Lea
La trama
"Una cagnolina diversa che ridà gioia di vivere. Lea che salva, si salva, ci salva" Costanza Rizzacasa d'Orsogna Lea non è una cagnolina qualsiasi: ha il potere di tingere il mondo di colori che scaldano il cuore. Succede così quando entra nella vita dell’anziana maestra Gertrude e in quella di Marco, che a nove anni, grazie a lei, pronuncia la sua prima parola intera. Ma una sera tutto cambia: Lea si ritrova imbrigliata in una rete e caricata su un furgone. Un uomo dallo sguardo di pece la vuole addestrare alle corse dei cani per le scommesse clandestine. Da quel momento la cagnolina può solo correre, correre, correre, senza una pausa, fino allo sfinimento, con l’unica speranza di ritrovare un giorno i suoi due amici... "Marco guardò gli occhi di Lea. La cagnolina inclinò la testa prima a destra e poi a sinistra e lui fece la stessa cosa. Il bambino allargò la mano e la protese verso di lei. La cagnetta smise di tremare e gliela leccò. Il bimbo non si mosse, sembrava quasi ipnotizzato, poi sorrise come non aveva mai fatto".
Lea di Angelo Di Liberto con i disegni di Cecco Mariniello (Gallucci editore) è una storia ricca di insegnamenti. Lea ci insegna a valorizzare la diversità, accettarla facendola diventare un punto di forza: siamo unici, non diversi.
La sensibilità di Angelo Di Liberto non mi ha sorpreso perché lo conosco, ma mi ha commosso. Fatevi un regalo: leggete Lea e leggetelo ai vostri bambini. La storia è avvincente e i disegni la rendono ancora più preziosa.
Queste sono le righe che ho scritto di getto appena ho terminato la lettura, questa è una storia per bambini ma perché no, anche per adulti. Il mondo animale e quello umano si fondono dando vita a una storia di amicizia e di amore. L’amore di Lea salva Gertrude, l’amore di Lea salva Marco e forse anche un po’ il mondo.
Lea è una storia di inclusività su ogni livello e ora proverò a spiegarvi perché. Lea è una cagnolina schiva, una meticcia. Non guarda quasi mai in faccia nessuno e spesso trema per la paura. Ma un giorno la sua vita, e quella di Gertrude, cambiano. La cagnolina viene presa da questa maestra in pensione e le due diventano presto inseparabili. Il comportamento di Lea però non è come quello degli altri cani. Non sempre mangia, non sempre riesce a fare i suoi bisogni. Gertrude la ama ma forse non la comprende.
Per fortuna a far compagnia alle nostre due protagoniste arriva anche Marco, un bambino autistico che stringe un legame fortissimo con la nostra amica a quattro zampe. Lui più di tutti comprenderà il disagio della cagnolina in certe situazioni e proprio lui la aiuterà nelle piccole e grandi difficoltà quotidiane.
Come tutte le favole che si rispettino, Lea, oltre ad avere una morale profonda e importante, ha un ostacolo da superare. Le sorti di Lea sono in pericolo e… di più non posso dirvi. Lo scoprirete leggendo.
Quello che però posso svelarvi è che il motore dell’azione è l’amore. Marco, Gertrude e Lea sono profondamente legati al di là delle differenze. In amore, l’unica cosa che conta è la felicità dell’altro, non la diversità.
Lasciatevi trasportare in questa storia commovente e profonda. Con un linguaggio semplice e mai banale, l’autore costruisce una storia destinata a rimanere impressa nella mente e nel cuore dei lettori.
Lea è…
Commovente. Credo che questo libro sia il racconto perfetto per gli alunni. Andrebbe portato nelle scuole per insegnare ai bambini (e anche agli adulti) il valore delle differenze, l’accoglienza, la tolleranza e la solidarietà. Tutti i personaggi di questo libro, esclusi i cattivi, si tendono una mano nel momento della difficoltà e accettano l’altro così com’è. Credo non esista un messaggio più potente di questo.
Leggendo Lea ho pensato a una delle mie gatte: Woland. Quando l’abbiamo presa tremava tutta, soffiava e non ci guardava… ora invece tra noi c’è un immenso amore e faccio mie le parole di Gertrude:
«Adesso sono qualcuno, mi capisci?» aveva detto all’indirizzo della statua. «Perché sono libera. Con Lea sento di appartenere a qualcosa di più grande di me».
2 COMMENTI
Alessandra
3 anni faCommuovente,profondo ed educativo.
Lo consiglio a tutti…
Giacoma
3 anni faIl libro si legge tutto d’un fiato, anche laddove nelle pieghe tristi della storia, calata a tratti in una realtà di degrado e cattiverie, si avverte un pugno allo stomaco.
Lea è impregnata di dolcezza, prende amore e diffonde amore, scardina ogni limite, ci libera, libera……
Conosco Lea, conosco come le mie tasche quel giardino, cornice di tante storie e conosco il tronco nel quale Lea si rifugia, quel tronco che è metafora di ogni nostro bisogno di riparo, un sipario fatto dalle radici volanti di alberi antichi.
Un rifugio da cui Lea scruta il mondo, ci guarda e forse vede oltre ciò che noi vediamo……e per questa ragione diffida, poiché l’essere umano può essere capace di nefandezze.
Eppure Lea va oltre e si dona a Marco, consapevole che l’uno rappresenta la salvezza dell’altra, non teme nulla da lui e Marco le si affida in un abbandono naturale e dolce.
Lea e Marco immagini di candore e genuinità, simboli della sacralità dell’innocenza, ciò che strada facendo abbiamo perduto ma che grazie al loro messaggio possiamo recuperare con la fiducia e con l’amore disinteressato.