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Gli ultimi arrivi nella mia libreria

Gli ultimi arrivi nella mia libreria

Ultimamente leggo poco, avremo modo di tornare su questo discorso, ma ricevo comunque qualche libro dalle case editrici. Sono il mio pensiero felice e so che i libri mi aspetteranno per tutto il tempo che mi servirà. Bando alle ciance vediamo cosa è arrivato!

Gli ultimi americani di Brandon Taylor

Gli ultimi americani di Brandon Taylor (Bollati Boringhieri)

Gli ultimi americani di Brandon Taylor (Bollati Boringhieri) tradotto da Francesca Manfredi uscirà domani, 31 ottobre. In una Iowa City grigia, freddissima e periferica, tra le aule dell’università e i locali del centro, le vite di alcuni ragazzi si incontrano. C’è Seamus, un aspirante poeta caustico e irriverente, che per mantenersi agli studi lavora nella cucina di un ospizio. C’è Fyodor, madre nera e padre russo, che lavora nell’industria della carne ed è in una relazione travagliata con Timo, che non accetta la crudeltà sugli animali ma che ammette, inconsapevolmente, altri tipi di ferocia. C’è Ivan, ex ballerino e studente di economia aziendale, che in attesa di un guadagno si diletta nella pornografia amatoriale; e c’è Goran, il suo compagno: un pianista nero, adottato da una famiglia bianca e facoltosa, che non riesce proprio a comprendere come la questione economica possa essere così determinante. E poi Fatima, ballerina e cameriera, che cerca di rimanere a galla in un mondo cieco alla violenza. E mentre si apprestano a incontrare il proprio futuro, nell’ultimo anno insieme prima del tuffo nel mondo, ognuno di loro comprende il significato dell’amore, dell’amicizia, della fatica, del tradimento e della felicità. Tra racconto e romanzo, Brandon Taylor ci regala un affresco genuino e completo dell’America oggi, tra disuguaglianze e possibilità, tra privilegio e valore, tra individualità e unione. E ci fa riflettere che, in fondo, non esiste un momento in cui tutto cambia: ne esistono molteplici, come le vite di un pianeta, come le storie che ci toccano nel profondo. E che la vita adulta incomincia quando raccogliamo questi momenti e ne cuciamo una mappa, a indicarci chi siamo.

Tu uccidi di Paolucci e Ronco

Tu uccidi di di Antonio Paolacci e Paola Ronco (effequ)

Tu uccidi di Paolucci e Ronco (effequ) è uscito l’11 ottobre. L’omicidio è un elemento sempre presente nella storia umana. Ma perché si uccide oggi, nella nostra società? E in che modo la nostra società percepisce e racconta il crimine? In un percorso che passa in rassegna i molteplici aspetti dell’omicidio e del suo racconto, un autore e un’autrice del genere crime (che insieme hanno dato vita al personaggio del vicequestore Nigra) cercano di interrogarsi sul modo in cui viene interpretato l’omicidio nella nostra società, in che modo la distanza tra realtà e finzione agisce sull’immaginario collettivo e come questo viene di conseguenza strumentalizzato dalla comunicazione politica. Si vedrà in che forme l’interpretazione del crimine influenzi la cultura sociale e l’idea stessa di ‘bene’ e ‘male’, l’idea di colpa e di punizione, nonché quella di sicurezza e prevenzione. Il delitto, insomma, è uno strumento perfetto per indagare la società italiana contemporanea.

Tu ed io e altri racconti di Andrej Sinjavskij

Tu ed io e altri racconti di  Andrej Sinjavskij (Voland edizioni)

Tu ed io e altri racconti di  Andrej Sinjavskij (Voland edizioni) tradotto da Benedetta Lazzaro è uscito a settembre. A partire dal 1959 giunsero clandestinamente in Occidente alcuni testi d’impianto fantastico-grottesco firmati da Abram Terc. Quando venne appurato che dietro il misterioso Terc si nascondeva l’intellettuale moscovita Andrej Sinjavskij, le autorità politiche diedero avvio a un processo, celebrato nel 1966, che ebbe enorme risonanza dentro e fuori il paese, alla fine del quale Sinjavskij fu condannato a sette anni di gulag per attività antisovietica. Sei racconti, di cui uno finora inedito in Italia, dal potente effetto straniante, che ruotano intorno ai temi della colpa, della marginalità della creazione artistica, dello scontro con il sistema e della solitudine.

