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RECENSIONE: L’invitato (Massimiliano Alberti)

L'invitato - Massimo Alberti - Infinito edizioni
RECENSIONE: L’invitato (Massimiliano Alberti)

L'invitato

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
2018

Pagine:
218
Genere:
ISBN:
9788868612511
ASIN:
B07977N8NV
Acquista:

La trama

Tre amici, quelli di sempre. Leo, Kevin e Tom. Dopo anni di scorribande nella sonnolenta Trieste, la loro città, si separano per poi ritrovarsi a Vienna. Qui è Tom a convocare Leo - vero protagonista del libro - e Kevin, per coinvolgerli nel progetto di una galleria dedicata alla Pop Art. Ma, in un susseguirsi di colpi di scena e di innamoramenti, tra alcol, eccessi e grame figure, sempre sul filo dell'autoironia, devono via via fare i conti con le loro differenze caratteriali e con una stridente diversità di aspettative. Un disilluso affresco della nostra società in una Vienna che fa da cornice classica a uno stile... del tutto Pop.

 – Frizzante –

L’invitato di Massimiliano Alberti (Infinito Edizioni) è prima di tutto una storia di amicizia, quella tra tre ragazzi  Leo, Kevin e Tom. Dopo aver trascorso gran parte della vita a Trieste, decidono di buttarsi a capofitto in un’avventura che li cambierà per sempre: la galleria di Pop Art a Vienna.

Io non sono un’esperta di Pop Art, ma il colore, e a tratti anche l’eccesso, si respira in ogni pagina. L’originalità è evidente non appena vengono descritti i protagonisti, che si troveranno a condividere un appartamento lussuoso fatto di vetri, tra battute arroganti, figure da ignoranti e giochi di seduzione. Eppure nonostante questa premessa, Leo (il vero protagonista) e i suoi amici, ci piacciono sul serio. Leo è sgarbato, a volte esagerato, gioca a sedurre ma alla fine si innamora davvero, vede gli sbagli e prova a correggerli.

L’atmosfera è giocosa, tre italiani che si occupano di una galleria d’arte fanno sorridere i viennesi del libro che considerano il nostro popolo a dir poco… bizzarro. Questi pregiudizi danno vita a dialoghi memorabili e spassosi, ma L’invitato non fa solo sorridere.

Dietro all’umorismo c’è sempre una riflessione di qualche tipo. Significativi i passaggi in cui  i protagonisti, quasi per gioco, si recano a visitare una casa di riposo e il vicino asilo, per poter stare accanto alle ragazze conosciute qualche sera prima, durante una festa.

Questo strambo trio si trova davanti a un gruppo di anziani che li guardano con sospetto, speranza e un pizzico di furbizia: è ancora possibile per loro trovare l’amore? La risposta e le riflessioni di questi giovani “scapestrati” vi colpirà.

«Cara signora – disse Tom  alzandosi in piedi – c’è una grossa differenza fra l’essere affascinanti e l’essere sensuali. Quando si è sensuali, non si è mai affascinanti. E quando siamo affascinanti, non arriviamo mai ad essere vecchi. Perciò il fascino  quella cosa che dura nel tempo, mentre la sensualità si smarrisce via via con la giovinezza; rischiando, talvolta, di tramutarsi in pura volgarità».

La storia d’amore, difficile e complessa, che forse non si può nemmeno chiamare tale, vi intrigherà e quando arriverete alla fine… vi dispiacerà lasciare questi salotti fatti di arte, battute sarcastiche e sofferenze nascoste.

L’invitato è…

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Non sono entrata in empatia con i protagonisti, eppure c’è qualcosa di loro che ha continuato ad affascinarmi, saranno forse stati i dialoghi?

«La vita è troppo corta per essere vissuta cinicamente. Una buona mediocre paghetta per farsi qualche regalino ogni tanto, non ripaga il vuoto che sia nell’animo. Aspirine!
– dissi cucinandomi a lei con fremito -, sono solo aspirine temporanee, che servono ad abbassare il grado di generica insoddisfazione nei confronti della propria esistenza. Ma il fatto di sentirsi importanti per qualcuno o di sfidare le sorti del proprio destino, beh questa è la medicina che ci può salvare dalla malattia della rassegnazione. Per farla corta, però – conclusi tornando sui miei passi-, L’essere umano ha bisogno di sognare».

 

 

 

 

 

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Alcune note su Massimiliano Alberti

Massimiliano Alberti

Massimiliano Alberti nasce a Trieste nel 1979, in quel cantuccio di terra cosmopolita che ha fatto da arena a molti artisti e scrittori di fama internazionale, come James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba.

Non ancora finito di terminare gli studi universitari, è assunto in una delle aziende più importanti nel mondo del caffè. Il lavoro, però, lo porta a trascorrere molto tempo via da casa, dove nei momenti di solitudine coltiva la passione per i libri e la scrittura.Nipote dello scultore Tristano Alberti, cresce fra i bozzetti, i quadri e le statue del nonno. L’influenza artistica, dunque, lo incoraggia a prendere la penna fra le dita sino a trasformare i suoi pensieri in uno scritto. E il 24 maggio 2017, Infinito Edizioni accetta la sua proposta alla pubblicazione.

L’invitato è il suo romanzo d’esordio, alla cui scrittura ha dedicato anni della sua vita.

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