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RECENSIONE: Nostalgia del sangue (Dario Correnti)

Nostalgia del sangue - Dario Correnti
RECENSIONE: Nostalgia del sangue (Dario Correnti)

Nostalgia del sangue

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
17 gennaio 2018

Pagine:
544
ISBN:
978-8809856011
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La trama

Il primo serial killer italiano è tornato. Certe mostruosità possono maturare solo in posti così: una provincia del nord Italia, dove soltanto pochi metri separano un gregge di pecore da un centro commerciale con sala slot e fitness, dove la gente abita in villette a schiera con giardino, tavernetta e vetrina con i ninnoli in cristallo, dove riservatezza è il nome che si attribuisce a un’omertà che non ha niente da invidiare a quella dei paesi dove comanda la mafia. Gli stessi luoghi che più di cento anni fa, infestati dalla miseria, dalla denutrizione e dalla pellagra, videro gli spaventosi delitti di Vincenzo Verzeni, il “vampiro di Bottanuco”, il primo serial killer italiano, studiato da Lombroso con la minuzia farneticante che caratterizzava la scienza di fine Ottocento e aggiungeva orrore all’orrore. Il serial killer che sembra citare il modus operandi di quel primo assassino non è però un giovane campagnolo con avi “cretinosi”, è una mente lucidissima, affilata, che uccide con rabbia ma poi quasi si diletta, si prende gioco degli inquirenti.
A raccontare ai lettori le sue imprese e, a un certo punto, a tentare in prima persona di dargli la caccia, la coppia più bella mai creata dal noir italiano: Marco Besana, un giornalista di nera alle soglie del prepensionamento, disilluso, etico e amaro come molte classiche figure della narrativa d’azione, e una giovane stagista, la ventiseienne Ilaria Piatti, detta “Piattola”. Goffa, malvestita, senza neppure un corteggiatore, priva di protezioni, traumatizzata da un dolore che l’ha segnata nell'infanzia e non potrà abbandonarla mai, eppure intelligentissima, intuitiva, veramente dotata per un mestiere in cui molti vanno avanti con tutt’altri mezzi, Ilaria è il personaggio del quale ogni lettrice e lettore si innamorerà. Un uomo anziano e una ragazza rappresentanti emblematici delle due categorie più deboli della società italiana di oggi, uniscono la loro fragilità e le loro impensabili risorse per raccogliere la sfida lanciata dal male.

– Avvincente – 

Nostalgia del sangue  di Dario Correnti (Giunti Editore), è un libro molto particolare. La lunghezza non deve spaventare, sono oltre 500 pagine che però scorrono come fossero meno della metà.

«Hanno per caso trovato degli spilli?» Besana frena bruscamente. Un idiota con un Suv l’ha appena superato da destra senza mettere la freccia. «Spilli? Non che io sappia» risponde. «Aveva la bocca piena di terra?» «Non mi risulta» risponde Besana. «Peccato» dice Piatti, «se no era proprio uguale. Persino la data: 8 dicembre.» «Uguale a cosa?» chiede Besana, incuriosito. «A un altro delitto» risponde, finalmente concisa, Piatti. «E quale?» «Un caso dell’Ottocento» sussurra lei.

Nostalgia del sangue - Dario CorrentiSi apre così questo complesso giallo che collega il 1800 ai giorni nostri. Vincenzo Verzeni è il primo serial killer italiano, studiato da Cesare Lombroso, padre della criminologia moderna.

Il Vampiro di Bottanuco, così è stato soprannominato Verzeni, ha seminato il terrore tra il 1870 e il 1874 nella zona bergamasca. Ora qualcuno si sta divertendo ad emularlo. Cambiano i secoli ma la domanda rimane la stessa: Chi è stato?
Ma quella di Nostalgia del sangue non è una classica indagine svolta solamente dalle forze dell’ordine. I protagonisti sono Marco Besana, cronista di nera per un quotidiano nazionale e vicino alla pensione, e Ilaria Piatti. Improbabile stagista con la passione per la nera e un passato ingombrante da superare.

«Mi chiedo se avrò nostalgia del sangue, quando andrò in pensione»
«Nostalgia del sangue?»
«Be’, in fondo passi la vita così. Prima impari a guardarlo a occhio nudo, poi la scientifica si aggiorna e arriva il luminol, e tu sei con loro, quindi impari a guardarlo al buio. Non è più quella roba rossa che conoscevi, ma una chemiluminescenza bluastra. Cambia di colpo la tua prospettiva. Prima cercavi di capirla da dove arrivava e dove ti portava, poi si scopre il DNA e ti accorgi che la via da seguire sta dentro. Io ho cambiato tante volte il rapporto con il sangue. È un po’ come un matrimonio: ci sono tante stagioni. Per questo mi chiedo se mi mancherà.»

La coppia stramba, accompagna il lettore in questa cavalcata verso un finale mozzafiato, seminando qua e là diversi indizi. In mezzo a squallidi autogrill, aperitivi, stanze di motel e drammi personali, il lettore collabora, mi verrebbe da dire attivamente, alla ricerca dell’assassino.

[amazon_link asins=’8809856015′ template=’ProductAdDESTRA’ store=’lalettricecon-21′ marketplace=’IT’ link_id=’2ee74e17-1195-11e8-9a47-b3129984b26f’]Da giornalista di professione, in costante lotta contro chi pensa che chiunque possa fare questo mestiere, ho apprezzato tantissimo le descrizioni della vita di redazione, degli errori (quale cronista non  ha mai ritrovato sul giornale un proprio pezzo con refusi o con un titolo sbagliato realizzato dal redattore?) e della difficoltà di svolgere questo lavoro nell’era del digitale. Un mondo in cui i pezzi vanno riscritti, quattro o cinque volte per aggiornarli in tempo reale, in cui i giornali fanno i conti con la costante emorragia di copie, gli stipendi che diminuiscono e i licenziamenti che aumentano.

Besana è un uomo separato, continuamente in lite con l’ex moglie che l’ha lasciato perchè “lavorava sempre”, e con un rapporto difficile con il figlio adolescente. Piatti è una ragazza che sogna di diventare una giornalista ma il suo stage al giornale sembra essere destinato a finire in buco nell’acqua. Sarà proprio questa caccia a perdifiato dietro al killer che le darà un’iniezione di adrenalina e di autostima.

Nostalgia del sangue è…

Un libro difficile di cui parlare. Ho preferito soffermarmi sui personaggi e sullo sfondo in cui si muovono per non anticipare nulla della storia. Mi è piaciuto, forse mi aspettavo un ritmo ancora più sostenuto, ma il giallo è interessante ed inquietante. Mi piace molto il fatto che anche il lettore possa partecipare alle indagini facendo e disfacendo ipotesi.

I protagonisti di Nostalgia del sangue sono ben tratteggiati, hanno diverse sfumature, sono interessanti e soprattutto sono persone normalissime, come quelle che si incontrano per la strada. Si alternano sulla scena diverse diverse persone, cameriere, farmaciste e chi più ne ha ne metta ma gli autori non fanno mai perdere il filo al lettore, e questa non è una banalità.

Consigliato agli amanti dei gialli, è avvincente, non scontato e scritto in maniera davvero scorrevole.

three-half-stars

Alcune note su Dario Correnti

Dario Correnti è uno pseudonimo. Anzi, un doppio pseudonimo, perché nasconde due autori. Ancora prima di uscire in Italia, “Nostalgia del sangue” è diventato un caso editoriale internazionale, in corso di traduzione in quindici paesi.

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