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RECENSIONE: La madre di Eva (Silvia Ferreri)

La madre di Eva - Silvia Derreri - Neo edizioni
RECENSIONE: La madre di Eva (Silvia Ferreri)

La madre di Eva

Valutazione:
four-half-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
2017

Pagine:
195
Genere:
ISBN:
9788896176511
ASIN:
B07CJ33T9X
Acquista:

La trama

Una madre parla alla figlia tra le mura di una clinica serba. Al di là di una porta stanno preparando la sala operatoria. Eva ha appena compiuto diciotto anni e da quando è nata aspetta questo momento. Vuole cambiare sesso sottoponendosi all'intervento che la renderà come si è sempre sentita: uomo. Sua madre le parla col corpo, perché è il corpo ad essere sbagliato, ingannevole, traditore, un corpo come il suo che la natura stessa vuole negare. In un dialogo senza risposte, sospeso tra l'immaginato e il reale, la madre racconta la loro vita fino a quel momento, ne ripercorre i sentieri come muovendosi in una terra straniera. La sua voce è concreta, toccante, vivida e parla di una lotta che non ha vincitori né vinti, per cui non esiste resa, in cui la forma più pura dell'amore diventa bifronte e feroce.

 – Potente – 

La madre di Eva di Silvia Ferreri (Neo edizioni) è un libro che mi ha lasciato senza parole. Pensavo che un monologo così lungo mi avrebbe stancato, pensavo che avrei perso il filo e che forse mi sarei annoiata. Ma non ci si annoia quando ci si emoziona.

La storia di Eva, una persona nata nel corpo sbagliato, ci viene raccontata dalla madre, che si dipinge come la colpevole, quella che le ha dato la vita e il corpo che non voleva.

Eva sta per diventare a tutti gli effetti Alessandro. E in questa attesa straziante, fatta di silenzi, paure e sensi di colpa, la mamma rivive l’infanzia della figlia, le liti e i drammi. Scopriamo le battaglie che l’hanno portata in quell’ospedale e la promessa di qualche anno prima: “Se anche Dio ti avesse abbandonato io non l’avrei fatto”.

I pensieri non hanno freni ed è così la scrittura di Silvia Ferreri. La madre di Eva ripensa, e quindi rivive, la felicità immensa che ha provato quando le hanno appoggiato sul petto la figlia, lo sconcerto quando si è trovata davanti all’infelicità e al disagio di Eva che, piuttosto che avere le mestruazioni avrebbe voluto morire.

Il fatto che gli episodi vengano raccontati dalla madre non rende il libro delicato, anzi. Quella di Alessandro è una metamorfosi, è fasciato in un bozzolo di bende sognando di diventare farfalla, ma la trasformazione non è così poetica.

Radovic ci spiegò a grandi linee in cosa consisteva l’operazione. Si trattava innanzitutto di praticare un’istero-annessiectomia: asportazione di utero, tube e ovai. Ci spiegò che la chirurgia demolitiva aveva fatto passi da gigante e che ormai non era più necessario aprire in due una pancia per asportare utero e ovaie. Bastava un colpo di spugna. Bastava praticare due buchi nell’addome inserire gli strumenti, tagliare, e sfilare il tutto dalla vagina. Sembrava un gioco da ragazzi (…)

Quei due fori avrebbero lasciato due cicatrici sul tuo addome. Due buchi ricuciti per rammentarti che un giorno fosti femmina.

Tutto è cominciato all’asilo, quando gli altri bambini sognavano di diventare superman, un unicorno o una principessa, Eva sognava di essere maschio, o meglio, lei era già un maschio, voleva solo che anche gli altri lo vedessero,  e soprattutto voleva avere il pisellino.

Un episodio che non ha destato subito la preoccupazione dei genitori, i bambini hanno spesso desideri bizzarri e non hanno ancora un’identità così chiara. Ma con il passare degli anni, il disagio di Eva è diventato sempre più evidente, il suo non era un capriccio ma un’ autentica sofferenza.

Certe cose capitano sempre agli altri, mai a noi. Per quello per un certo periodo i due genitori non hanno voluto vedere, hanno aspettato sperando che fosse solo un incubo. Più Eva cresceva, più aumentavano sofferenza e prese in giro.

