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I libri dei desideri: le uscite di aprile 2023

libri, i nuovi arrivi nella mia libreria

Io sono indietro con letture e programmi ma non posso non segnalarvi le uscite più interessanti di questo mese!

La prima pietra di Pierre Jourde

La Prima pietra di Pierre Jourde (Prehistorica editore)

La Prima pietra di Pierre Jourde (Prehistorica editore) tradotto da Silvia Turato uscirà il 14 aprile. Pierre Jourde ritorna sugli avvenimenti del 2005 che seguirono la pubblicazione del suo libro “Paese perduto” (Prehistorica Editore 2019), e che furono al centro della cronaca: il tentativo di linciaggio ad opera di una parte degli abitanti del villaggio di cui l’autore aveva osato raccontare la brutale bellezza. La strenua difesa – a mani nude – della propria famiglia, prima accerchiata poi bersaglio di una sassaiola. “La prima pietra” ripercorre quei fatti violenti proponendo un’appassionante analisi delle loro cause. Ma soprattutto offre la magnifica dimostrazione della potenza della Letteratura, nonché un racconto vibrante d’emozione e d’ammirazione per quelle contrade e quelle genti, che vivono un tempo mitico, lontano da quello delle città.

Dipendenza di Tove Ditlevsen

 Dipendenza di Tove Ditlevsen (Fazi editore)
Dipendenza di Tove Ditlevsen (Fazi editore) tradotto da Alessandro Storti è uscito il 4 aprile. ove ha soltanto vent’anni, ma è già una poetessa conosciuta, sta scrivendo il suo primo romanzo ed è la moglie di un editore molto più grande di lei. Il suo cammino nella vita sembra indirizzato verso la felicità, eppure qualcosa scricchiola: a pensarci bene, suo marito non l’ha mai presa tra le braccia; la notte dorme sul divano perché lui non è disposto a condividere il letto e a colazione non può rivolgergli la parola mentre lui legge il giornale. La prima esperienza matrimoniale non è certo idilliaca, ma la giovane non ha idea delle battaglie che ancora l’aspettano: relazioni amorose tormentate, fallimenti artistici, gravidanze indesiderate. Soprattutto, però, l’uomo davvero sbagliato non ha ancora incrociato la sua strada. Dal momento in cui lo farà, niente sarà più come prima: mano nella mano, quest’individuo subdolo la trascinerà in un baratro profondo, dal quale sarà molto difficile riemergere. Con il passare degli anni, la tensione centrale della vita di Tove viene dolorosamente messa a fuoco: il terribile richiamo della dipendenza, in tutte le sue forme.

Le ricette perdute del ristorante Kamogawa Hishashi Kashwai

Le ricette perdute del ristorante Kamogawa Hishashi Kashwai  (Einaudi editore)

Le ricette perdute del ristorante Kamogawa Hishashi Kashwai  (Einaudi editore) tradotto da Alessandro Passarella uscirà il 18 aprile.  In un vicoletto di Kyoto, tra vecchi templi e piccole botteghe, c’è il ristorante Kamogawa. Un locale accogliente dove, con ricette uniche e preparate a regola d’arte, un padre e una figlia aiutano i clienti a rivivere i momenti piú importanti della loro vita. Un libro caldo, evocativo, a tratti nostalgico, che mescola tutto il fascino fiabesco e rincuorante del Giappone al piacere e alla sensualità del cibo. A Kyoto, alle spalle del tempio Higashi Hongan, al riparo dalle folate del monte Hiei, c’è un’osteria gestita da Kamogawa Nagare e dalla figlia Koishi. È qui che clienti abituali e avventori di passaggio approdano per chiedere ai proprietari, che hanno fama di investigatori di enigmi culinari, di rintracciare le loro ricette del cuore: cibi unici, stravaganti, legati a un periodo speciale della loro vita. Da un uomo vedovo che vuole riassaggiare gli udon che gli cucinava la moglie scomparsa, allo stufato di manzo che una vecchina ricorda di aver mangiato all’unico appuntamento, finito male, con il suo primo amore. Un omaggio nipponico all’importanza dei ricordi, delle tradizioni e, naturalmente, alla cucina.

Come dividere una pesca di Noor Naga

 Come dividere una pesca di Noor Naga (Feltrinelli editore)
Come dividere una pesca di Noor Naga (Feltrinelli editore) tradotto da Francesca Pè è uscito l’11 aprile. Lei è un’americana laureata alla Columbia, lui un egiziano nato in un villaggio “che nessuno ha mai sentito nominare”. Si incontrano al Cairo in una stagione segnata dall’incertezza per il futuro, sei anni dopo la rivoluzione del 2011 che non è riuscita a portare il rinnovamento tanto sperato, e a partire da quel momento la loro vita non sarà più la stessa. La ragazza, figlia di egiziani benestanti emigrati negli Stati Uniti, è in cerca delle sue “radici”, come dice la madre in tono sprezzante, virgolettando la parola con le dita. Testa rasata, abiti mai abbastanza castigati, se ne va in giro per il Cairo senza velo, attirando la curiosità e spesso la riprovazione della gente. Il ragazzo, tanto povero quanto orgoglioso, ha documentato la rivoluzione con la macchina fotografica da cui non si separa mai e quando tutto è crollato, quando gli stranieri se ne sono andati abbandonando il paese al suo destino, è precipitato in una spirale di apatia che lo avvolge tuttora, complice l’abuso di sostanze. È allora possibile che la fragile relazione nata tra i due protagonisti senza nome li aiuti a ridare un indirizzo alla loro esistenza? O forse invece la distanza culturale rimarrà incolmabile? Come può una ragazza che si vantava di non piegarsi mai davanti alle ingiustizie tollerare il maschilismo e la violenza di un ragazzo ossessionato dalle proprie convinzioni? Con una scrittura immaginifica e sensuale, Noor Naga ci porta nel cuore di una metropoli brutale e caotica, tessendo una costruzione ardita che sfida la forma-romanzo fino a una risoluzione inaspettata. La tragedia di due mondi che si scontrano, una storia fatta più di domande che di risposte, dove la lingua, l’identità e la ricerca di un senso di appartenenza sono sempre in primo piano.

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