Il venditore di incipit per romanzi di Matéï Visniec

Il venditore di incipit per romanzi di Matéï Visniec (Voland edizioni)

Il venditore di incipit per romanzi di Matéï Visniec (Voland edizioni) tradotto da Mauro Barindi. Durante una premiazione letteraria l’affabile Guy Courtois, venditore di incipit che, a suo dire, ha fatto le fortune di Thomas Mann, Franz Kafka, Albert Camus e molti altri, lascia il biglietto da visita a uno scrittore in crisi. Fra i due s’instaura allora una fitta corrispondenza e prendono il via varie storie che procedono parallele o si intersecano: uno scrittore smarrito racconta la sua prima volta nel suggestivo Caffè dei Timidi e nella rinomata Casa degli Scrittori a Bucarest; una donna misteriosa, seduta fra i libri parlanti della libreria Verdeau a Parigi, trascrive la propria quotidianità… Bizzarri personaggi, apparentemente scollegati fra loro, si rincorrono in questo romanzo vertiginoso di singolare fascino.

da Wenling di Gemma Ruiz Palà

da Wenling di Gemma Ruiz Palà (Voland edizioni) tradotto da Tiziana Camerani uscirà il 3 novembre. Wenling, originaria della Cina, è arrivata a Barcellona incinta di sei mesi in cerca di un avvenire migliore per i propri figli. Ora, a distanza di dieci anni, gestisce con il marito un centro estetico che è il cuore nevralgico del quartiere Gràcia, frequentato anche da una regista di documentari stravagante e curiosa, voce narrante del romanzo. Ѐ lei che, appuntamento dopo appuntamento, vede, annota ed esplora tutto quello che accade nel salone. Fra lei e Wenling cresce una profonda amicizia, alimentata dai mille problemi di una società che continua a ostacolare l’integrazione e a favorire il pregiudizio, la stessa società che non troppo tempo fa ha vissuto il franchismo e una sistematica discriminazione linguistica.

Le streghe di Manningtree di A.K. Blakemore

Le streghe di Manningtree di A.K. Blakemore (Fazi Editore) tradotto da Velia Februari è uscito il 17 ottobre. Inghilterra, 1643. Il Parlamento combatte contro il re, la guerra civile infuria, il fervore puritano attanaglia il Paese e il terrore della dannazione brucia dietro ogni ombra. A Manningtree, una cittadina della contea dell’Essex privata dei suoi uomini fin dall’inizio della guerra, le donne sono abbandonate a se stesse; soprattutto alcune di loro, che vivono ai margini della comunità: le anziane, le povere, le non sposate, quelle dalla lingua affilata. In una casupola sulle colline abita la giovane Rebecca West, figlia della vedova Beldam West, «donnaccia, compagna di bevute, madre»; tra un espediente e l’altro Rebecca trascina faticosamente i suoi giorni, oscurati dallo spettro incombente della miseria e ravvivati soltanto dall’infatuazione per lo scrivano John Edes. Finché, a scombussolare una quotidianità scandita da malelingue e battibecchi, in città non arriva un uomo: Matthew Hopkins, il nuovo locandiere, che si mostra fin dal principio molto curioso. Il suo sguardo indagatore si concentra sulle donne più umili e disgraziate, alle quali comincia a porre strane domande. E quando un bambino viene colto da una misteriosa febbre e inizia a farneticare di congreghe e patti, le domande assumono un tono sempre più incalzante…
Le streghe di Manningtree è la storia di una piccola comunità lacerata dalla lenta esplosione del sospetto, in cui il potere degli uomini è sempre più illimitato e la sicurezza delle donne sempre più minata. Il primo romanzo di A.K. Blakemore, premiato in patria come miglior esordio dell’anno, sostenuto da una scrittura magistrale e pervaso di atmosfere vivide, è un libro emozionante e viscerale che ha rivelato un nuovo, straordinario talento.

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1 COMMENTO

  • Fra

    Ho acquistato qualche giorno fa Le streghe di Manningtree di A.K. Blakemore, spero di poterlo leggere al più presto.

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