La madre di Eva - Silvia Derreri - Neo edizioniCostantemente affiancati da una psicologa hanno valutato diverse opzioni, tra cui quella di bloccare lo sviluppo di Eva facendole assumere gli ormoni. Le prime mestruazioni, di solito attese con impazienza e gioia, possono rappresentare un vero e proprio dramma per le persone affette da questo disturbo (?). Eppure i genitori non se la sono sentita di bloccare o ritardare la natura attendendo che Eva prendesse una decisione. Ma hanno solo ritardato l’inevitabile.

Quello che scorre è un tempo fatto di  ricatti, sofferenza e vendette. Eva tirerà così tanto la corda che la odierete. I capelli bianchi del padre si moltiplicheranno, la schiena curva della madre porterà un peso sempre più grosso.

Gli ormoni prima trasformeranno la voce, e in parte anche l’aspetto di Eva, poi la faranno arrivare a una scelta irreversibile: il cambio di sesso. E’ proprio la sedicenne  a rivolgersi direttamente a un legale,  pronta a farsi smembrare, tagliare, a distruggere quello che le ha dato la natura, perchè la natura nel suo caso, si è sbagliata.

E’ così che la madre, che non ha nome, si troverà di fronte a quel medico in Serbia.

Eravamo l’immagine della famigliola felice che va a scegliere un regalo per i 18 anni della loro unica figlia. I genitori preoccupati  dei rischi, la figlia che non sta nella pelle. Solo che noi non discutevamo il colore di un motorino o il modello di una piccola auto.

Tu avevi chiesto un sesso nuovo e un corpo da uomo.

Il dialogo senza risposte potrebbe andare avanti all’infinito, gli episodi del passato irrompono nel presente e rendono dinamica la narrazione, danno senso e spiegano come si è arrivati lì, con quali stati d’animo e dopo quanti compromessi, emotivi, economici e sociali.

Quando Eva diventerà la farfalla che ha sempre sognato cambierà tutto, ma allo stesso tempo non muterà nulla.

E chi diventerò io? Madre di maschio dopo diciotto anni madre di femmina.

Anch’io dovrò reimparare. Pure io dovrò cambiare e cucirmi addosso una nuova maternità. Se tu rinasci, allora lo faccio anch’io.

La madre di Eva è…

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Eva ha proiettato sulla madre tutta la sua frustrazione creando un clima d’odio contornato dal senso di colpa, ma nel momento della rinascita ha bisogno della mamma. In queste pagine ci sono episodi che fanno passare  in secondo piano i gesti, a volte estremi, di Eva. L’episodio di quando la ragazzina è in gita e con il pensiero chiama la mamma, che la sente e le telefona, è toccante. La telepatia, tra madre e figlia esiste e l’amore supera ogni incomprensione alla lunga.

Di questa donna scopriamo i dubbi, le insicurezze e le difficoltà che ha dovuto affrontare prima e dopo aver avuto la bambina. Vediamo anche le cattiverie e un pizzico di egoismo, scorgiamo la vergogna quando deve confrontarsi con gli altri genitori e alla fine le perdoniamo tutto, perchè è senza dubbio uno dei personaggi più forti che abbia incontrato nei romanzi che ho letto.

La madre di Eva è un libro da leggere, senza se e senza ma. Lasciate a casa le certezze, nei rapporti umani non servono le prese di posizione.

four-half-stars

Alcune note su Silvia Ferreri

silvia ferreri

Silvia Ferreri, giornalista e scrittrice, è nata a Milano e vive a Roma con un marito fotografo e i loro tre bambini. È stata autrice per Rai Tre e Tv2000 e ha collaborato con Io donna del Corriere della Sera. Attualmente lavora per Rai News 24. Nel 2006 esce Uno virgola due, film documentario di cui è autrice e regista. Nel 2007 pubblica, in cofanetto con il film, Uno virgola due ‒ Viaggio nel paese delle culle vuote, libro inchiesta sulla bassa natalità e la discriminazione delle madri nel mondo del lavoro, con prefazione di Miriam Mafai. Su dazebaonews.it tiene un blog nel quale si occupa di questioni femminili. In rete esiste come materetlabora. La madre di Eva è il suo primo romanzo.

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1 COMMENTO

  • Pola

    Io non ho odiato mai Eva, ho odiato moltissimo la madre. Che persona orribile.

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