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RECENSIONE: Figure nel salotto (Norah Lange)

Figure nel salotto - Norah Lange - Adelphi
RECENSIONE: Figure nel salotto (Norah Lange)

Figure nel salotto

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
16/07/2020

Pagine:
150
Genere:
ISBN:
9788845982859
ASIN:
B08CZPGYGG
Acquista:

La trama

Per molto tempo, nel suo stesso paese, No­rah Lange è stata conosciuta solo come «la musa degli ultraisti» e «la donna che ha spezzato il cuore a Borges» (avendo sposa­to il suo antagonista letterario dell’epoca, Oliverio Girondo). Ma, come dimostra questo libro, era molto di più: la Lange possiede infatti il dono di una voce incon­fondibile. Tutto comincia la notte in cui un fulmine squarcia il buio di una calle di Buenos Aires e un’adolescente intravede, nel salotto della casa di fronte alla sua, «tre ombre sottili e pensierose». Da quel mo­mento la ragazza non smetterà più di spia­re le enigmatiche presenze, ossessionata dal desiderio di appropriarsene e dal ter­rore di perderle, finché non riuscirà a se­dersi anche lei in quel salotto, dove tor­nerà ogni giorno, perché tutto, accanto al­le tre donne, acquista «un senso di rottu­ra, di feroce oblio...». Inventa loro una vi­ta, le ama e le odia, desidera vederle morte – una, in particolare, che deve aver commes­so qualcosa di terribile... In questa ipnoti­ca seduta di voyeurismo (o di spiritismo?) il lettore rimane intrappolato sin dalla pri­ma pagina, e fino all’ultima non potrà sot­trarsene.

– Onirico –

Figure nel salotto - Norah Lange - AdelphiFigure nel salotto  di Norah Lange (Adelphi) è un libro particolarissimo che gioca sul confine realtà / follia. Protagonista una ragazzina che precipita in un’ossessione insolita e inspiegabile.

Non avevo mai letto nulla di Lange e sono rimasta, nonostante la confusione iniziale, davvero colpita.  Figure nel salotto mi ha ricordato per certi versi Lizzie di Shirley Jackson (trovate QUI la mia recensione) nonostante la narrazione sia completamente diversa, Lizzie e questa adolescente hanno qualcosa in comune: non capiamo se quello che succede loro è reale oppure no.

Figure nel salotto è narrato in prima persona e si gioca tutto sullo sguardo:

Non sopportavo i nomi scritti sul finestrino dei treni, i cuori con due frecce piantati a coltellate nel tronco di un albero. Poi tutto cambiò, ma all’epoca mi irritavano tante di quelle cose che le poche da cui ero attratta divenivano un’ossessione, come le persone che mi raccontavano lunghe malattie, la piallatura del legno, il velluto nero. Perciò fu necessario rimanere ore e ore a sorvegliare la casa di fronte.

La nostra protagonista un giorno, quasi distrattamente, è costretta a chiudere le finestre del salotto per il temporale ed eccole: ha scorto tre figure nella casa di fronte e da allora non può più fare a meno della loro presenza. Passano veloci e all’apparenza tutti uguali quei pomeriggi in salotto, con un libro in mano per dissimulare di fronte alla famiglia, lo spionaggio continuo dalla finestra.

Io le guardavo come se avessi trovato, finalmente, quello che cercavo da molto tempo, senza sapere cosa fosse. Mi sembrarono l’inizio di una biografia inaspettata, senza gloria, senza album di fotografie o vetrinette, ma ricca di dettagli, vestiti con aneddoti, lettere ingiallite indirizzate ad altri, quei primi ritratti che restano per sempre. I lampi non riuscivano a illuminare le parti chiare delle loro facce, o per lo meno io non avevo il tempo di catturarle perché i lampi mi attiravano di più.

Comincia così una storia dal sapore onirico. Non capiamo se si tratti di fantasia o realtà quando la nostra protagonista riesce a incontrare una delle tre figure. Qui c’è di mezzo un telegramma ma forse molto di più, perch alle Poste succede qualcosa di strano:

«Non mi volterò,» pensai «non devo voltarmi, non posso voltarmi per vedere chi usa la mia voce, o se io sono un’altra persona, o se io non sono io e mi sbaglio e voglio mandare un telegramma invece di aspettare».

Figure nel salotto - Norah Lange - AdelphiEd è grazie a questo strambo episodio che la protagonista e le tre figure riusciranno ad incontrarsi. Da qui si viene catturati in un vortice di pensieri ossessivi e di frasi lasciate a metà: “stiamo sempre in casa”, tra persiane sempre aperte, ombre sul muro e il desiderio di vedere morta la prima figura.

E così mentre i giorni trascorrono e la protagonista senza nome immagina sedute spiritiche, bauli carichi di ricordi intonsi e anche omicidi, non riusciamo più a capire se gli incontri sono reali o se sono solamente fatti di sguardi alla finestra.

Il cambiamento della giovane però è troppo evidente e la sua famiglia comincia preoccuparsi per l’isolamento perenne della ragazza. Della famiglia non conosciamo nulla, non sappiamo quanti membri siano o che tratti abbiano, sappiamo soltanto che la costringeranno ad andare via da quella che casa che ha un così strano effetto su di lei.

Cosa rappresentano queste tre donne che prendono vita soltanto quando vengono guardate, di preciso non lo so. Sono ricordi che si riaffacciano nella mente della protagonista? Sono creatività sottoforma di personaggi? Sono solo malattia mentale?

Impossibile dare una risposta univoca.


Figure nel salotto è…

Onirico, coinvolgente, inquietante. Come spesso accade con i romanzi dal sapore onirico, ho perso il filo, specialmente nelle pagine dell’ufficio postale ma a differenza di altri libri, sono comunque riuscita ad apprezzare e ad abbandonarmi alla storia.  Un po’ come in Un soffio di vita di Lispector (qui trovate la mia recensione e no, non sto paragonando i due volumi)  la bellezza delle parole fa superare qualunque ostacolo e la tensione che cresce fa voltare le pagine con una velocità che mai mi sarei aspettata quando ho comprato il romanzo.

Consigliato per chi ama le letture originali e sperimentali, quelle tre figure non se ne andranno dalla vostra testa tanto facilmente e forse prima di osservare la casa di fronte alla nostra, per un momento, ci balenerà il ricordo di Norah Lange.

three-half-stars

Alcune note su Norah Lange

Norah Lange

Norah Lange, al secolo Berta Nora Lange (Buenos Aires 1906 -1972), nacque in una famiglia benestante, quarta di sei figli, da padre norvegese e madre irlandese. Poeta e autrice d’avanguardia, fu una figura di spicco nel panorama letterario della Buenos Aires tra gli anni Venti e Trenta. Fu amata da Jorge Luis Borges, a cui però preferì Oliverio Girondo, il suo antagonista letterario dell’epoca, con il quale si sposò nel 1943.

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1 COMMENTO

  • Cinzia

    Ormai lo sai, un libro di questo tipo non lo scieglerei mai, ma guarda un po’ che le tue recensioni mi fanno sempre “venire la voglia di leggere propio questo”. Meno male che esiste l’impedimento económico 😉😉😅😂😂💐🌹

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