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RECENSIONE: Il grande mare dei sargassi (Jean Rhys)

Il grande mare dei sargassi - Jean Rhys - Adelphi edizioni

Il grande mare dei sargassi

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
2013

Pagine:
171
Genere:
ISBN:
9788845928031
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La trama

"C'è in "Jane Eyre" di Charlotte Bronté un personaggio minore, ma discretamente inquietante. Il personaggio di una folle reclusa che si dice sia una bella ereditiera creola. Jean Rhys ha avuto l'idea di ricostruire la vita di una simile ombra labile e confusa prima dell'arrivo in Inghilterra. Una idea può essere buona o cattiva, anzi un'idea è in partenza provvisoriamente buona e cattiva. Risulterà essere più buona che cattiva, più cattiva che buona a seconda dell'esecuzione. Ora l'esecuzione di Jean Rhys è straordinaria, un romanzo avvelenato di fascino, squilibrato di passioni, condannato e riscattato dalla magia... Scacciata dal suo paradiso di Coulibri, Antoinette affronta un tragico e tumultuoso destino d'amore e follia proprio perché di tale tragicità e tumultuosità è convinta lei per prima. O, facciamo, per seconda. Per prima ne è convinta Jean Rhys che con mano implacabile e delicata, complice e spietata sospinge la sua eroina a bruciare e consumarsi nello straordinario romanzo che è "II grande mare dei sargassi" sino a ridursi all'ombra labile e confusa di un personaggio minore dello straordinario romanzo che è "Jane Eyre" di Charlotte Bronté." (Oreste del Buono)

 – Allucinazione –

Il grande mare dei sargassi - Jean Rhys - Adelphi edizioniIl grande mare dei sargassi di Jean Rhys (Adelphi) è un libro esotico, allucinato, seducente. Mi sono innamorata di Rhys ascoltando il podcast di Morgana e quando ho letto Viaggio nel buio (LEGGI QUI la mia recensione) ho avuto la conferma che questa autrice facesse per me.

Il grande mare dei sargassi è considerato uno spin-off di Jane Eyre, e già questo sarebbe stato sufficiente per attirare la mia curiosità. La protagonista è Bertha, la moglie pazza di Mr Rochester e Rhys, che all’epoca della scrittura comprò una pagina sul giornale per dire che stava scrivendo un capolavoro, racconta l’incontro tra i due.

Qui le atmosfere però sono completamente diverse da quelle di Jane Eyre, gli incubi possono verificarsi anche in un posto in cui il sole splende sempre e il profumo dei fiori è così forte da annullare tutti gli altri odori.

Bertha non è impazzita quando ha messo piede nella grigia, fredda e inospitale Inghilterra. Qualcosa che non andava ce l’aveva già in Giamaica.

Non sono abituata alla felicità – disse. – Mi fa paura.
-Non avere mai paura. E se hai paura non dirlo a nessuno.

Il grande mare dei sargassi - Jean Rhys - Adelphi edizioniNon si può paragonare questo romanzo a Jane Eyre, sarebbe da pazzi. Lo stile di Rhys non somiglia a quello di nessuno. L’atmosfera è quasi onirica, i due protagonisti si muovono al rallentatore in uno scenario incantato e al tempo stesso inquietante. I colori di fiori e tramonti stonano con gli occhi velati di Bertha, ragazza creola cresciuta in famiglia caduta in disgrazia.

La prima parte è ambientata in Giamaica e la nostra protagonista è ancora una bambina. Non sta volentieri in compagnia delle persone e capiamo subito che in sua madre c’è qualcosa che non va. Viene derisa da tutti, servi compresi. Il matrimonio con Mr Mason è infelice e strambo e la pazzia la travolgerà quando le morirà il figlio.

Durante la seconda parte Antoniette, perché è questo il vero nome della protagonista, sposerà Mr Rochester. Un matrimonio combinato nato sotto il segno dell’infelicità.

Bertha.
Non mi chiamo Bertha. Stai cercando di trasformarmi in un’altra, chiamandomi con un altro nome.

Dopo una luna di miele quasi idilliaca cominciano i problemi. La madre di Antoniette era pazza e Mr Rochester comincia a guardare la moglie con occhi diversi:

E quando ho cominciato a notare tutte queste cose su mia moglie Antoinette? Dopo che siamo partiti da Spanish Town, credo. Oppure me n’ero già accorto e mi rifiutavo di ammettere quello che vedevo? Non che avessi avuto molto tempo di accorgermi di qualcosa. Mi ero sposato un mese dopo il mio arrivo in Giamaica, e per quasi tre settimane ero stato a letto con la febbre.

Tra loro non c’è amore. Antoniette viene progressivamente emarginata in casa sua. Derisa, umiliata, praticamente abbandonata.

Jean Rhys è senza pietà, descrive Rochester come un egoista e Antoniette come una donna che è stata quasi forzatamente condotta alla pazzia. Alcool, solitudine, senso di inadeguatezza. Rhys ci scaraventa in un mondo malinconico e insopportabile.


Il grande mare dei sargassi è…

Un’allucinazione. Ho letto questo libro insieme a uno  dei tanti eserciti di lettori di Manumomelibri e so che non ha incontrato il favore di tutti. Io invece l’ho amato. Non mi aspettavo una storia così ma immaginavo che sarebbe stata dura e malinconica perché già in Viaggio nel buio Rhys era stata spietata.

Consigliato per gli amanti di Jane Eyre, ma non metteteli mai a paragone, per chi invece non l’ha mai letto ma vuole saperne di più e per chi non ha paura di immergersi nella penna malinconica di questa scrittrice britannica. Il grande mare dei sargassi assomiglia ad un sogno, inevitabilmente qualcosa vi sfuggirà.

Rhys fa parlare i suoi personaggi in modo alternato e ci vogliono sempre un po’ di parole prima di scoprire chi dei due stia pensando, parlando, agendo.

Non la amavo. avevo sete di lei, ma questo non è amore.
Mi destava ben poca tenerezza, per me era un’estranea, un’estranea che non pensava e non sentiva come me.

Il grande mare dei sargassi comunque, è molto di più di uno spin off.

three-half-stars

Alcune note su Jean Rhys

Jean Rhys

Jean Rhys, pseudonimo di Ella Gwendolen Rees Williams, nasce nel 1890 a Roseau, in Dominica. A diciassette anni parte con una zia per l’Inghilterra. A Londra frequenterà una scuola di arte drammatica. Per mantenersi recita in una compagnia di giro. Nel 1919 si sposa e si trasferisce a Parigi, dove inizia a scrivere racconti e romanzi. Intorno al 1930 divorzia e sposa un agente letterario, col quale torna a vivere a Londra. Passano molti anni, attraversati da gravi crisi economiche, prima che ricominci a scrivere.
I suoi primi romanzi “Quartetto” (1928) e “Dopo l’addio” (1930) hanno già al centro la tipica eroina rhysiana: una donna abbandonata che lotta per sopravvivere in un mondo ostile. Con “Viaggio nel buio” (1934) e “Buongiorno mezzanotte” (1938) conquista un suo stile personale. Il suo capolavoro è “Il grande mare dei Sargassi” (1966), in cui reinventa la tragica storia della moglie di Rochester di “Jane Eyre”, ambientandola nei Caraibi. Nell’anno della morte, il 1979, è apparsa la sua autobiografia “Smile, please”.

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