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Proust controcorrente – Dalla parte di Swann

Proust controcorrente dalla parte di swann

Tredici anni fa mi innamorai di te Marcel, è successo durante la lettura delle prime cinquanta pagine. Un amore che mi avrebbe spinto a cercarti in tutte le altre penne che ho conosciuto. Sapevo che il nostro sarebbe stato un “per sempre”. Quello che non sapevo è che molti anni dopo avrei trascinato con me decine di persone pronte ad affrontare La Recherche con Proust Controcorrente
Qualcuna con timore, qualcuna con cieco entusiasmo ma tutte pronte a farsi risucchiare dal vortice di questo libro che per me sarà sempre IL libro.

La sfida di Proust controcorrente

Quando ho scelto di creare il gruppo, l’idea mi ronzava in testa da più di un anno, non avrei mai pensato di raccogliere così tanto entusiasmo, specialmente dopo la lettura del primo volume. E non perché credo che La Ricerca non meriti, ma perché credevo che molte persone si sarebbero arrese dopo le prime venti, trenta pagine. Proust è una sfida per svariati motivi, vediamone alcuni.

Richiede pazienza. Quando si legge il famoso incipit si viene catapultati in un’atmosfera familiare (ma su questo ci torneremo) e senza tempo. Improvvisamente il ritmo di lettura rallenta, ogni parola viene annusata, gustata, fatta girare sul palato e poi inghiottita. Proust è un autore che richiede lentezza, non potrebbe essere altrimenti. In questo momento in particolare la sfida è duplice. Su TikTok per esempio gli utenti si sfidano a leggere sette libri i in sette giorni, ,mentre io ho chiesto alle persone di prendersi quasi due mesi per leggere un “solo” volume. Per leggere, comprendere e apprezzare ogni riferimento de La Recherche forse non basta una vita, ma per innamorarsi serve molto meno.

Proust e la monogamia. Proust metterebbe in ombra qualunque altro autore. Se leggi Proust difficilmente troverai spazio per altri romanzi. Vuole l’attenzione tutta per sé. Per quanto scomodo fosse dal salotto di Madame Verdurin non sarei mai uscita. Ci affanniamo a spuntare liste: libri da leggere, libri da comprare, alternare… e poi arriva La Recherche e ti inchioda al tavolo. Tutto il resto non ha più importanza.

Il diario di Proust controcorrente

Alla fine di ogni volume di Alla ricerca del tempo perduto ci sarà un incontro online per discutere della parte letta. Il primo incontro è già alle spalle e ad avermi colpito è stato l’entusiasmo, la leggerezza, la voglia di procedere che hanno tutte le partecipanti. Non pubblicherò, per ovvie ragioni, le recensioni dei volumi ma una sorta di diario di lettura sì. Il gruppo Proust controcorrente è chiuso ed è su Facebook (non lo allego perché non avrebbe senso far entrare partecipanti ora) e questo articolo potrebbe servire sia a chi ha voglia di approcciare Proust, sia a chi è in cerca di spunti, citazioni. Nel gruppo, ci tengo a dirlo, c’è anche il traduttore Giuseppe Girimonti Greco che non ha certo bisogno di presentazioni.

Proust controcorrente dalla parte di swann

Le impressioni di Proust controcorrente

Le prime impressioni riguardo La parte di Swann sono state all’inizio timide. Sono rimaste tutte colpite dal tono divertente del libro. Sì, perché quando il timore ha lasciato spazio all’abbandono, si sono accorte che le descrizioni dei personaggi nascondevano un’ironia irresistibile. Sono state tante le risate in compagnia di zia Leoniè, di Françoise e abbiamo riso del salotto di madame Verdurin (“E così, stordita dall’allegria dei fedeli, ebbra di amichevolezza, di maldicenza e di assenso, Madame Verdurin, appollaiato sul suo trespolo, simile ad un uccello il cui ciuffo sia stato immerso nel vino caldo, singhiozza di amabilità”). Ci siamo arrabbiate per l’atteggiamento di Swann così remissivo, sottomesso…

Tra queste persone c’era chi non aveva mai letto La Recherche e chi invece quel mondo non l’ha mai abbandonato: “o credo di essere fortunata perché è la terza volta che affronto la Recherche anche se ora la sto ascoltando e non è male per niente. Fortunata perché la memoria delle letture precedenti mi aiuta ad approfondire e a immedesimarmi con le atmosfere e con i personaggi. Li riconosco subito e nello stesso tempo non vedo l’ora di rivederli”. E ancora: “Io  sono alla seconda lettura, dopo vent’anni e devo dire che provo le stesse sensazioni che descrive Daniela. È un rincontrare qualcuno che non vedi da tempo, visitare luoghi conosci. Sto guardando il romanzo da angolature diverse: sto prestando più attenzione a cose che a 23 anni mi colpirono meno come la lanterna magica, i biancospini che il Narratore saluta con drammaticità, gli occhi azzurri ma neri di Gilberte… E potrei continuare per ore.”.

