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RECENSIONE: Turbine (Juli Zeh)

Turbine di Juli Zeh - Fazi editore
RECENSIONE: Turbine (Juli Zeh)

Turbine

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
03 maggio 2018

Pagine:
624
Genere:
ISBN:
9788893254007
ASIN:
B07C267DLC
Acquista:

La trama

Sembra proprio che Gerard e Jule abbiano trovato un angolo di paradiso. È il villaggio di Unterleuten, poco lontano da Berlino. Romantici cottage, aperta campagna, aria pulita: un luogo dove la vita è autentica. Fin dal principio, però, si percepisce un’atmosfera cupa, qualcosa che minaccia la quiete, qualcosa che ribolle sotto la superficie e sta per esplodere... Quando una ditta decide d’impiantare un gruppo di turbine eoliche nelle immediate vicinanze del paesino, si delinea un conflitto che va ben oltre le vite private degli abitanti: si tratta di uno scontro tra generazioni, tra città e campagna, tra artificio e natura, tra perdenti e vincitori post-muro. Una vera e propria guerra di tutti contro tutti, in cui dietro alle ideologie si nascondono gli istinti più bassi mentre le dinamiche spietate della provincia non fanno che esasperare il bisogno quasi carnale di appropriarsi di un pezzo di terra. Un crescendo di tensione che sfocia nella nevrosi collettiva e in cui la certezza è una sola: non si salva nessuno. Turbine, specchio perfetto della società contemporanea, racconta tutta la rabbia e la frustrazione di un mondo che fatica ad affrontare il cambiamento. Un romanzo brillante, intelligente come la migliore satira politica, avvincente come un giallo e umano come una confessione, che in Germania è stato un clamoroso caso letterario.

 – Cupo – 

Turbine di Juli Zeh (Fazi editore), è un libro difficile da definire. Mi sono avvicinata alla lettura buttandomici a capofitto ma poi, proprio come succede quando si mangia troppo, ho fatto fatica a digerirlo. Non so se la colpa è del finale così crudo, oppure dell’atmosfera cupa che investe tutto il romanzo. Un bel contrasto: da una parte spazi che sembrano sconfinati, il giallo del grano, il vento, il sole e il caldo torrido; dall’altra odio, risentimenti e trame nell’ombra. Quando ho chiuso il libro, seppur in senso metaforico visto che ho letto l’ebook, sono rimasta turbata a lungo. Ma veniamo alla storia. Ci troviamo a  Unterleuten, un paese vicino a Berlino. Bastano poche, pochissime pagine, per capire che in quel villaggio tedesco non succederà nulla di buono.

Unterleuten distava meno di cento chilometri da Berlino, dal punto di vista socioantropologico avrebbe potuto trovarsi sull’altra faccia del pianeta. Vi si era instaurata una comunità semi – anarchica e quasi del tutto autosufficiente, trascurata dalla politica, dalla stampa e dalla scienza, una specie di società prestatale fondata sul baratto, involontariamente sovversiva, sottratta all’intervento dello Stato, dimenticata, ignorata e proprio per questo a suo modo libera.

Turbine di Juli Zeh - Fazi editoreA turno ci vengono presentati i personaggi. Così facciamo la conoscenza di  Gerard “il salvauccelli” e Jule “la rossa”, una coppia sposata con una bambina  di pochi mesi, Sophie. I due hanno scelto di lasciarsi alle spalle la caotica città per vivere in campagna. La loro tranquillità viene interrotta però da Shaller, la bestia. Un meccanico, diventato vicino di casa, che intossica la loro aria dando fuoco a rottami e pneumatici. Shaller ha avuto un brutto incidente e da allora si sente un uomo diviso in due. Quello che era e che non ricorda più a causa di un’amnesia, e quello che è adesso. Gli unici momenti di gioia della sua vita sono rappresentati dalle visite di Miriam, la figlia diciottenne.

Nella Villa chiamata Pippi Calzelunghe invece vivono Linda, bella e spregiudicata, con il compagno Frederik esperto di videogiochi. I due  hanno acquistato casa e terreno per via del sogno di Linda: lei lavora con  gli allevatori di cavalli  (spiega loro come comportarsi con gli animali) e ha una passione, ossessiva, per il suo stallone Bergamotto.

I loro destini si legheranno inesorabilmente a quelli di Gombrowski e Kron, nemici da una vita. Il padre di  Gombrowski amministrava duecentocinquanta ettari di terra, mentre l’altro veniva da una famiglia di piccoli contadini.  I problemi tra i due hanno radici storiche e risalgono a quando la Primavera socialista di abbattè sulle campagne. Il periodo è quello delle collettivizzazioni forzate e i propagandisti giunti da Berlino facevano il loro dovere, bruciando terre e minacciando i proprietari. Dopo anni la situazione non era molto migliorata. I rapporti tra i due sono incrinati e la privatizzazione della cooperativa causa scioperi e defezioni all’interno dell’Ecologika. Il paese di divide così tra chi sta con Gombrowski, come l’amica Hilde  il sindaco Arne, e chi con Kron, come la figlia Kathrin.

