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RECENSIONE: Adieu mon coeur (Angelo Calvisi)

Adieu mon coeur - Angelo Calvisi - Casa Sirio dieciquindici
RECENSIONE: Adieu mon coeur (Angelo Calvisi)

Adieu mon cœur

Valutazione:
three-stars
Autore:
Data uscita:
2016

Pagine:
174
Genere:
ISBN:
9788899032142
Acquista:

La trama

Paolo è un musicista di successo, ma anche un tredicenne terrorizzato dall'idea di non piacere a nessuno e un alcolizzato incline all'autodistruzione. Paolo ha dei genitori che litigano tutto il giorno, due figli mezzi francesi, un appuntamento annuale che proprio non può fare a meno di saltare e un'adolescenza passata in comunità. Paolo però è innamorato, e questo, si sa, può far cambiare direzione anche a un treno in corsa. In un romanzo lungo trent'anni, Angelo Calvisi si immerge in una vita fuori dal comune e ne esce con una storia che parla a tutti, capace di lasciare il lettore in apnea fino all'ultima, incredibile, pagina.

 -Attimi –

Adieu mon coeur  di Angelo Calvisi (CasaSirio) è la storia di Paolo bambino, Paolo innamorato, Paolo ragazzo alcolizzato, Paolo uomo smarrito.

Di Calvisi ho letto Genesi 3.0 (QUI trovate la mia recensione) e questo libro è molto diverso anche se il suo stile è difficile da dimenticare. Sono poche le pennellate usate  in Adieu mon Coeur per descriverci il protagonista, ma sono quelle giuste. E’ una storia fatta di mancanze, di tempismo al contrario, di amore e di ossessione: di formazione.

Adieu mon coeur è diviso in decadi e noi partiamo dal 1983. Siamo nella mia Genova e riconosco gli odori e i sapori. Paolo è un bambino con due fratelli: Annalisa e Riccardo. La sua più grande paura? La separazione dei genitori. Costretto ad assistere a litigi e a vivere in un clima pesante, trova rifugio nella nonna.

Divorzio è una di quelle parole che mi fanno paura, come la morte di cui parlava la signora Marelli, oppure la guerra. In classe mia ci sono dei compagni che hanno i genitori separati, e qualche anno dopo la separazione è scattato automatico il divorzio. Ora, io non voglio dire quali sono i compagni che hanno i genitori separati, dico solo che se uno ci sta attento può riconoscerli dallo sguardo, perché sono quelli che hanno le palpebre socchiuse anche quando gli occhi sono spalancati.

Di Paolo mi colpisce subito la sensibilità. Vorrei abbracciarlo come fa la nonna, scherzare con lui come fa Luca, il suo migliore amico. Non gli invidio al solitudine che prova. Perché sì, ha due fratelli ma questi due sono gemelli e si sa, i gemelli costituiscono un mondo a parte. Un mondo dal quale Paolo è escluso.

Ama stare per conto suo, giocare a calcio e passare il tempo con Luca, soprannominato Bob Rock all’oratorio.  Michela è una bella ragazza e forse piace anche a Paolo, ma lui non ha tempo di fidanzarsi ci sono i mondiali  in Spagna e accantona con un battito di ciglia quella proposta che gli, e  ci, sembra così insignificante.

Adieu mon coeur - Angelo Calvisi - Casa Sirio dieciquindiciMa non facciamo in tempo a registrare le informazioni che riguardano i tredicenni perché improvvisamente veniamo catapultati in un’altra situazione e facciamo nuovamente la conoscenza di Paolo, quello di dieci anni dopo. Di Michela non c’è traccia, lei è presente nella testa di Paolo, una testa che non sembra funzionare a dovere. Da ragazzino infelice è diventato un giovane uomo alcolista che cerca di annegare tristezza e sofferenza nell’alcool. “Bevevo come scimmia” dirà di se stesso ma non riuscirà né a dimenticare Michela, nè a dimenticarsi.

Calvisi in Adieu mon coeur continua a mescolare le carte e a farci fare, all’apparenza, sconclusionati salti temporali. Ritroviamo Paolo musicista di successo, poi marito  e padre che si aggrappa alla musica e a quello che è stato.

Dalla festa in oratorio degli anni ottanta al letto di ospedale,  da una tragedia famigliare al sesso con Michela. C’è qualcosa che lega le decadi di Adieu mon coeur: ed è l’amore disperato per una ragazza. La prima che Paolo ha rifiutato, la prima che ha amato.

E’ un libro difficile da raccontare. Per tutte le pagine ho provato quella sensazione di inafferrabilità persistente. C’era qualcosa di Paolo che mi sfuggiva e quando sono arrivata all’ultima pagina e ho ritrovato il ragazzino che attraverso il passato racconta quello che per noi è stato presente, ho provato la sensazione che tutti i pezzi andassero a posto. Ma solo per un momento. Chiuso il libro mi sono sentita ancora smarrita. Avrei voluto dire: “Ehi, aspetta un attimo! Riportami Paolo che ho ancora qualcosa da chiedergli!”.  Vorrei sapere come si chiamano i suoi figli, se ha mai amato sua moglie, come si sente nei confronti di Luca, perché non ha fermato Michela… che fine ha fatto tua mamma, Paolo? Ma non so più se sto parlando all’adulto o al ragazzino.

Adieu mon couer è…

Un libro che all’apparenza, forse anche per numero di pagine, sembra di evasione. Eppure c’è qualcosa di profondo in Adieu mon couer. Ci sono i cambiamenti dell’adolescenza, l’incertezza dell’adulto pieno di cicatrici e poi quella costante: l’amore/ ossessione per una sola donna. Una dipendenza più forte della droga, dell’alcool, dell’amicizia.

Di Paolo vorrei sentire le canzoni, vorrei ascoltare la voce quando parla di Michela, vorrei stringerlo mentre i genitori litigano. Non so se sono riuscita parlare davvero del libro. E’ difficile farlo senza svelare nulla. Credo che Adieu mon coeur sia uno di quei racconti che possono soltanto essere letti. Non so se l’ho compreso davvero ma so che ho amato – nonostante la distanza abissale – il suo protagonista, e questo mi basta.

Avrei voluto più pagine, più dettagli. A volte avrei voluto interrompere questo flusso di coscienza per fare domande… ma ovviamente non è stato possibile. Paolo diventerà ciò che voglio io e per questo ringrazio Calvisi, perché credo che l’effetto voluto fosse proprio quello.

Consigliato per chi ha voglia di leggere una storia strana, diversa, una storia anche dolorosa. E’ un percorso di formazione. Alla fine sono certi attimi che ci modellano e ci fanno diventare quello che siamo.

 

 

three-stars

Alcune note su Angelo Calvisi

Angelo Calvisi

Angelo Calvisi è nato a Genova nel 1967 e oggi vive in Germania. Ha svolto diversi impieghi tra cui il giornalista sportivo, il geometra, l’attore… Ha pubblicato narrativa,  saggi, biografie e graphic novel. Tra le sue opere Adieu mon Coeur (Casa Sirio Editore),  Sulla cattiva strada. Seguendo Don Gallo con Roberto Lauciello (Round Robin Editrice).

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2 COMMENTI

  • Angelo

    Hai colto tutto. Anche il fatto che Paolo lo costruisci tu. Grazie.

    • Alessandra - La lettrice controcorrente
      AUTHOR

      Onorata, grazie a te!

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