“Mi colpisce quella estrema naturalezza con cui espone i risultati di finissime analisi psicologiche. Ci sono passaggi che devo rileggere per riuscire ad entrare pienamente in questa profondità di percezione. Inoltre sono rimasta sorpresa dalla comicità di tante pagine in cui ho davvero riso: per esempio quando parla del comportamento durante le conversazioni delle due sorelle della nonna, sono spesso comici il nonno e la zia Léonie,la domestica Françoise che ritiene le elargizioni della zia una buona cosa purché a beneficiarne siano i ricchi. Poi ho cominciato a capire che le famose metafore proustiane non sono solo artifici di stile ma davvero un modo per arrivare ad una visione profonda delle cose”.

Questi sono solo alcuni dei commenti che spero possano incoraggiare anche i più scettici: buttatevi. Il timore più grande per tutte noi è quello di perdersi qualcosa, una citazione, un riferimento…ma la verità è che bisogna abbandonarsi, alcuni segreti verranno svelati, altri necessiteranno di ulteriori letture. Un altro timore riguarda spesso le edizioni e quindi le traduzioni. Io la prima volta ho letto Proust con la traduzione di Nessi Somaini, ora sto leggendo (e ascoltando) quella di Raboni nei Meridiani Mondadori. Le note permettono di non perdersi nulla e sono davvero chiare e illuminanti.

Le citazioni che ci hanno fatto innamorare

Sono tante le citazioni che abbiamo sottolineato e riportato ma qui ve ne lascerò solo alcune.

I luoghi che abbiamo conosciuti non appartengono solo al mondo dello spazio dove per semplicità li collochiamo. Essi non erano che una parte esigua del complesso di sensazioni confinanti che formavano la nostra vota di allora; il ricordo di una certa immagine non è che il rimpianto d’un certo istante; e le case, le strade, i viali sono, ahimè, fugaci come gli anni.

A volte, quello scorcio di paesaggio, sospinto in tal modo fino ai giorni presenti, si distacca così isolato da tutto, che fluttua incerto nel mio pensiero, simile a una Delo fiorita, senza che io sappia dire da quale paese, da quale tempo -forse, semplicemente, da quale sogno – provenga … 
I fiori che mi vengono mostrati oggi per la prima volta, non mi sembrano fiori veri. La parte di Méséglise , con i suoi lillà, i suoi biancospini, i suoi fiordalisi, i suoi papaveri, i suoi meli; la parte di Guermantes, con il suo fiume popolato di girini, le sue ninfee e i suoi bottondoro, hanno formato per me, eternamente, il volto del paese dove amerei vivere.

Quella scala detestata su per la quale mi avviavo sempre con tanta tristezza, emanava un odore di vernice che aveva in qualche modo assorbito, fissato quella sorta particolare di sofferenza che provavo ogni sera rendendola forse ancora più crudele per la mia sensibilità perché, sotto quella forma olfattiva, la mia intelligenza non poteva più prendervi parte. Quando dormiamo e un mal di denti non è ancora percepito da noi se non come una ragazza che tentiamo cento volte di seguito di tirar fuori dall’acqua o come un verso di Molière che ripetiamo in continuazione, è un gran sollievo svegliarci e riuscire con l’intelligenza a spogliare l’idea del mal di denti da ogni travestimento eroico o ritmato.

A volte, di pomeriggio, il cielo era attraversato dalla luna bianca come una nube, furtiva, senza splendore, simile a un’attrice che non deve recitare a quest’ora e che dalla platea, vestita da città, guarda per un momento i suoi compagni, cercando di scomparire, sperando che non si faccia caso a lei. Mi piaceva ritrovare la sua immagine in certi quadri, in certi libri, ma si trattava di opere d’arte ben diverse – almeno in quegli anni, prima che Bloch abituasse i miei occhi e il mio pensiero a più sottili armonie – da quelle in cui la luna mi sembrerebbe bella oggi e in cui allora non l’avrei riconosciuta.

