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RECENSIONE: I Romanov. Storia di una dinastia tra luci e ombre (Raffaella Ranise)

I Romanov - Raffaella Ranise - Marsilio
RECENSIONE: I Romanov. Storia di una dinastia tra luci e ombre (Raffaella Ranise)

I Romanov. Storia di una dinastia tra luci e ombre

Valutazione:
three-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
05/07/2018

Pagine:
151
ISBN:
8831743724
ASIN:
B07FGD9QC3
Acquista:

La trama

Il testo ripercorre i trecento anni della leggendaria dinastia dei Romanov in un appassionante racconto con al centro grandi figure, zar e zarine che hanno portato l’impero a brillare nello scenario europeo e occupare dimensioni mai viste. Pietro il Grande, con la passione dell’Occidente, Elisabetta, la Semiramide del Nord, Caterina II, la zarina attratta dagli ideali dell’Illuminismo: le vicende dei protagonisti sono dominate da sete di potere, debolezze, intrighi di ogni sorta e fatti inaspettati, che rendono la loro storia irresistibile e il fascino senza tempo. Tuttavia questo mondo dorato arriverà all’epilogo più atroce, perché l’intera famiglia reale verrà trucidata a Ekaterinburg, in una notte di luglio di cento anni fa, e per molti anni il segreto di quei corpi sarà accuratamente nascosto.

– Colpi di scena – 

I Romanov. Storia di una dinastia tra luci e ombre di Raffaella Ranise (Marsilio) è un libro che ripercorre a grandi linee, la storia della Russia, e in particolare della famiglia Romanov. Una storia che da sempre mi ha colpito, la brutta, bruttissima, fine dei Romanov non può lasciare indifferenti. Complice la leggenda che riguarda Anastasia, è una storia che tutti una volta o l’altra, hanno sentito nella loro vita. Film, libri e cartoni animati ci hanno raccontato una leggenda dal sapore di favola. Ho sempre sperato che Anastasia fosse una sopravvissuta. Quello che non sapevo è il continuo fondersi tra verità e fantasia (con versioni in contraddizione o contrastanti) nella storia della Russia, e in particolare sulla vita dei sovrani.

Ma procediamo per gradi. Il libro si apre con brevi cenni alle origini dell’impero e prosegue raccontandoci per sommi capi le vite, o meglio le caratteristiche di spicco, di alcuni sovrani. Alla fine del libro si trovano le immagini dei Romanov, e un albero genealogico che facilita la comprensione e la lettura del testo.

Nessuna dinastia è stata tanto venerata, forse per questo la fine sarà tanto tragica: la certezza della fedeltà e della soggezione dei sudditi sarà la causa della trasformazione dell’amore in odio, che porterà all’epilogo più atroce.

Quello che mi ha colpito molto è il continuo sovrapporsi di versioni. Esistono le versioni ufficiali di un fatto e poi quelle non ufficiali che sono di solito fantasiose, avventurose ma non per questo prive di fondamento. Il potere dei sovrani, anche per gli ultimi del’Ottocento, è qualcosa che deriva direttamente da Dio e quindi, anche per questo, il mistero è all’ordine del giorno. Non tutto può essere svelato, compreso ed osservato. Gli zar sono divinità, sono rappresentati di Dio in terra ed è come se fossero inavvicinabili. Attentati, nomine per la successione ed altri eventi rilevanti per la storia dell’Impero sono quasi sempre avvolti da una coltre di nebbia… una delle storie più famose è quella del monaco Fëdor Kuzmìc (sì quello del libro di Tolstoj)  in realtà lo zar Alessandro I che ha inscenato la propria morte e ha scelto di cambiare vita diventando un mendicante.

Sono rimasta colpita da figure che conoscevo quasi solo di nome, come Caterina la Grande e Alessandro II, entrambi fautori di importanti riforme. Quest’ultimo ha rivoluzionato la vita alla gran parte della popolazione russa. Nel discorso del 1856 affermò:

il sistema attuale di proprietà di servi non può rimanere inalterato. E’ meglio cominciare ad abolire il servaggio dall’alto piuttosto che aspettare che esso cominci ad essere abolito dal basso.

Il primo discorso sulla dignità della persona, anche per chi appartiene all’ultimo gradino sociale della scala. Caterina La Grande invece stupisce per la voglia e il bisogno di conoscenza.

E’ un’eroina moderna, una donna intelligente, che ha saputo plasmare il suo carattere grazie alla cultura, trasformandosi da timida principessa tedesca nella più potente sovrana che la Russia abbia mai conosciuto.

Si arriva in fretta, anche troppo, all’ultima parte del libro, quella che riguarda la famiglia che tutti conosciamo. Decine di volte abbiamo visto le foto elle giovani Tatiana, Olga, Maria, Anastasia e Alessio. Abbiamo incrociato almeno una volta lo sguardo triste di Alessandra, moglie di Nicola II.

Alessio soffriva di emofilia, la “malattia dei nobili” che gli è stata trasmessa da Alessandra e dalla nonna Vittoria d’Inghilterra. Una patologia che colpisce con gravi conseguenze solo i maschi.

Alessandra, da sempre sofferente e malinconica, decide di affidare le cure del figlio a Rasputin. Non è la prima volta che la zarina trova conforto nelle arti divinatorie e misteriose. Le condizioni di Alessio non migliorano ma almeno non peggiorano e anzi, in momenti di gravi crisi, Rasputin riesce a calmare quel bambino debole ed emaciato. Ma a corte quell’uomo così singolare non viene visto di buon occhio e anzi, le sue continue intromissioni preoccupano anche i familiari della coppia di imperatori, ma non Alessandra che rimane cieca e sorda di fronte ad ammonimenti e suppliche.

La figura di Rasputin è avvolta nel mistero, veniva temuto come un diavolo ma osannato come un dio. Anche la sua morte non è chiara. E’ sopravvissuto al veleno contenuto nel vino, non sono riusciti a fermarlo nemmeno i colpi d’arma da fuoco. L’autopsia rivelerà che è morto per annegamento.

Quando si arriva alla fine del racconto non si può che essere d’accordo con le parole di  Winston Churchill riportate all’inizio: “La Russia è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro un enigma”.

I Romanov. Storia di una dinastia tra luci e ombre  è…

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Penso però che questo libro vada letto per avvicinarsi alla storia della Russia e in particolare a quella dei Romanov, una sorta di primo approccio che renda “meno traumatica” una ricerca più approfondita e in questo senso Ranise ha fatto centro. Ci ha incuriosito, ci ha fornito a grandi linee dettagli che rimangono impressi (chi può dimenticare intrighi, tradimenti, travestimenti e finte morti?) e ci ha fornito la chiave per aprire un cassetto tanto interessante quanto sconosciuto.

Consigliato per gli amanti della storia (anche se non è un vero e proprio saggio) e per chi ha voglia di avvicinarsi in maniera graduale alla storia di una famiglia caduta in disgrazia ma che ha incantato ed emozionato milioni di persone.

three-stars

Alcune note su Raffaella Ranise

Raffaella Ranise

Raffaella Ranise nata a Imperia, si è laureata in giurisprudenza all’Università degli Studi di Genova. Ha collaborato alla cattedra di Diritto del lavoro della stessa Università presso il polo imperiese. Da alcuni anni si dedica alla scrittura. Ha pubblicato, insieme a Giuseppina Tripodi, Rita Levi-Montalcini: aggiungere vita ai giorni (Longanesi 2013) e per Marsilio Noi un punto nell’universo. Storia semplice dell’astronomia (con la collaborazione di Francesca Matteucci, 2017).

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