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RECENSIONE: Cronologia dell’acqua ( Lidia Yuknavitch)

La cronologia dell'acqua - Lidia Yuknavitch - Nottetempo editore
RECENSIONE: Cronologia dell’acqua ( Lidia Yuknavitch)

La cronologia dell'acqua

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
19/05/2022

Pagine:
336
Genere:
ISBN:
0979018838
ASIN:
B0B1323H94
Acquista:

La trama

Il nuoto, il corpo che si perde e si ritrova nell’acqua, e la letteratura, il desiderio di scrivere senza compromessi, sono le uniche due certezze di Lidia. “La cronologia dell’acqua” è così la storia di una vita che “non segue alcun ordine. Gli avvenimenti non rispondono al rapporto di causa ed effetto come vorremmo. È tutta una serie di frammenti e ripetizioni e trame,” perché “questo condividono il linguaggio e l’acqua”. Tutto scorre, nelle parole come nelle corsie di una piscina, in questo romanzo che rinnova radicalmente la tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la sessualità, l’abuso, l’elaborazione del lutto, il superamento della sofferenza. Lidia cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla, in una famiglia che la condizionerà anche quando, proprio grazie a una borsa di studio per il nuoto, riuscirà ad allontanarsi. Colpita da una perdita straziante, si trova a fare i conti con un dolore estremo: Lidia reagisce, sbaglia, cerca nell’alcol e nel sesso una via di fuga, tocca il fondo, reagisce ancora, riprende a nuotare. Dentro la muove un desiderio di vita e di creazione – e attraverso incontri decisivi con autori come Ken Kesey e Kathy Acker prende forma il suo cammino di scrittrice. Il viaggio che Lidia affronta, e nel quale trascina con passione e levità struggente il lettore, è un viaggio di dipendenza e autodistruzione, e poi di sopravvivenza. Un viaggio che trova una conciliazione finale in un amore sincero, in un figlio che nuota felice anche se malissimo, e in un libro, questo, che testimonia una nuova profonda consapevolezza di sé nel proprio mondo.

– Dolore –

La cronologia dell'acqua - Lidia Yuknavitch - Nottetempo editoreCronologia dell’acqua di Lidia Yuknavitch (Nottetempo) è stata una lettura particolare, cruda, potente. Sono sincera, non mi aspettavo un libro così crudo. Allo stand del Salone del libro mi sono affidata ai consigli e sono contenta di averlo fatto.

La voce di Yuknavitch tradotta da Alessandra Castellazzi è originale, spiazzante, disturbante. La protagonista si rivolge al lettore, lo sfida, lo prende in giro, lo mette al centro della narrazione.

Questo libro? È per voi. È l’acqua in cui ho tracciato un percorso. Non sparo stronzate quando lo dico. Entrate. L’acqua vi accoglierà.

Questo memoir non ha un filo conduttore cronologico e già questo sarebbe bastato per farmene innamorare. Il filo che lega queste trecento pagine è l’acqua. L’acqua che scorre nella doccia dopo un aborto, l’acqua che porta via le ceneri di qualcuno che amiamo, l’acqua che isola il mondo, l’acqua delle vasche, delle lacrime…

La vita non segue alcun ordine. Gli avvenimenti rispondono al rapporto di causa ed effetto come vorremmo. È tutta una serie di frammenti e ripetizioni e trame. Questo condividono il linguaggio e l’acqua.
Il linguaggio è una metafora dell’esperienza. È arbitrario quanto la massa di immagini caotiche che definiamo memoria; ma possiamo comporre frasi per narrativizzare la paura.

Cronologia dell’acqua è un libro onesto e crudele. Non ci viene risparmiato nessun particolare, nemmeno quelli fastidiosi, rivoltanti, troppo dolorosi per essere riassorbiti.

La cronologia dell'acqua - Lidia Yuknavitch - Nottetempo editoreQuando si apre la nostra protagonista ha appena partorito sua figlia, nata morta. Su questo ossimoro si giocano le prime pagine e sull’orrore di un dolore destinato a non finire. Tra lacrime, vomito e urina ripercorriamo la vita della nostra protagonista.

