Cerca...
TOP

A TU PER TU con Scott Turow (Il sospetto)

Scott Turow

Nei giorni scorsi, grazie all’invito dell’ufficio stampa di Mondadori, ho potuto partecipare all’incontro con l’autore Scott Turow. Un’esperienza che ho condiviso con altre lettrici che, come me, hanno posto domande e curiosità all’autore. Io non avevo mai letto nulla di Turow, prima de Il sospetto (di cui vi parlerò a breve) ed è stato molto interessante.

Sono stati tanti i temi affrontati, che in parte esulano dal suo ultimo romanzo, Il sospetto. Abbiamo parlato anche  della censura di Dahl che in questi giorni sta tenendo banco. Anche se Turow non era al corrente in modo specifico delle parole  che si vorrebbero cancellare, ha voluto dire la sua: “La censura è una cosa molto pericolosa, sono certo che facciano un brutto errore tutti quelli che vogliono modificare il passato, cancellarlo”.

Protagonista dell’incontro e de Il sospetto, Pinky:   “Era presente già ne L’ultimo processo, libro uscito nel 2020. L’avevo già pensata con questi caratteri: 31enne anticonformista, tatuata dal collo  fino alle caviglie, con un chiodo nel naso”. E questo personaggio così particolare era rimasto impresso ai lettori di Turow: “Ho pensato di immaginare un libro con lei al centro visto quanto fosse piaciuta”. E così è stato.

Impossibile non chiedermi, quando incontro uno scrittore, come nascono le sue storie: “Io scopro il libro mentre lo scrivo. Per me è sempre difficile scrivere l’attacco e quindi comincio a buttare giù ambientazioni, scene… non avevo pensato al capo di Pinky e quindi all’improvviso ho cominciato a scrivere di lui”. Un metodo creativo, per non incorrere in possibili blocchi: “Ho lavorato a pezzi sparsi del puzzle, un lavoro durato un anno. Quando ho messo insieme i pezzi è nata la prima stesura. So che non è un modo di procedere ortodosso ma è l’unico che mi fa sentire sicuro di questo mondo che sto creando, perché lo creo via via”. Pinky è molto attaccata al nonno: “Io credo di essere stato l’unico a volere bene a mio nonno, sono rimasto legatissimo a lui”.

Ma qual è il rapporto dello scrittore con la lettura e quindi con la scrittura? “Quando ero più giovane rileggevo i libri che avevo amato. Perché cercavo di capire in che modo erano costruiti”. Tra gli autori più letti Graham Greene: “Volevo capire come riusciva a montare la suspence”. Leggere per studiare: “Non so se questo modo di leggere mi abbia insegnato qualcosa. Era una forma di omaggio per scrittori grandi. Ormai ho capito che devi trovare la tua voce di scrittore, andare per la tua strada. Mi sembra incredibile di quanto mi sembrino dickensiani i miei romanzi. Da giovane non credevo di avere una passione per Dickens e invece ho scoperto quanto mi abbia influenzato”. Oggi Turow non legge più nella stessa maniera: “Leggo con stupore e meraviglia ma non ho più la necessità di smontare il libro per capire come è costruito”.

Ma, dove trae l’ispirazione Turow per i nomi dei personaggi? “Io dedico molto tempo a giocare con i loro nomi, devono suonare bene al mio orecchio e calzare a pennello. Sono processi intuitivi, processi creativi. Non troverete mai dei nomi comuni”.

Ne Il sospetto la polizia non fa una bellissima figura, almeno non sempre: “Quando ho cominciato a scrivere avevo ben presente l’omicidio di Floyd. Avevo sempre creduto che la mia carriera di pubblico ministero prima e di avvocato poi, mi avesse permesso di conoscere a fondo il mondo delle forze dell’ordine. Ho persino indagato su qualche poliziotto, ho fatto parte della commissione di assunzione di poliziotti, sono stato rappresentate di sindacato…ho creato Pinky, a lei piace tantissimo il loro modo di vedere il mondo perché non si fidano di nessuno”. Ovviamente Scott non fa di tutta l’erba un fascio, ci sono poliziotti che fanno bene il loro lavoro e altri no, ma questo vale per ogni ambito della vita.

L’ultima parte dell’incontro è stata dedicata al Me Too (uno dei temi de Il sospetto) e il potere dei media in questi processi: “Questi casi succedono in questure e in ambito accademico. Ci sono state insegnante accusate di aver costretto studenti più giovani ad avere rapporti. Non ho inventato niente.” Quando è una donna ad esercitare il potere sugli uomini: “Ci si drizza sulla sedia. E questo lo faccio dire a Pinky”. Per Scott i mass media amplificano gli eventi: “Noi Americani non abbiamo fiducia nella stampa, pensiamo distorca la realtà. Non bisogna dimenticare che le testate sono imprese con fini di lucro. Vogliono acquistare lettori non perderli. Quindi la storia condita attrae, suscita attenzione”.

Grazie a Cecilia, Federica,  Cristina e Metella che hanno posto belle domande, grazie all’interprete Marina e ovviamente a Mondadori per la possibilità.

Il sospetto di Scott Turow

Lucia Gomez, capo della polizia nella città di Highland Isle, nei pressi della Kindle County, è sempre stata consapevole del fatto che per una donna che lavora nelle forze dell’ordine è fondamentale farsi rispettare. Fino a ora Lucia si è guadagnata una reputazione impeccabile mantenendosi in difficile equilibrio tra l’esercizio della sua autorità e il cameratismo. Quando tre poliziotti la accusano di aver chiesto favori sessuali in cambio di una promozione, Lucia si rivolge a un vecchio e fidato amico avvocato, Rik Dudek, chiedendogli di difenderla, insistendo che la denuncia contro di lei è stata costruita per distruggere la sua carriera e favorire i suoi nemici, dentro e fuori dalla polizia. Clarice Granum, detta Pinky, ha passato la maggior parte della sua giovinezza sperimentando ogni tipo di droga, facendosi licenziare da molti posti di lavoro, accademia di polizia inclusa. Sa perfettamente che la maggior parte della gente pensa che sia una fallita, ma ora ha finalmente trovato ciò che fa per lei: lavora come investigatrice privata per Rik, anche se la clientela del suo capo non è certo quella di alto profilo cui era abituata nello studio legale di suo nonno, il famoso avvocato Sandy Stern. Ma sia lei che Rik sono convinti che il caso di Lucia Gomez, che ha ormai attirato l’attenzione a livello nazionale, può essere la loro opportunità per entrare nella big league. Guidata dal suo sesto senso e dalle sue indubbie doti di detective, Pinky si getta a capofitto in questa vicenda delicata e scandalosa che la condurrà fino nei recessi più profondi della criminalità locale.

«

»

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segui @lalettricecontrocorrente