Ma anche dal punto di vista delle cose più insignificanti della vita, noi non siamo un tutto materialmente costruito, identico per tutti e di cui ognuno non ha che da prendere conoscenza come di un libro di conti o di un testamento; la nostra personalità sociale è una creazione del pensiero altrui. Persino l’atto così semplice che viene definito con l’espressione:”vedere una persona che conosciamo” è in parte un atto intellettuale. Riempiamo l’apparenza fisica dell’essere che ci sta davanti di tutte le nozioni che abbiamo su di lui, e, nell’insieme che ci rappresentiamo, queste nozioni costituiscono la parte più importante.

I procedimenti narrativi destinati a eccitare la curiosità o la commozione, certi modi di dire che destano l’inquietudine e la malinconia, e che un lettore un po’ istruito riconosce comuni a molti romanzi, mi apparivano semplicemente – a me che consideravo un libro nuovo non come qualcosa che ha molti omologhi, ma come una persona unica che ha in se stessa la sua sola ragione d’esistere – una sconvolgente emanazione dell’essenza propria di François le Champi.

Proust controcorrente dalla parte di swann

I testi di supporto

Questa è la lista di testi che ci stanno facendo compagnia durante la lettura di Proust, ma attenzione, non parlo solo di libri! Non li ho letti tutti, alcuni li ho solo acquistati o mi sono stati regalati e ho intenzione di cominciarli a breve.

Io posso solo dire grazie a tutte le persone che si sono messe in gioco, grazie perché con le loro riflessioni, le loro emozioni, anche i loro timori, stanno rendendo questo viaggio ancora più speciale.

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10 COMMENTI

  • Margherita

    Gentile Signora, per quanto ammiro il suo entusiasmo e le faccio i miei complimenti per incitare la gente di leggere Proust, rimango però esterrefatta di scoprire che lo fa leggere in traduzione…… In questo caso più che mai ci vogliono le stesse parole dell’autore, mica quelle di un traduttore qualsiasi.

    • Tradurre è tradire ma purtroppo non tutti conoscono tutte le lingue del mondo, è il limite dell’essere umano o ahimè un nostro limite in questo caso.

    • Claudia

      Gentile signora Margherita, non capisco perché rimanere esterrefatti. In fondo non stiamo preparando un esame di letteratura francese all’università. Del resto amare la letteratura vuol dire anche affidarsi ai traduttori: sarebbe difficile per molti di noi, altrimenti, leggere i romanzi russi.

  • Gianna Bellavia

    Mi permetto di aggiungere un titolo a quelli suggeriti come supporto alla lettura della Recherche: Marcel Proust, di George D. Painter. Affascinante e completa, imprescindibile

  • Antonio

    Sono al primo libro, e non mi ha colpito profondamente come a Lei. Faccio fatica a non leggere il lato snob, i privilegi di una casta, le angoscie di chi non ha di meglio di angosciarsi che di un amore per una cocotte di turno.
    Un amore malsano, che oggi definiremo tossico.
    Certo che scritto bene è scritto bene, ma se non avessi avuto il rinforzo dell’audiolibro, difficilmente sarei uscito da Cambrai.
    La sua recensione mi è piaciuta, tra un mesetto attacco con il secondo, ma devo un attimo entrare in una camera di depressurizzazione per affrontarlo. Un cordiale saluto

    • Cristiano

      Gentile Antonio, le sono sfuggite una “i” e una “m”. La prima è di troppo (angosce), la seconda è mancante (definiremmo). N’est pas mal…🤗

  • Olivier

    Si vous aimez Proust il vous faudra aller en pèlerinage en Normandie… à Cabourg ! ( Balbec dans le récit )
    …ou bien à Illiers-Combray près de Chartres, la seule comune en France qui tire son nom d’un roman…
    Amitiés

  • Cristiano Maria

    La leggenda vuole – tradunt – che NESSUNO sia mai realmente riuscito a leggere La Recherche per intero. Stessa cosa per Il Capitale di Marx. Sottoporrò il vostro caso alla Giunta dei sette savi affinché si esprima sulla veridicità di chi afferma, non solo di aver letto l’intera opera, sed etiam di averla riletta fino a tre volte! In caso di accertato mendacio sarà applicata la pena del contrappasso (costrizione alla cibazione perpetua di madeleine) e verrà chiamata in correità anche l’ottima Fontana.
    La seduta è sospesa. In piedi!

  • Daniela

    Grazie Alessandra un percorso letterario che non dimenticherò mai., così come non dimenticherò mai una ragazza “trentenne” che ama la letteratura come una ragazza “settantasettenne”.

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