Turbine di Juli Zeh - Fazi editoreAd un certo punto sembreranno tutti d’accordo su una cosa: bisogna impedire l’installazione delle pale eoliche sui terreni immacolati del villaggio. E’ questo il progetto che scatenerà una serie di reazioni che culmineranno in tragedia. Uno scontro generazionale tra gli abitanti, uno scontro ideologico, una lotta che scoperchierà segreti e risentimenti di vecchissima data. Per una volta i residenti non saranno contenti di non poter prendere nessuna decisione. Hilde, da sempre creduta amante del gigante Gombrowski pagherà un prezzo altissimo e con lei la moglie dell’imprenditore, Elena.

Una partita a poker in cui tutti i personaggi hanno in mano carte sconosciute, ma qualunque carta decideranno di giocare ferirà qualcuno.

La cornice non potrebbe essere più desolante. Se la vita in campagna è dura, povera di stimoli e oscilla tra la noia quotidiana e le tragedie insensate, il quadro che emerge della nuova generazione, quella abituata a stare in città, non potrebbe essere più deprimente.  Meiler, un altro dei protagonisti, descrive quei giovani come un esercito di ragazzi con il braccio destro alzato, ma non per salutare il Fuher, piuttosto per fotografarsi con lo smartphone.

Gerhard si vedeva circondato da atleti. Atleti degli studi, atleti della professione, atleti dell’amore, atleti della vita. Nella lotta di un tempo ci si sentiva sempre parte di un gruppo; l’allenamento invece rende soli. Per gli altri era un continuo tornare a casa, dalla famiglia, in palestra, al profilo su Facebook.

Turbine è…

Turbine di Juli Zeh - Fazi editoreQuello che mi ha colpito e mi ha lasciato una sensazione sgradevole è  stata proprio la negatività, quasi violenta, dei personaggi. Il salvaucelli è un uomo che sfoga le proprie frustrazioni  attraverso la burocrazia finchè non scoprirà la violenza, Jule è una moglie spenta che vive all’ombra del marito. Linda è un’arrivista prepotente, Frederik un bamboccione.  E ancora, Kathrin è una debole che ha sposato un buono a nulla, Kron viene divorato vivo dall’odio così come Gombrowski che è per giunta un’analfabeta sentimentale e Shaller… è una bestia che vive d’istinto. La penna di Zeh li condanna tutti senza appello. Giovani, vecchi, comunisti e non. Nessuno si salva, nemmeno il paese, fatto esso stesso di odio. La punizione per Unterleuten e anche l’unica occasione di salvezza, è proprio quella di essere popolata da persone senza ricordi.

Turbine è un libro difficilissimo da definire e ancora oggi non saprei dire se mi è piaciuto oppure no. Ho parlato solo di alcuni personaggi, gli altri li scoprirete quando leggerete il romanzo, ognuno rappresenta un tassello fondamentale nella storia che si conclude in modo totalmente inaspettato.

La scrittura è scorrevole, specialmente quando leggiamo i pensieri dei personaggi femminili come Hilde, Elena e Jule, mamma da soli pochi mesi con tutti i turbamenti e la stanchezza del caso.

Avrei preferito leggere di un paese che salva dai conflitti e non di uno che condanna i personaggi, eppure in ogni riga di questo romanzo c’è qualcosa di vero. Qualcosa che, almeno per un momento, ha ribaltato le mie convinzioni.

Lo consiglio a chi ha voglia di leggere una storia particolarmente impegnativa, e che cerca qualcosa fuori dal comune. Turbine fa sicuramente al caso loro, ma attenzione, è una lettura difficile.

three-half-stars

Alcune note su Juli Zeh

juli zeh

Nata a Bonn nel 1974, Juli Zeh è figlia dell’ex direttore del Bundestag, Wolfgang Zeh, una delle personalità di maggior rilievo dell’amministrazione tedesca. Ha frequentato la scuola «Pädagogium Otto-Kühne Schule» di Bonn dove ha conseguito la maturità. In seguito ha studiato legge a Passavia e poi a Lipsia, dove ha affiancato ai corsi di giurisprudenza studi di letteratura e scrittura creativapresso il Deutsches Literaturinstitut Leipzig (DLL).

Juli Zeh ha impiegato la sua fama letteraria anche per esprimersi su questioni politiche. Durante le elezioni del 2005, per esempio, ha sottoscritto insieme ad altri intellettuali tedeschi la richiesta di Günter Grass di sostenere la coalizione Rosso-Verde. Inoltre è stata portavoce dell’associazione «Vier Pfoten Stiftung» in difesa dei diritti degli animali.

Dopo aver abitato a Lipsia per oltre un decennio (1995-2006), dal 2007 vive a Barnewitz nel circondario della Havelland, Brandeburgo.

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1 COMMENTO

  • Paola

    Un romanzo Intenso e ricco di avvenimenti al confine tra saggio e romanzo.
    Apprezzato anche se i troppi nomi mi hanno rallentato un po’ la lettura!

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