dono a qualcun altro» che si chiama amore.

– Malinconia –

Il signore di San Francisco - Ivan Bunin - Adelphi editoreIl signore di San Francisco di Ivan Bunin (Adelphi edizioni) è una raccolta di racconti coinvolgente e di grande valore. Io di Bunin avevo già letto e amato Giorni maledetti, edito da Voland (TROVATE QUI la mia recensione).  Il signore di San Francisco è completamente diverso da Giorni maledetti che è un diario.

Il signore di San Francisco è una raccolta di quindici racconti, alcuni mi hanno rapito, altri mi hanno lasciata tiepida. Ciò che ho amato di più di Bunin è proprio la penna. Malinconia, ricchezza e miseria si mescolano in questa raccolta di livello altissimo. Questi componimenti, tutti scritti prima del 1915.

Il signore di San Francisco è forse il racconto che mi è piaciuto di più, a convincermi è bastato l’incipit:

Il signore di San Francisco – nessuno che ricordasse il suo nome a Napoli o Capri – era partito per un viaggio di due anni interi per il Vecchio Mondo con moglie e figlia solo, e soltanto per diletto.

E andando avanti mi sono accorta che questa penna carica di realismo, sapienza e amore era un regalo che dovevo farmi:

Quanto alla figlia, non più nel fiore degli anni e malaticcia, per lei il viaggio era perfino necessario: a non voler tirare in ballo quanto giovano alla salute, i viaggi non sono forse occasione di incontri fortunati? Siedi a tavola, ammiri un affresco, e ti ritrovi accanto un miliardario.
Da principio tutto andò a meraviglia. Capri era umida e scura, quella sera. Poi per un attimo prese vita, si illuminò.

Il filo conduttore di tutti i racconti è quello della morte. In ogni racconto si piange una perdita, si fanno i conti con la fragilità umana e con l’imprevedibilità della vita. Ne Il signore di San Francisco sembra che nulla di brutto possa accadere, la serenità, che sfiora la felicità, si trasforma presto in un’ombra che incrina e divora tutto. Il racconto del viaggio si trasforma in un racconto di morte.

Il signore di San Francisco raccoglie storie di donne e storie di terra. Bunin dà voce ai disgraziati e mette in luce le donne che resistono alla vita come ne La bella vita, appunto:

La mia vita è stata una bella vita, quello che ho voluto me lo sono preso tutto…

Mi è andata sempre bene, è vero ma ho anche una gran testa dura di carattere.

Il signore di San Francisco - Ivan Bunin - Adelphi editoreBunin è stato il primo Russo a vincere il Nobel, correva l’anno 1933. Questi racconti sono stati scritti decisamente prima e, questo libro non è invecchiato nemmeno un po’.

Quello che non mi stancherò mai di criticare però in questi libri di Adelphi, è l’assenza di prefazioni/postfazioni, apparati critici che aiutino a incasellare i racconti non solo nella vita dell’autore ma anche negli anni e nel panorama della letteratura a lui contemporanea.

Il Signore di San Francisco accoglie le due anime di Bunin: quella del viaggiatore alla scoperta dell’Europa e quella del narratore russo, attaccato alla terra e alle sue narrazioni più tradizionali.

Il signore di San Francisco è stata una piacevole lettura, ma sono sincera, ho preferito il tumulto all’esterno e il tormento all’interno, dei diari. Ma in programma ho ancora altro da leggere.


Il signore di San Francisco è…

Malinconia. Ci sono anche storie di speranza ma sono tutte venate dalla malinconia. Morte, sofferenza e ingiustizia condiscono anche i racconti più spensierati. La felicità di viaggiare viene quasi sempre oscurata da qualcosa d’altro, qualcosa che forse è la vita stessa.

Sono contenta di aver letto questa raccolta che avevo acquistato subito appena uscita e poi l’ho lasciata parcheggiata. Mi sono unita ancora una volta all’esercito di lettori di Manumomelibri “pistolotti russi” ed è stato bello e arricchente leggere in gruppo.

Non vi ho svelato molto ma con i racconti preferisco rimanere sempre un passo indietro e darvi la possibilità di innamorarvi, un po’ alla volta, come è successo a me.

three-half-stars

Alcune note su Ivan Bunin

Ivan Bunin

Ivan Bunin (1870-1953) Poeta e narratore di valore assoluto, è stato il primo scrittore russo a essere insignito, nel 1933, del Premio Nobel per la letteratura. Personalità severa e aristocratica, all’indomani della guerra civile sceglie l’esilio e nel 1920, insieme alla compagna e futura moglie Vera, si stabilisce in Francia dove rimarrà sino alla morte. Tutta la sua produzione è percorsa da un sentimento di dolente amore e rimpianto per la “sua” Russia, eterna e per sempre perduta.

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