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RECENSIONE: Proprietà privata (Julia Deck)

Proprietà privata di Julia Deck (Prehistorica editore)
RECENSIONE: Proprietà privata (Julia Deck)

Proprietà privata

Valutazione:
four-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
09/05/2025

Pagine:
189
Genere:
ISBN:
9788831234382
Acquista:

La trama

Eva è un’urbanista parigina che lavora attorno alla “nozione di spazio incerto” che coltiva sul balcone del suo appartamento. Col marito Charles, professore universitario afflitto da depressione e che vive rinchiuso sedato nella sua camera, decide di lasciare Parigi per prendere casa in un ecoquartiere di periferia.

“Era tempo di comprare. La nostra scelta cadde su un piccolo comune in pieno slancio, sicuri di fare un buon investimento. Già svariati mesi prima di traslocare avevamo preso le misure dei mobili. Non vedevamo l’ora di vivere finalmente a casa nostra. E forse avremmo potuto realizzare quel sogno se, una settimana dopo esserci insediati, i Lecoq non si fossero trasferiti dall’altra parte del muro.”

Annabelle, del resto, è la vicina indesiderabile, quella che non conosce pudore, che prende in prestito lo zerbino, che ascolta e spia, e che provoca un po’ tutti, soprattutto gli uomini. Con questa presenza invadente, unitamente a quella del gatto rosso dei Lecoq – che entra nella casa degli altri quando vuole – la vita che si preannunciava idilliaca diventa un vero incubo. Tanto che Charles Caradec, marito di Eva, la narratrice di questo romanzo crudele, non regge. Quando progetta di uccidere Pel di carota, la sua vita e quella di tutta la comunità degenera.

 – Crudele –

Proprietà privata di Julia Deck (Prehistorica editore) è una lettura cinica e ferocemente divertente. Ho letto l’ultimo romanzo di Julia Deck in una manciata di giorni e l’ho fatto con un misto di malinconia… perché quella è stata l’ultima volta in cui ho letto un romanzo di Prehistorica da dietro le quinte. La chiusura di un cerchio, basti pensare che il primo testo di cui mi sono occupata come ufficio stampa è stato proprio Sigma di Deck.

Mettendo da parte però la commozione veniamo a Proprietà privata, un romanzo spassoso, crudele da divorare in compagnia di un buon calice di vino. Eva e Charles sono due protagonisti decisamente atipici. Hanno scelto di abitare in un ecoquartiere ma non hanno i conti con i propri vicini:

Era tempo di comprare. La nostra scelta cadde su un piccolo comune in pieno slancio, sicuri di fare un buon investimento. Già svariati mesi prima di traslocare avevamo preso le misure dei mobili. Non vedevamo l’ora di vivere finalmente a casa nostra. E forse avremmo potuto realizzare quel sogno se, una settimana dopo esserci insediati, i Lecoq non si fossero trasferiti dall’altra parte del muro.

Proprietà privata di Julia Deck (Prehistorica editore)Con questo inizio alla Shirley Jackson ho intuito cosa mi aspettasse: tensione, frustrazione e quel pizzico di terrore. Immaginate di avere una vicina di casa che usa il vostro zerbino perché ancora non ne ha uno, una vicina che vi intima di scaldare il biberon del figlio nel microonde. E ancora una vicina che parcheggia di fronte a casa vostra e che dà interminabili feste, rigorosamente con tanto di barbecue, dove invita tutti tranne voi. Televisione a tutto volume fino a tarda notte e poi vaga sensazione impossibile da scacciare: Annabelle si diverte a far impazzire vicini e lettori.

L’ho immaginata con il sorriso perfido seduta al di là della parete con la testa appoggiata al muro, divertita nell’ascoltare i lamenti e i pianti di Eva… quella di Eva non è una vita facile. Urbanista abituata ad avere tutto sotto controllo, persino la vita del marito che oscilla tra il letto e le medicine, è  ora costretta a vivere costantemente interdetta. Forse allontanarsi dalla città non è stata una buona idea. La tranquillità promessa è un miraggio e lo stress non è mai stato così alto. Qui non ci sono i negozi che ama e i lavori continui dei vicini sfinirebbero anche un monaco zen… la vita di Charlses ed Eva viene letteralmente sconvolta dai coniugi Leqot.

(…) Allora ho capito che erano due demoni. Non solo speravano che sloggiassimo. Volevano vederci soffrire, impedirci di pensare, di amarci, fare a pezzi il complesso edificio su cui si fondava la nostra intesa. Progettavano il nostro sradicamento totale e definitivo.

Da questo punto in poi Proprietà privata decolla: la tensione sussurrata delle prime pagine divampa fino ad  esplodere nel finale.

Chissà se in un universo parallelo  Charles ed  Viviane Elisabeth Fauville (LEGGI QUI la recensione)  si conoscono… sicuramente qualcosa in comune ce l’hanno. E in un certo senso, pur essendo storie completamente diverse la tendenza è la stessa: il terrore è tutto mentale ed è un crescendo. Ma sarebbe ingiusto ignorare la feroce critica alla società odierna… e quell’incolmabile divario tra apparenza e realtà, tra periferia e città.


Proprietà privata è…

Crudele e irresistibile. Il sorriso che fa nascere Deck diventa quasi subito amaro. Quanto è facile riconoscersi e al tempo stesso prendere le distanze da questi personaggi? Ipocrisia, cattiveria… sono solo alcuni dei sentimenti che si affacciano su questo teatro che a tratti sembra mettere in scena una commedia, a tratti una tragedia. Mi è piaciuto molto Proprietà privata, mi è piaciuto il ritmo da thriller, l’ironia… tutto. (L’unico episodio che non ho gradito particolarmente è quello del gatto ma probabilmente è un problema mio).

Non vi ho detto quasi nulla, come potrei rovinarvi questa gustosissima lettura? Godetevi questo romanzo e attenzione, non guarderete più i vicini nello stesso modo di prima!

Consigliato per chi è in cerca di una lettura incalzante, ipnotica, divertente e al tempo stessa profonda e cinica. Guardare dal buco della serratura le vite degli altri non è mai stato così divertente!

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four-stars

Alcune note su Julia Deck

Julia Deck

Julia Deck figlia di padre francese, artista plastico, e di madre britannica, traduttrice. Ha studiato alla Sorbona, e la sua tesi verteva su “La principessa di Clèves”. Lavora per un anno nell’editoria a New York. Dopo essere stata responsabile della comunicazione in diversi gruppi, lascia questo genere di lavori nel 2005 per dedicarsi completamente alla scrittura. Nel 2012 pubblica il suo primo romanzo, Viviane Elisabeth Fauville per Editions de minuit (in Italia il libro è pubblicato nel 2014 da Adelphi). Il libro d’esordio viene accolto molto bene tanto a livello di critica quanto a livello di pubblico.

 

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