Le botte, le mani viscide del padre, l’alito dal sapore di vodka della madre, l’ammirazione per la sorella. Vi mentirei se vi dicessi che questo libro è una passeggiata. Non lo è. Si parla di sesso, di abusi sessuali, dipendenze, frustrazioni, depressione… eppure La cronologia dell’acqua si legge in fretta. C’è qualcosa di ipnotizzante nella penna di Lidia.

Quello di Lidia è un viaggio disperato verso l’autodistruzione. Le pagine in cui si stordisce per smettere di esistere sono terribili. L’alcool stordisce, l’acqua sembra abbandonarla… ma poi arrivano gli incontri, quelli che faranno di lei una scrittrice.  Quelli che le permetteranno di tirare fuori tutta la rabbia a incanalarla in progetti, idee, missioni.

Vai in posti dove normalmente non andresti da sola – gli argini dei fiumi. Il fitto dei boschi. La parte di costa oceanica dove gli sguardi delle persone svaniscono. Guarda tutte le acque. Quando trovi un mucchio di pietre, osserva a lungo prima di scegliere, lascia che gli occhi si abituino, usa quello che hai imparato nella lunga attesa per attendere.
Lascia che l’immaginazione trasformi ciò che sai. Un anello attorno a una pietra porta fortuna.

Si arriva alla fine del libro stremati, a tratti anche disgustati, arrabbiati. Come si può rischiare di gettare la propria vita così? Ma proprio nelle ultime pagine si comincia a respirare quell’aria di lieto fine che lieto non può essere, questa è la vita, non una favola, che getta nuova luce su tutta La cronologia dell’acqua.

Prima di congedarmi vi lascio un consiglio che non è mio.

Raccogliete pietre.
Tutto qui.
Ma non pietre qualsiasi.
Sei una donna intelligente quindi cerchi l’inimmaginabile nell’ordinario.Vai in posti dove normalmente non andresti da sola -gli argini dei fiumi. Il fitto del bosco. La parte di costa oceanica dove gli sguardi delle persone svaniscono. Guarda tutte le acque. Quando trovi un mucchio di pietre, osserva a lungo prima di scegliere, lascia che gli occhi si abituino, usa quello che hai imparato nella lunga attesa per attendere. Lascia che l’immaginazione trasformi ciò che sai.
D’un tratto una pietra grigia diventa cinerea o si annebbia in sogno.


La cronologia dell’acqua è…

Dolore. Se dovessi scegliere una sola parola potrei scegliere solo questa. Quanto dolore si può sopportare in una vita? Il dolore per l’incapacità di portare i temine i progetti, per l’incomunicabilità con la madre, per le angherie del padre. Il dolore per la perdita di una figlia, il dolore.

Il mio consiglio è quello di leggerlo in un momento tranquillo della vita o quasi. Anche se a dire la verità io l’ho letto in questi giorni molto complicati e non sono mai riuscita a staccarmi. Volevo e dovevo andare avanti. Lidia aveva qualcosa da insegnarmi, nonostante tutto.

Consigliato per chi è in cerca di una storia forte, vera, originale. Non prendete impegni quando comincerete La cronologia dell’acqua dimenticherete tutto il resto.

Non sono però andata oltre le tre stelle e mezzo perché inizio e fine mi hanno convito molto, un pochino meno la parte centrale che forse, per i miei gusti, andrebbe accorciata.

three-half-stars

Alcune note su Lidia Yuknavitch

Lidia Yuknavitch

Lidia Yuknavitch ha insegnato Scrittura creativa, Letteratura e Studi femminili alla Eastern Oregon University. In italiano sono stati pubblicati i suoi due romanzi Dora (Indiana, 2011) e Il libro di Joan (Einaudi, 2019). Con La cronologia dell’acqua ha raccolto negli anni un successo di culto, conquistando sempre più lettori e lettrici in molti paesi.

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