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RECENSIONE: Quando amavamo Hemingway (Naomi Wood)

quando amavamo hemingway
RECENSIONE: Quando amavamo Hemingway (Naomi Wood)

Quando amavamo Hemingway

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
2016-10-25T00:00:00+02:00

Pagine:
256
Genere:
ISBN:
9788851142124
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La trama

La prima è Hadley, la moglie dei giorni “poveri e felici” che precedono la fama e il successo. Hadley del piccolo appartamento mal riscaldato a Parigi – la stessa che, in un momento di distrazione, perde per sempre la valigetta contenente i preziosi manoscritti del marito. Poi c’è Pauline, per tutti Fife, dal fisico acerbo e perfetto, ricca ed elegante, inevitabile fin dall’istante in cui gli appare per la prima volta avvolta in un soprabito di cincillà. Dopo viene Martha, reporter leggendaria, compagna coraggiosa nel cuore esplosivo e disperato della Guerra Civile Spagnola. E infine Mary, l’ultima – sposata a Cuba e abbandonata in Idaho in modo persino più crudele e definitivo delle altre. Hadley, Fife, Martha e Mary: sono le “Signore Hemingway” cui dà voce questo celebrato e luminoso romanzo. Quattro mogli, quattro donne tra le tante amate e tradite dallo scrittore più famoso e tormentato della sua generazione. Tra la Parigi degli Anni Venti e Key West, tra Cuba e l’America della Guerra Fredda, le quattro Mrs. Hemingway si passano il testimone per raccontare una storia densa di passioni e tradimenti, di intrighi, ambizioni e gelosie. Perché dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. E qualche volta persino più di una. “Una storia coinvolgente e ricca d’atmosfera, meravigliosamente scritta: non sono riuscita a staccarmene nemmeno un istante.” - Jojo Moyes autrice di Io prima di te. “Un romanzo appassionato pieno di intrighi, tradimenti e momenti di struggente intimità.” - Marie Claire “Incalzante, godibilissimo e abilmente congegnato.” - The Boston Globe “Semplicemente sublime.” - The Bookseller

 – Incantevole – 

Quando amavamo Hemingway di Naomi Wood è coinvolgente, divertente e amaro. Non riuscivo mai a staccarmi. Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con Ernest, il primo libro che ho letto è stato Fiesta. L’ho odiato e poi ho finito per amarlo due anni dopo. Ho adorato e detestato I 49 racconti, ho pianto con Morte a Venezia e ho usato Addio alle armi  per la mia tesina di maturità. Ma alla fine ho letto tutto, ogni cosa che portasse il suo nome, comprese le biografie.  Per questo non ho saputo resistere a questo romanzo. Le donne che hanno accompagnato lo scrittore nell’arco della sua vita, ovviamente, non sono donne qualunque. Naomi Wood le presenta in fila, in ordine cronologico dedicando loro diversi capitoli. E mentre leggi ti trovi a parteggiare per una o per l’altra, ma alla fine, per un motivo o per l’altro, le ami tutte.

Hadley è la mia preferita.  E’ quella che si divide tra l’amore di coppia e l’istinto materno. La prima moglie, la prima che viene “abbandonata” ma anche quella che non dimenticherà mai. Lei gli sta a fianco durante gli anni della povertà, della fatica e degli insuccessi.

È la persona più intelligente che abbia mai conosciuto, ma talvolta le viene istintivo trattarlo come fosse un figlio

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Attenzione però, chi si aspetta una biografia resterà deluso. Questo è un romanzo ispirato a personaggi realmente esistiti ed aneddoti molto conosciuti, come quello della valigia perduta con dentro il manoscritto di Ernest. Ma l’autrice si è presa delle libertà per rendere la storia più simile a un racconto.

Quando amavamo Hemingway è…

Brillante, scorrevole e commovente. All’inzio puoi ritrovarti a fare il tifo per una o per l’altra moglie. Alla fine capisci che sono tutte legate  dall’amore, dall’ammirazione  per quell’uomo. E se c’è qualcuno per cui fare il tifo, quel qualcuno è proprio lo scrittore tormentato, che la pace non l’ha mai trovata.

three-half-stars

Alcune note su Naomi Wood

Naomi Wood

Naomi Wood è nata nel 1983, dopo aver abitato a Hong Kong, Parigi e Washington DC, oggi vive a Londra. Ha conseguito un master in scrittura creativa a Cambridge. È al lavoro sulla sceneggiatura tratta dal suo primo romanzo, The godless boys.

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1 COMMENTO

  • Michele

    Se vi aspettate un capolavoro, toglietevelo dalla testa.

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