La trama
Isabella, grande appassionata di maratona in vacanza sull'isola di Ilovik in Croazia, è testimone di un brutale omicidio. Inseguita dagli assassini, si nasconde sulla vicina isola di Lussino. Complotti, efferati omicidi, torture e fughe rocambolesche si fondono a una tenera storia d'amore, mentre le terribili vicende della guerra fratricida tra serbi e croati fanno da sfondo alle indagini di Isabella per scoprire cosa muove i suoi inseguitori.
– Corsa –
Senza tregua di Roberta Melli (Leone editore) è una corsa a perdifiato verso il finale. Chi mi conosce sa che non sono un’esperta di romanzi gialli o thriller, ma ho letto con piacere questo genere così diverso.
L’inizio è di quelli che piacciono a me: ci troviamo subito scaraventati nella storia e Melli non ci nasconde che sarà una storia di omicidi. Il libro si apre con l’assassinio di una vedova. Subito ci chiediamo perché uccidere un’anziana signora quasi cieca che ogni mattina compie sempre lo stesso percorso? Questo è solo il primo di una lunga serie di interrogativi che accompagnano il lettore per tutta la storia.
La protagonista è Isabella, giovane neuropsichiatra che ha la passione per la corsa, si sta allenando per partecipare alla Maratona di New York e ora, insieme all’amico Sergio, si trova sulle coste croate per una vacanza. I due sono agli antipodi eppure, o forse proprio per questo, sono amici da una vita. Sergio cataloga e studia gli insetti mentre Isabella corre all’alba con le fidate cuffiette nelle orecchie e il mare accanto, nascosto dai sentieri.
Una mattina però, succede qualcosa di sconvolgente per la protagonista: una scena le rimarrà impressa nella mente. Sulla riva vede un motoscafo della Guardia Costiera e alcuni militari attorno a un uomo… dolorante e urlante. La neuropsichiatra non si era accorta di nulla a causa della musica nelle orecchie e ora non può fare a meno di fissare quegli uomini che massacrano l’impotente vittima.
Isabella cominciò a sentirsi male, fu colta di un impulso irrefrenabile di scappare a gambe levate, e mentre si alzava, senza pensare, in preda allo sgomento, vide che cosa l’aveva fatta inciampare: sotto al leccio, a meno di mezzo metro da lei, si trovava un lenzuolo intriso di sangue dal quale spuntava una mano femminile molto curata, con unghie laccate alla perfezione e con due anelli, uno sul medio e l’altro, una fede, sull’anulare.
Comincia così la corsa a perdifiato di Isabella che scappa dai militari, inseguita dalla ferocia e dai colpi di pistola. Una maratona che nessun atleta vorrebbe mai correre, una paura che accompagnerà Isabella per tutto il libro. I militari hanno ucciso anche la donna? La stavano inseguendo perché era l’unica testimone dell’aggressione?
Decide di non parlarne con Sergio ma in fretta e furia saranno costretti a lasciare Ilovik perché Isabella sente il fiato sul collo degli inseguitori.
La protagonista è una donna molto razionale, così come le sue scelte. Eppure non tutto si può controllare: i sentimenti sfuggono spesso agli ordini del cervello. La neuropsichiatra grazie all’aiuto di Armando, un personaggio che comparirà solamente virtualmente, darà vita a un’indagine che la porterà ad importanti scoperte e servirà a ricollegare anche lo strambo omicidio della vedova all’inizio del libro.
Goran, affascinante ex soldato, diventerà un tassello, oltre che un appiglio, per la risoluzione del caso.
Senza tregua è…
[amazon_link asins=’8863932972′ template=’ProductAdDESTRA’ store=’lalettricecon-21′ marketplace=’IT’ link_id=’dfd1db7e-d119-11e8-81a4-851abfb2f803′]Una vera e propria corsa, scomposta, irregolare e che spezza il fiato. Gli inseguitori non danno tregua ad Isabella che si ritrova a nascondersi, scappare ma non smette di indagare. Lei vuole capire, ad ogni costo.
Ma nel libro non c’è solo la sensazione di inquietudine. Ci sono in gioco tanti sentimenti. Isabella riuscirà a guardare Sergio sotto un’altra luce e si lascerà guidare dall’istinto per quanto riguarda Goran.
Melli ci guida nella testa di Isabella che, abituata a lavorare con le menti delle persone, studia atteggiamenti e movenze per suscitare determinate reazioni nell’altro. Una prospettiva originale e soprattutto interessante. Lo stile dell’autrice è deciso ma non così asciutto come si potrebbe pensare, in questo thriller ci sono anche molte emozioni che non riguardano la paura.
Consigliato per gli amanti dei gialli e per chi, come me, non ha grande dimestichezza con il genere, la storia scorre o meglio corre, velocissima, fino al finale.
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